giovedì 31 ottobre 2024

Alberto Mori a Crema il 10 nov 2024 presenta “Posture” in dialogo con Franco Gallo

Domenica 10 novembre 2024 alle ore 17.30
nelle scuderie di Palazzo Terni de’ Gregorj
via Dante Alighieri, 20 – Crema
Alberto Mori terrà una performance di presentazione di Posture Fara Editore 2024


Lo sguardo multilaterale e attento ai dettagli nascosti e al contempo rivelativi di Alberto Mori continua a sorprenderci. Queste Posture cinematografiche confermano la ricerca inesauribile della sua poetica.

La svolta della vita avvenuta
All’intersezione angolare
denota dall’alto
il cappotto puntiforme avanzante
fra la geometria degli edifici



Ingresso libero fino a esaurimento dei 64 posti
info: libreriacremasca.it

martedì 29 ottobre 2024

Bruno Bartoletti a Sogliano 9 nov 2024

Sabato 9 novembre ore 16:30


Pomeriggio con l’autore Bruno Bartoletti 
letture di Juri Monti


«Che fine avrà fatto questo viaggiatore? Quale meta lo attenderà? Dove finirà questa nave? Sono curioso anch’io di saperlo. Ma, dopo tutto, sono convinto che Marco Belmonte, con le sue manie, i suoi dubbi, le sue fantasie, sia il perfetto rappresentante di una società malata, dubbiosa, incerta… Ma poi, poi altre cose succederanno. Nel frattempo è già scesa la sera e dal vento ascolto ancora quel canto: “Sono partiti tutti. / Hanno spento la luce, / chiuso la porta, e tutti / (tutti) se ne sono andati / uno dopo l’altro”.» (Bruno Bartoletti)



Flavio Vacchetta legge "Errata Complice" di Stefania Giammillaro






















Recensione a Errata Complice di Stefania Giammillaro (Pequod, 2024) prefazione di Franca Alaimo

a cura di Flavio Vacchetta




Errata complice...

uno pensa e si fa delle anticipazioni, dei teoremi persino. Il titolo fa immaginare un'autoanalisi al quadrato, anzi al cubo. Ma imperfetta, impossibile forse. Non so se si usi ancora il termine (lo usai, se posso autocitarmi, per una mia poesia che si intitolava così), ma ci si potrebbe immaginare un colloquio con la propria “coscienza” (o in-coscienza, almeno dai tempi della Coscienza di Zeno). O, forse, l'autoreferenzialità non c'entra nulla, e i motivi dell'errare o dell'erranza (che è anche un vagare) sono prettamente esogeni, così come quelli della complice correttrice o coreggente.

Poi apro, e la poesia in esergo corrobora la prima ipotesi, patentemente, attraverso la figura dello specchio, e il 'tu', che sarà di volta in volta 'montaliano', autocosciente, colloquiale/duale.


Sono componimenti anche di forti contrasti, di polarità apparentemente inconciliabili, un 'odi et amo'.


E anche l'epilogo, volendo, può essere letto come un ritorno a sé stessi, alle proprie radici, che però non può compiersi del tutto:


Figghia sugnu

e matri mi ciamu

senza iabbu né maravigghia pi parenti

senza patiri i dulura

ra nascita

m’arricampu cunzumata

pi chiddi ra morti […]

per voi altri che non credete alla parola data

sorda e malfatta...

 

Nonostante tutto, bisogna ancora credere nella parola, che, nella sua erranza, è essa stessa complice, “ponte”:


La carne è in questo pizzicotto

che giro di traverso per sentirmi

quando non distrae il mare

La parola è ponte che attraversa

la possibilità di perdonarmi

allo specchio dei rimorsi

E se sanguino

sanguinerò per partorirmi.


Ancora lo specchio, l'autogenesi, i rituali di autocoscienza (pizzicarsi per risvegliarsi), il rinvenimento di sé tra passato e presente.


E in questa scomposizione e ricomposizione di un self poliedrico irrompe la molteplicità di relazioni, amorose e famigliari-generazionali (padre-figlio, uomo-bambino) non pacificate, tumultuose.

Si ha l'impressione che una parte cospicua dell'opera si generi dallo “strappo”: si parla di “ferita”, “taglio”, “sangue”... Una lesione apparentemente immedicabile: è “la rabbia del sangue”, una condanna (“condannatemi!”), una “gogna”, che sfocia in dissociazione anche fisica (“non essere come vorresti”).

