Ed. IL BISONTE, 2008
recensione di Vincenzo D'Alessio
La raccolta di poesie che ci consegna la scrittrice Giovanna Fozzer è composta da una nota introduttiva in inglese della traduttrice Alicia Lincoln e da una nota conclusiva, in inglese, della professoressa Margherita Pieracci Harwell. Il corpo delle sedici poesie, con a fronte la traduzione in inglese, sviluppano un tema caro alla poesia del Novecento e ai poeti della scuola ermetica fiorentina: la Natura rivelatrice della vera pace, dell’essenza dell’infinito, della quiete che cerca di colmare i malefici che il genere umano impone ai propri simili.
“Vi sono / conclusioni nella vita” (pag. 12) è l’interrogativo d’ascolto che il primo verso invia al lettore. Fioritura dell’esistenza, “dolente passione” mai spenta nel cuore di chi scrive la passione per la vita. Una esistenza che reca al poeta, al lettore, i suoi frutti: “Odorerà nella memoria” (pag. 18). Il tempo che cura le pene dell’anima. I volti di altri poeti, conosciuti o amati, che si affacciano nei versi ad illuminarne il percorso sul foglio.
Un percorso arduo, per la giovane studentessa e traduttrice Lincoln, che scrive nella sua introduzione: “as I am still grappling with the language barrier”. E più avanti: “The poems don’t reveal their meaning immediately, but instead disguise deep thought in simple images” (pag. 8/9). Non è così semplice entrare nella poetica di un pensiero profondo, magmatico, apparentemente in pace. Le immagini che scaturiscono sono a lunga gittata. Ci vuole tempo perché maturino i riflessi armonici di un canto (quasi un madrigale) scaturito da una lunga, appassionata, esistenza d’amore per le lettere e per la Natura (madre suprema).
Usiamo i versi della Nostra per concludere questo nostro lavoro: “Nella culla di piuma sta raccolta un’anima” (pag. 24). Come dire che ad un falco vorremmo cadenzare volo e naturale passione all’aria aperta, libertà.
Maggio, 2009
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