lunedì 19 febbraio 2007
Tre poesie (Milo De Angelis)
da Tema dell’addio (2005)
Milano era asfalto, asfalto liquefatto. Nel deserto
di un giardino avvenne la carezza, la penombra
addolcita che invase le foglie, ora senza giudizio,
spazio assoluto di una lacrima. Un istante
in equilibrio tra due nomi avanzò verso di noi,
si fece luminoso, si posò respirando sul petto,
sulla grande presenza sconosciuta. Morire fu quello
sbriciolarsi delle linee, noi lì e il gesto ovunque,
noi dispersi nelle supreme tensioni dell’estate,
noi tra le ossa e l’essenza della terra.
*
Non è più dato. Il pianto che si trasformava
in un ridere impazzito, le notti passate
correndo in Via Crescenzago, inseguendo il neon
di un’edicola. Non è più dato. Non è più nostro
il batticuore di aspettare mezzanotte, aspettarla
finché mezzanotte entra nel suo vero tumulto,
nella frenesia di tutte le ore, di tutte le ore.
Non è più dato. Uno solo è il tempo, una sola
la morte, poche le ossessioni, poche
le notti d’amore, pochi i baci, poche le strade
che portano fuori di noi, poche le poesie.
*
Tutto era già in cammino. Da allora a qui. Tutto
il tempo, luminoso, sfiorava le labbra. Tutti
i respiri si riunivano nella collana. Le ombre
di Lambrate chiusero la porta. Tutta la stanza,
assorta, diventò il primo battito. Il nero
dei tuoi capelli contro il giallo dell’ultimo raggio.
Da allora a qui. Era il primo giorno dell’estate.
Il silenzio ci riempiva la fronte. Tutto era
già in cammino, da allora, tutto era qui, unico
e perduto, nostro e remoto, ardente. Tutto chiedeva
di essere atteso, di tornare nel suo vero nome.
"Morire fu quello / sbriciolarsi delle linee, noi lì e il gesto ovunque": già solo questo frammento ci rivela la qualità della poesia e la statura del suo autore.
Milo De Angelis è nato nel 1951 a Milano, dove insegna nel carcere di Opera. Ha pubblicato Somiglianze (1976), Millimetri (1983), Terra del viso (1985), Distante un padre (1989), Biografia sommaria (1999), Tema dell’addio (2005).
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12 commenti:
Grazie, grazie per queste tre meraviglie che mi sono arrivate, a
sorpresa, stanotte… meraviglie perché raramente riesco a trovare
poeti che mi lascino sorpresa, stupefatta, ammirata… vorrei saper
scrivere così, meravigliare allo stesso modo. Grazie a Milo (e ad
Alessandro), che mi ha dato una lezione di vera poesia!
Deborah Coron
Grandissime poesie di una raccolta molto intensa! Rileggerle a distanza di due anni lasciano sempre quell'impronta. Quando c'è la Poesia con la P maiuscola...
Un caro saluto
Morire è un po’ come amare.
Una morte, l’amore, di cui si impara ad aver paura.
Quando il credere è scontato, e la morte diventa una sola, il timore è in quella sensazione di abbandono che lascia straniti.
Però, come si fa altrimenti a trovarsi a “tornare nel suo vero nome”…
Vero nome…
Quando speri e sei solo bimbo, credi che i “nomi” siano già uno spezzarsi di linee. Nomi scelti non dal negozio dei nomi per soddisfare magari le mode dei momenti, nomi scelti da una canzone d’amore che è dentro gli uomini per unire all’universo…già il nostro nome dovrebbe essere un suono autentico… la canzone di mamma e papà… ma poi, quando cresci in questa convinzione, rimanendo comunque un bimbo, ti accorgi che il “gesto che è ovunque” fatica ad avvenire, se non a volte, grazie ad “Un istante in equilibrio tra due nomi” … pensi di essere stato imbrogliato e ti piacerebbe continuare a credere il contrario.
Non so se ho fatto solo confusione, però vorrei far capire maggiormente il mio ringraziamento per questi versi che mi aiutano a non chiudere gli occhi nella speranza di non vivere a volte l’inganno.
Commento davvero bello Leela, grazie.
A
Piaciucchiate ma nulla di così eclatante, sarà che il paragone con certi grandi della poesia che ognuno può conoscere viene automatico leggendo autori che si conoscono meno e che , come in questo caso, vengono presentati come i poeti contemporanei più validi. In sostanza da tale paragone ne esce parecchio ridimensionato, un bravo poeta e ne conosco di sconosciuti altrettanto bravi.
In effetti, la seconda è bella, ma concordo con ciglie. Si ha - a mio modo di vedere - la brutta abitudine di leggere in modo acritico, senza pensare troppo. Ora, è vero che la poesia è qualcosa di viscerale, è cioè per sua natura immediata e non passa quindi attraverso un'analisi profonda da parte di un lettore non specialista, ma a un osservatore attento non sfugge il (facile) ricorso all'anafora (ripetizione della stessa parola lungo il testo: "non è più dato..."; "Tutto" ecc.), nonchè l'uso abbondante di parole di tono fortemente drammatico (amore, morte, ecc.), che hanno gioco facile sul lettore medio, facendogli percepire il tutto come qualcosa di chiuso e perfetto, e non invece la complessità (o meno) del testo poetico.
@tutti
Per chi fosse interessato a incontrare Milo De Angelis, sarà il prossimo Giovedì a Mestre, al Centro Candiani, dalle 19 alle 20, a parlare della sua opera. Credo si tratti di un'occasione più unica che rara.
@ciglia, @alsan69
Sapevate che "Il Tema dell'Addio" tratta da cima a fondo della morte della moglie/compagna di De Angelis?
Ve lo chiedo perché ho avuto una reazione simile alla vostra approdando a questa pagina, alcune settimane fa. Poi ho letto l'intera opera, e mi sono dovuto ricrede. Mi sono dovuto spiritualmente scusare con l'autore. Il problema è che estrarre alcune liriche, separarle dalla loro naturale sede, modifica il senso delle parole, non permette di comprendere l'uso che l'autore ne fa nel testo. Vi prometto che se leggerete l'intera opera vi ricrederete.
Milo De Angelis rinnova la speranza che la poesia non sia mero commercio ma puro segnale dell'anima...grazie perchè affranto rimango solo sorretto dalla mano a pensare...grazie
Spesso mi ritrovo
ad osservare
vecchie processioni
tra argilla
di nude pareti
e bianchi.
Da casa mia
omaggio alla memoria
... la Poesia non deve vendere, non deve trovare consensi a tutti i costi, sono approdata per caso in questo spazio come succede leggendo poesia in rete e questi versi mi hanno emozionato, mi riservo di leggere l'intera opera di questo autore.
Grazie Cettina
Ritrovo con piacere le poesie di Milo su queste pagine. Un caro saluto
Enzo Rega
Solo ora vorrei essere recluso.
A Opera.
Mdp
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