E lo “strappo” interiore corrisponde, appunto, a quello tra generazioni, e non si ricompone: “ti ho visto piangere, papà”. E riguardo ad altre relazioni: “Saperti proprietario di ciò che non sono / è l’unica vendetta”. Forse a metà tra il montaliano “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo” e l'orgogliosa affermazione di sé.

Dicotomie come apparenza e essenza, interiorità e esteriorità, attrazione e repulsione, sono evocate anche dalle immagini classiche della maschera e del trucco, fino al simulacro-essenza della stessa pelle; oppure l'immagine della rosa e delle spine, in perigliosa coesistenza.

Ma quello che consente una permeabilità tra interno ed esterno, alla fine, volenti o nolenti (dolenti), è proprio il trauma, la ferita nelle sue varie declinazioni e accezioni: finché essa è aperta e brucia, c'è vita, fra contraddizioni, inganni e autoinganni:


ridi nel fazzoletto piangi a crepapelle

però chiudi le porte del tuo volto

affinché non dicano poi

che quella donna innamorata eri tu.





domenica 27 ottobre 2024

Un salvifico profumo di ginestra

Giulio Mazzali, La pratica del buio, peQuod, collana Portosepolto, volume a cura di Luca Pizzolitto

recensione di AR


Scrive Claudio Damiani nella Prefazione (p. 6): “Il buio, ci dice Giulio, non esiste, dentro il buio c’è sempre, se guardate bene, un filo di luce, di vita.” E conclude (p. 7): “Prima l’immortalità era un sogno, era poesia, ora è diventata, complice lo sfrenato folle volo tecnologico che ci travolge, una pretesa d’infinire un’insensata voglia nella mente di tutti…”
Parole utilissime per navigare e praticare il buio  di Mazzali. Il rischio è infatti quello di seguire il trend di una umanità atarassica, omologata, parcellizzata in individualità monadiche incapaci di relazionarsi e fondamentalmente narcisistiche (quindi perniciose e autodistruttive): “E l’attesa si è fatta tempo / vuoto, lenta pratica del buio.” (Dopo un’omelia, p. 11). Finché c’è una pratica, una filo di speranza e però presente e si può rintuzzare l’angoscia di “Vivere su un’isola / prigionieri delle onde.” (p. 21). E se le monadi di cui sopra sono “Ombre, creature senza abbracci.” (p. 22), Giulio confessa: “Ma l’Amore scalda, / rende l’ombra cosa salda.” (ivi, il corsivo è una citazione dell’ultimo verso del canto XXI del Purgatorio: Ed ei [Stazio] surgendo: Or puoi la quantitate / comprender de l’amor ch’a te [Virgilio] mi scalda, / quand’io dismento nostra vanitate, // trattando l’ombre come cosa salda.). Dunque c’è una energia che può dare consistenza ad anime asfittiche, aprirci a una relazione concreta, vera. Ci sono odori in grado di riportarci (come il prezioso nardo in Gv 12,1-11) al cuore di noi stessi e di quanto ci circonda (p. 32): “Guardo il mondo allora, / pensando a un corrimano / al profumo di ginestra, / perché l’aria non disperi / perché tutto sia salvezza.”
Se a volte (p. 35): “Le parole sono chiodi / tra le pieghe delle mani.”, altre volte si insinua (p. 62): “una speranza, / se il cielo è tutto qui, / nei ritagli che la luce disegna nella stanza. / Se le braccia sono braccia / oppure ali, in attesa di volare.”
Ecco allora nell’«Epilogo» il poeta di Velletri donarci la poesia Eden (p. 89) che cito integralmente:

“Come fiori amare
il proprio stelo,
la terra che ci lega
in un groviglio
di storie e radici.
Come l’uomo 
un tempo sé stesso,
quando fiorire 
era l’unico avvenire,
il cuore nido caldo
d’ali e canto.”

Agli echi francescani di Eden, aggiungo, per concludere questa mia divagazione, i versi-invito che Giulio incide in Ritorno (p. 90): “Lasciare le tracce impresse / sulla sabbia, iniziare insieme / un nuovo viaggio. // Sia esso di ritorno: / al centro / il respiro del mondo.”

venerdì 25 ottobre 2024

“Tutto è nel viaggio / nel Labirinto.” (passaggio tratto dall’esergo)

