giovedì 9 gennaio 2020

Un affresco di vita

Maela Bertazzo, Dentro la trasparenza, Fara 2019
recensione di Gian Ruggero Manzoni

http://www.faraeditore.it/vademecum/35-Dentrotrasparenza.html

Maria Maela Bertazzo è nata a Nove e risiede a Marostica (VI). Una vita passata tra i numeri. Poi un giorno, inaspettatamente, è iniziata una meravigliosa avventura chiamata “scrittura”. Partecipa a concorsi letterari ottenendo vari riconoscimenti. Alcune sue opere sono inserite in antologie di racconti. Di lei ricordiamo: Vapori e ciàcoe e Il più straniero di tutti, quali libri molto apprezzati. Come dice spesso: “I numeri non ti abbandonano, ma le parole ti permettono di andare oltre.” Da questo suo ultimo insieme: “Se fossi aquila / lascerei questo nido / per sorvolare i boschi / le valli / imparerei a cacciare / il cielo girevole / diventerebbe una giostra / giocherei con il vento / mi spingerei oltre / là dove si vede il mare”. Attraverso il viaggio introspettivo riaffiorano figure ancestrali, lemmi costanti scandiscono il percorso che si snoda in tre fasi, tre giornate d’affresco che conferiscono estrema unitarietà a una vicenda che più volte assume tonalità perfino mistiche. Come ha scritto Matteo Bonvecchi: “La tensione espressiva è tenuta costante tramite un notevole andamento asindetico. Una melodia ritmica sortisce effetti di spaesamento, di sbigottito sprofondamento: una discesa al fondo dell’anima, fino a scontare tutto il dolore dell’amore perduto, e poi la risalita, splendida nelle liete immagini della natura ricomposta e riscoperta”. Di per sé, quindi, una rinascita, una perdurante risurrezione, dovuta alla poesia, a quel sentimento, a quel volteggiare in alto, lasciando ogni orizzontalità.

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