DORIS BELLOMUSTO (testi) e TIZIANA TOSI (illustrazioni), ARIANNA, Le Pecore Nere 2024

recensione di AR



“Le pagine di Doris Bellomusto e Tiziana Tosi rivivono e attualizzano una figura mitologica che attraversa il tempo e gli spazi geografici, generando nel lettore una catarsi: il lamento di Arianna abbandonata, il suo urlo disperato, trasmutano il presagio di morte in eco di speranze d’amore e vita.”
Così scrive Imma Guarasci (Regista teatrale) nell’intensa Prefazione a questo viaggio multimediale di una voce che afferma:
L’amore è un inganno degli dèi, / un guasto al cuore.” (p. 12). E a p. 27: ”Non mi perdonerò. / Chi era il Minotauro? Chi sono io? Chi è Teseo?” 
Ancora a p. 39: “
Le mie ombre hanno tanti nomi e io ci salterò sopra, le accompagnerò ovunque vorranno andare, mi farò seguire, inseguire, mi lascerò ingoiare dal sole di mezzogiorno.”
Silvia Turci (Psicologa) fornisce nella Postfazione una lettura preziosa per assimilare e fare nostra la narrazione poetica di Doris e immedesimarci nelle imagini suggestive di Tiziana: “… Arianna, che si è separata dal proprio istinto (fratello Minotauro) per seguire solo la ragione (Teseo), diventa simbolo di chi, sconnesso dalle proprie profondità, fa scelte che conducono inevitabilmente a una tremenda transizione nell’abbandono e nella notte dell’anima.” (p. 46).

Concorso Internazionale di Poesia Universum Basilicata scad. 30-11-24

Anno: 2024 - Edizione: XII - Scadenza 30/11/2024

Concorso letterario a pagamento per Raccolte di poesie Poesie (opere edite e inedite)

Bando di gara ufficiale disponibile a questa pagina

Con il sostegno del Fondo Etico della BCC di Basilicata, la UNIVERSUM BASILICATA, associazione regionale di arte e cultura al fine di celebrare la Giornata Mondiale della Poesia indetta dall’UNESCO, organizza il 12° Concorso Internazionale di Poesia Universum Basilicata.

Il premio si articolerà in 9 Sezioni:
A - Tema libero;
B - Poesia in vernacolo (tutti);
C - Poesia in vernacolo napoletano;
D - Poesia gastronomica;
E - Poesia ironica;
F - Poesia in rima;
G - Silloge;
H - Poesia ispirata ad un’opera d’arte celebre (pittura o scultura);
I - Libro edito.


Regolamento concorso letterario Universum Basilicata 2024

Art. 1)
Al concorso possono partecipare tutti gli autori residenti in Italia e all’estero purché in regola con quanto previsto dalle norme di seguito esposte.


Art. 2)
Il concorso in tutte le sezioni, si rivolge a due categorie di partecipante:
A categoria Giovani (fino a 25 anni)
B categoria Adulti (da 25 anni in poi).


Art. 3)
Alle Sezioni A, B, C, D, E, F e H si partecipa inviando tre poesie edite o inedite, senza limite di versi con esclusione di poemetti, suddivise in due file uno in forma anonima e uno firmato, con allegata la scheda di partecipazione (scaricabile QUI) compilata e l’attestazione del versamento, all’indirizzo newflower46@tiscali.it
Alla Sezione G silloge si partecipa con 10 poesie inviando tre copie anonime e una firmata in busta chiusa contrassegnato dalla lettera A; alla Sezione I libro edito si partecipa inviando tre copie dell’opera.
A entrambe le opere iscritte a queste sezioni dovranno essere allegate l’attestazione del versamento e la scheda di partecipazione compilata. I plichi dovranno essere indirizzati a UNIVERSUM BASILICATA viale Marconi 42 – 85100 Potenza.


Art. 4)
I poeti che non siano di madrelingua italiana e quelli che partecipano alla sezione in vernacolo dovranno allegare al testo in lingua originale la traduzione in italiano.


Art. 5)
I poeti che partecipano alla sezione H dovranno specificare l’opera d’arte e il suo autore, cui la/le poesia/e si riferisce o si riferiscono.


Art. 6)
L’iscrizione al concorso comporta una quota di € 20,00 (spese di segreteria e di organizzazione) per ciascuna sezione cui si intende partecipare.


Art. 7)
I giovani dovranno allegare anche fotocopia del documento di identità e i minori il consenso di chi esercita la patria podestà.


Art. 8)
Il termine ultimo per l’invio degli elaborati è fissato al 30 novembre 2024 salvo cause di forza maggiore.


Art. 9)
Si raccomanda di non inviare denaro contante nel plico di partecipazione e si declina ogni responsabilità in merito. Si precisa inoltre che saranno cestinate le opere ritenute offensive rispetto ai temi trattati o razziste.


Art. 10)
Saranno premiati i primi tre classificati per ogni sezione con targhe di pregio e pergamene con la motivazione, sarà inoltre assegnato il premio “Poeta dell’anno 2023 Universum Basilicata”.


Art. 11)
Alla migliore poesia d’amore sarà assegnato il premio speciale Michela Manco.


Art. 12)
Alla poesia che rappresenterà meglio i valori fondamentali dell’umanità sarà attribuito il Premio Universum.


At. 13)
Il parere della giuria, i cui membri saranno resi noti durante la cerimonia di premiazione, è insindacabile.


Art 14)
La cerimonia di premiazione è fissata per il 21 marzo 2025; i vincitori saranno avvisati a mezzo mail entro il 28 febbraio e dovranno confermare la loro presenza entro il 5 marzo. In caso di mancata o negativa risposta sarà fatta scorrere la graduatoria. La presenza alla premiazione è obbligatoria, pena la perdita del premio.


Art. 15)
Le opere pervenute non saranno restituite ma l’organizzazione valuterà la possibilità di inserirle in una antologia (qualora dovessero pervenire prenotazioni in numero non inferiore a 100 copie) al prezzo di € 13.00 cad. da versarsi insieme alla quota di iscrizione sul c/c n. 050004619 della BCC BASILICATA intestato a UNIVERSUM BASILICATA, IBAN IT45W0859704200000050004619.


Art. 16)
Per gli autori che parteciperanno alla sezione libro edito: saranno inserite nell’antologia tre poesie tratte del libro che gli autori stessi avranno indicato. In alternativa alla spedizione postale le opere la scheda d’iscrizione e l’attestazione del versamento potranno essere inviate all’indirizzo: newflower46@tiscali.it
Gli autori interessati ad essere inseriti nell’antologia dovranno inviare a universum@editriceuniversosud.it un breve curriculum artistico (max 20 righe) e le tre poesie in palatino linotype 12 in un unico file formato word entro il 30/11/2024.
Per ulteriori chiarimenti chiamare il numero: 320.1606511


Bando “La Gorgone d’oro” scad. 31-12-24


XXV EDIZIONE del Premio nazionale di Poesia 
“La Gorgone d’oro”

Art. 1 - IL CONCORSO

Il Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo” di Gela, con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Gela, indìce ed organizza la 25esima edizione del Premio nazionale di Poesia “La Gorgone d’Oro”.
Il concorso è articolato nelle seguenti TRE sezioni:

A. Poesia religiosa e/o poesia a tema libero in lingua italiana;

B. Poesia religiosa e/o a tema libero nei vari dialetti regionali italiani;

C. Libro di poesia edito a partire dal 2015 in lingua Italiana e nei vari dialetti regionali italiani anche nella modalità haiku.

Art. 2 – SEZIONI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DEGLI ELABORATI

Sezioni A e B: Possono partecipare autori residenti in Italia e all'estero.
È richiesta la presentazione di non più di tre composizioni poetiche della lunghezza massima di 40 versi ciascuna; o di cinque, fino al limite massimo di sette, haiku.
L’invio degli elaborati può essere effettuato sia a mezzo postale ordinario, sia mediante l’uso della posta elettronica all’indirizzo centrozuppardogela@gmail.com

- Per posta ordinaria vanno inviate sette copie dattiloscritte di ciascuna composizione omettendo di firmarle, accompagnate da una nota indicante la sezione per la quale si intende partecipare, le generalità dell’autore, l’indirizzo di residenza, il recapito telefonico, l’indirizzo di posta elettronica ed un breve curriculum letterario, unitamente all’attestazione di versamento di cui all'art. 9.

- Per posta elettronica, va inviato il file di ciascuna composizione in formato WORD, omettendo di firmarle, accompagnati da una nota in formato Word indicante la sezione per la quale si intende partecipare, le generalità dell’autore, l’indirizzo di residenza, il recapito telefonico, l’indirizzo di posta elettronica ed un breve curriculum letterario, unitamente all’attestazione di versamento di cui all’art. 9.

Sezione C: Possono partecipare autori residenti in Italia e all'estero.
È richiesta la presentazione di una o più opere in cinque copie edite a partire dal 2015. Esse vanno spedite esclusivamente per posta ordinaria e devono essere accompagnate da una nota indicante la sezione per la quale si intende partecipare, le generalità dell’autore, l’indirizzo di residenza, il recapito telefonico, l’indirizzo di posta elettronica ed un breve curriculum letterario, unitamente all’attestazione di versamento di cui all'art. 9. Il poeta può concorrere a tutte le sezioni.

Art. 3 - PREMI

Premi sezione A

1° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 500,00;

2° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 300,00;

3° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 200,00.

Premi sezione B

1° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 400,00;

2° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 300,00.

Premi sezione C

1° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 500,00;

2° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 300,00;

Il premio in denaro sarà consegnato esclusivamente in presenza. Al partecipante che non presenzierà alla cerimonia sarà riconosciuto il 50% dell’importo in palio.
L’organizzazione si riserva di assegnare eventuali altri premi speciali, messi a disposizione per poeti segnalati dalla giuria, tra cui:

• Premio alla carriera

• Premio della Cultura Salvatore Zuppardo

• Premio Don Giulio Scuvera

• Premio Ignazio Buttitta

Art. 4 - PREMIAZIONE

La cerimonia di premiazione avrà luogo nel mese di luglio 2025, a Gela. I dettagli saranno resi noti successivamente.

Art. 5 - SCADENZA

Tutte le opere concorrenti devono pervenire entro e non oltre il 31 dicembre 2024.
Le opere della Sezione C, e opzionalmente quelle delle Sezioni A e B, dovranno essere spedite a:

Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”, via Cammarata, 4 – 93012, Gela (CL) - tel./fax 0933.937474 oppure 339.2626015). I testi delle sezioni A e B inviati per posta elettronica devono anche essere indirizzati alla seguente mail: centrozuppardogela@gmail.com

Art. 6 - GIURIE

Le giurie di esperti (una per ciascuna sezione) - il cui giudizio insindacabile è inappellabile - esamineranno i lavori e formuleranno le relative classifiche.
I nominativi dei componenti delle giurie verranno resi noti all'atto della premiazione.
Le giurie hanno la facoltà di non assegnare premi qualora gli elaborati pervenuti non fossero ritenuti adeguati.
Le opere concorrenti non saranno restituite.

Art. 7 - ANTOLOGIA

Il Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo” curerà la pubblicazione di un'antologia contenente le poesie vincitrici di tutte le sezioni e/o le poesie segnalate dalle giurie.

Art. 8 - CLAUSOLA

I poeti che si saranno classificati al primo posto nelle rispettive sezioni della 25esima edizione del premio non potranno partecipare all’edizione successiva, ma faranno parte di diritto - qualora lo volessero - della giuria del concorso.

Art. 9 - DIRITTI DI SEGRETERIA

Quale contributo per spese di segreteria è dovuta la quota di € 20,00 per ciascuna sezione per cui si intende partecipare.
L’importo è da versare per mezzo di assegno bancario o postale per il tramite del conto corrente postale n. 19894930 o bonifico: IBAN IT23H0760116700000019894930 entrambi intestati all’Associazione Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”.
Copia del versamento va allegata nella busta chiusa (vedi art. 2).

Il Presidente

Prof. Andrea Cassisi

Associazione Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo” Via Cammarata, 4 - 93012 Gela (CL)
Tel. 339 26 26 015 – 331 80 89 712 - tel./fax 0933 93 74 74
centrozuppardogela@gmail.com

giovedì 24 ottobre 2024

Odissea Creativa: Arte & Versi Oltre i Confini, di Elizabeth Esguerra Castillo. A cura di Irma Kurti

 



In un mondo sempre più definito dalle divisioni, la mostra internazionale “Odissea Creativa: Arte e Versi Oltre i Confini” è una potente testimonianza della natura unificante dell'arte. Organizzata da Art Heals di Elizabeth Esguerra Castillo in collaborazione con ARTISTA DE COLORES di Marlene Ayen Galit, questa mostra internazionale offre una piattaforma ad artisti e poeti per esprimere i loro pensieri, le loro emozioni e le loro narrazioni, trascendendo i limiti culturali e geografici. La mostra invita i partecipanti e il pubblico a confrontarsi con il potere trasformativo della creatività, promuovendo un dialogo che sottolinea la nostra comune umanità.

La cerimonia di apertura si terrà il 24 ottobre 2024 alle 18.00 (ora delle Filippine) presso il Kafeitan Coffee Bar di Lucena City, Quezon, Filippine. La mostra durerà fino al 5 novembre 2024.

 

La Visione Dietro L'Organizzazione Di Mostre Internazionali

 

Art Heals by Elizabeth Esguerra Castillo è molto più di un semplice marchio d'arte: incarna una visione che sfrutta il potere dell'espressione creativa per colmare i divari tra persone provenienti da contesti diversi. Elizabeth Esguerra Castillo, la fondatrice, ha sostenuto con passione il potenziale curativo dell'arte, rivelando come la creatività possa servire da balsamo per le ferite emotive e da catalizzatore per il cambiamento sociale. La mostra “Odissea Creativa” racchiude questa filosofia, presentando opere che riflettono esperienze personali, sfide sociali e narrazioni culturali di tutto il mondo. Insieme a Marlene Ayen Galit, fondatrice di ARTISTA de Colores, hanno collaborato alla realizzazione di mostre internazionali di arte e letteratura.

 

Un Pool Di Talenti Diversi

 

La mostra presenta i contributi di un'ampia gamma di artisti e poeti, provenienti da diversi Paesi e contesti culturali. Questa formazione internazionale non solo arricchisce la mostra, ma offre agli spettatori una prospettiva sfaccettata su temi universali come l'identità, la lotta, l'amore e la resilienza. Gli artisti e i poeti partecipanti provengono dai quattro angoli del mondo: Stati Uniti, Regno Unito, India, Pakistan, Filippine, Lituania, Croazia, Costa Rica, Italia, Spagna, Indonesia, Taiwan, Marocco e altri ancora.

 

Un'esperienza Curata

 

Ogni opera d'arte e ogni verso della mostra sono stati attentamente curati per riflettere il tema centrale dei confini siano essi fisici, emotivi o sociali. I visitatori possono aspettarsi di vedere: Arte visiva sorprendente che sfida i preconcetti ed esplora vari stili artistici; Opere poetiche che risuonano con profonde verità emotive, catturando l'essenza dell'esperienza umana; Installazioni interattive che incoraggiano la partecipazione del pubblico, stimolando l'introspezione e il dialogo.

 

Favorire Lo Scambio Culturale

 

Uno dei tratti distintivi della mostra “Odissea Creativa” è l'impegno a promuovere lo scambio culturale. Riunendo artisti e poeti provenienti da contesti diversi, l'evento non solo mette in mostra espressioni artistiche uniche, ma avvia anche conversazioni che sfidano gli stereotipi e favoriscono l'empatia.


Enfatizzare Il Potere Della Guarigione

 

Il tema della guarigione è intrinseco sia all'organizzazione che alle sue mostre. Elizabeth Esguerra Castillo e Marlene Ayen Galit credono entrambe che l'arte sia un mezzo di espressione profondo che permette agli individui di elaborare le proprie emozioni ed esperienze. L’”Odissea creativa” si propone di illustrare questo concetto attraverso vari mezzi artistici.

 

1. Terapia artistica

I visitatori possono esplorare come l'arteterapia sia utilizzata per guarire da traumi personali e conflitti sociali. Includendo opere di persone che hanno usato l'arte come terapia, la mostra serve sia ad aprire gli occhi che ad essere fonte di ispirazione.

 

2. Risonanza emotiva

I visitatori troveranno opere che evocano forti risposte emotive e che servono a ricordare le lotte e i trionfi che condividiamo come esseri umani. La mostra trascende la mera estetica e offre uno spazio di riflessione sulla guarigione, la solidarietà e la speranza.

 

 

L'"Odissea Creativa: Arte e Versi Oltre i Confini” non è solo una mostra, ma un movimento che celebra il potere trasformativo dell'arte come mezzo di guarigione, connessione e comprensione. Grazie alla collaborazione di Art Heals di Elizabeth Esguerra Castillo e Artista de Colores di Marlene Ayen Galit, e al gruppo eterogeneo di artisti e poeti, questa mostra internazionale promette di ispirare, sfidare e unire individui di ogni estrazione sociale.

Mentre ci avviamo verso un futuro segnato dall'incertezza e dalla divisione, abbracciamo la creatività che ci unisce, riconoscendo che l'arte può davvero trascendere i confini unendo i cuori e le menti alla ricerca di un mondo più luminoso e inclusivo!

 

 

mercoledì 23 ottobre 2024

 

POESIE DI DHIMITËR POJANAKU. A CURA DI IRMA KURTI

 

      



Dhimitër Pojanaku è nato e vive a Pogradec, Albania, il 28 agosto 1956. È autore di diversi libri di poesia e vincitore di numerosi premi internazionali in Francia, Macedonia del Nord, Spagna, Italia, Germania, India, Grecia, ecc. . È vincitore del premio nazionale “Piuma d'Argento” in Albania con il libro “Le pietre imbiancano la notte”.

 

IL FIORE APPASSITO

 

Sono un fiore appassito ma non sono morto!

Sarò vivo ancora per un po'.

Finchè nelle mie vene,

Smetterà di scorrere

Anche l'ultima goccia della linfa delle memorie...

 

 

ALLE STELLE CADENTI

 

Dove cadete quando il cielo è vuoto?

Dove?!

Se cadeste nel mare,

Vi sareste spente subito!

Sarà orribile morire lentamente,

Contemplando il cielo.

 

TRADUZIONE DALL’ALBANESE A CURA DI IRMA KURTI

 

 UNA POESIA DI LULËZIME MALAJ. A CURA DI IRMA KURTI

 



Lulëzime Malaj ha cominciato a scrivere da bambina. Nel 2018 viene pubblicato il suo primo volume di poesie con il titolo “Sul balcone di una nuvola” e nel 2021 “Preludio d’amore”. È appena stata pubblicata la sua terza raccolta di poesie. Lulëzime è stata nominata “Ambasciatore di Pace nel mondo” per l'arte e la cultura nel 2019 e, nello stesso anno, ha ricevuto il premio “Poeta con fascino nella poesia” da Media TV “The One Show”. Ha ricevuto inoltre: il Diploma d’Onore da World Poetry Olympiad di Romania nel 2020, il premio “Gjergj Fishta” per la migliore poesia dall'Accademia di Arte, Scienza e Lettere “Mirdita” in Albania e il riconoscimento “Penna Alpina” dal “Giornale delle Alpi”. Ha ricevuti premi in diversi concorsi letterari in Italia.

Lulëzime ha scritto testi di canzoni per bambini e adulti. Le sue poesie sono state pubblicate su vari giornali e in numerose antologie nazionali ed internazionali.

 

LE SCARPE ROSSE

 

 Era iniziata una leggera pioggia autunnale,

il bagliore dei lampi filmava la lunga notte.

Gli uomini giravano la testa e guardavano

una bella signora con le sue scarpe rosse.

 

Improvvisamente, io l’ho persa di vista

sentivo solo il rumore dei suoi tacchi,

mentre mi abbandonavo ai miei pensieri,

sentii il suo urlo così acuto e disperato!

 

Quella mano criminale del suo marito

ha annientato in un istante la sua vita.

Lei non poteva sapere, era l’ultima notte

e non avrebbe mai più rivisto sua figlia.

 

I suoi sogni e i suoi desideri sono svaniti,

il suo corpo nuotava in un pozzo di sangue.

La musica dei suoi tacchi non si sentirà più

nei crepuscoli sotto un neon con poca luce!

 

Il giorno dopo si sentivano solo le campane

che suonavano con la forza della tristezza,

la pioggia bagnava tutte le strade della città

mentre dal cielo nuvoloso e cupo cadeva.

 

 

Quelle scarpe rosse rimangono la musica,

la marcia funebre di questa mia poesia!

 


 

 

 

Un libro per chi scrive (molto utile anche a chi legge)

Andrea Temporelli


Mentre rimaniamo stupiti per gli scenari che si prospettano, soffriamo la deriva delle nostre soggettività. Il discorso vale anche a livello sovrapersonale. Nessuno, per intenderci, può sensatamente riconoscersi più in alcuna “patria”. Ogni scrittore, oggi più che mai, è un migrante, un esiliato per natura: anche qualora vivesse nella sua comunità d’origine idealmente preservata (idillio affascinante quanto superato).

Perché non si scrive per compiacere il lettore, ma per attraversare sé stessi e sbucare dall’altra parte, facendo marameo allo spettacolo e persino al successo, alle comodità, all’inerzia del mestiere e della propria identità consacrata. La letteratura è ancora questa scelta etica fondamentale.

Il poeta parla fuori del tempo, fa comunità con i morti e con i venturi – anche quando raccoglie le briciole del presente. Non butta la sua parola nella mischia, magari alzando il tono. La propone semmai con delicatezza e umiltà; la insinua. O, come sta capitando a molti, la trattiene, per soffiarla verso un tempo di ascolto più propizio.

“Se mi conosci…” con Vincenzo Mastropirro a Bari 25 ott 2024

articolo di Vittorino Curci su La Repubblica–Bari 27-10-24




Venerdì 25 ottobre 2024 
il poeta e musicista Vincenzo Mastropirro
presenta la sua nuova opera poetica
in dialogo con Nicola De Matteo
presso il CSF del V Municipio – Bari


domenica 20 ottobre 2024

Versi che si affidano

Luca Pizzolitto, di queste mie notti insonni, peQuod 2024, copia 39/50, Prefazione di fr. Emanuele (monastero Dominus Tecum di Pra ’d Mill), Postfazione di Massimiliano Bardotti


recensione di AR

Ringrazio subito Luca con trasporto per avermi inviato una copia di questa sua ultima opera a tiratura assai limitata. Si tratta di una raccolta intima, che traccia un percorso in cui possiamo affiancarlo da amici, sentendoci presi dalle sue visioni, dalle emozioni che ci fanno attraversare deserti, superare abissi, trovare quanto è essenziale, ascoltare il sussurro che converte il cuore di Elia (1 Re 19,12).

Scrive Massimiliano Bardotti a p. 63: “… siamo fatti per questo, per sperare fino alla fine, è la nostra natura, siamo fatti per la fede”. In effetti, “perché espiriamo? Perché ci fidiamo” (id., p. 64). Ogni espirazione è necessaria per lasciare spazio ad aria nuova, ma è anche un atto inconscio di fiducia nella successiva inspirazione (p. 65): “Noi siamo testimoni di una continua rinascita, la nostra tempra è la tempra del risorto.”

Il viaggio di Luca consta di tre tappe. Partiamo dall’ultima «L‘altra riva» (in quarta di copertina, v. sopra, troviamo il distico che lo conclude, questo viaggio lucano): “… / nessuno è mai stato / fedele davvero.” (p. 60); “… / tu che abiti il vuoto di cieli divisi / … / nudi alle radici del cielo faremo ritorno.” (p. 58); “Ciò che resta del mio tempo cerca tempo, / dimora altrove.” (p. 51); “… / chiudo gli occhi, appoggio la testa sulla parete / di pietra di questo monastero. // Due monaci cantano il Magnificat: / nel mio corpo, con dolcezza, scende la sera.” (p. 50); “Penso ai giorni in cui non ci siamo arresi, / i giorni in cui abbiamo capito / che il senso delle cose è lì // ci guarda, e non ci appartiene.” (p. 47).

Nella sezione mediana, «Sette ceste», il Nostro interagisce con voci significative (Edith Stein, Margherita Guidacci, Adriana Zarri, David Maria Turoldo, Hugo Mujica, Pierluigi Cappello, Etty Hillesum), cito la parte finale del testo che precede i versi di Edith Stein (p. 35): “Sono stato randagio in terre di misera gioia; sono stato inganno, rabbia senza volto, disperazione – un facile compromesso.”

Dalla prima sezione «Venuti da lontano»: “… / quando lo sguardo / è cielo, e ti piove dentro.” (p. 19); “Dove la notte confina col grano / dove trattieni il respiro / per ogni mancata carezza” (p. 21); “Il nome antico del vuoto, la pietra di sangue / dove il tempo passa nel tempo, l’anfora vuota, / il pozzo di Sicar –” (p. 26).

Anche solo dai lacerti che ho estirpato alle notti insonni di Luca, penso si noti il lavoro di alleggerimento (di parole non necessarie), svuotamento (di sé, direi proprio di smascheramento delle sovrastrutture a cui ci sottoponiamo, sapendo come cambi il nostro modo di porci a seconda dei contesti), di spogliazione (degli abiti in cui ci troviamo più o meno a nostro agio, anche solo per quieto vivere).

Nelle pagine introduttive si fa riferimento a un prima e un dopo il trentasettesimo compleanno, un periodo di crisi “a lungo pensato come disgrazia, follia, maledizione” che si è rivelato “al contrario, un tempo – il mio tempo – di grazia, benedizione” (p. 14).

Ogni persona che si immerga in queste pagine verrà letteralmente gettata nel nucleo più inquietante (e più vero) di sé, e se la paura e la fatica di questo processo di autoconoscenza non possono essere evitate, Luca ci ricorda (p. 20) che “… / nel vuoto di un cuore che è fame, / inquieto stare in tutte le cose // ora nasci tra le mani Dio”.

sabato 19 ottobre 2024

Parole per guarire alla Microeditoria di Chiari 10 nov 2024


10/11/2024
Villa Mazzotti - Sala del Conte
ore 17:45 - 18:15

PAROLE PER GUARIRE

Di Francesca “French” Abbiati,
1° classificata al Narrapoetando. “Mi tieni in vita / un giorno alla volta”. L’autrice distilla le parole in una poesia che si fa medicina.

www.microeditoria.it/eventi