Vincitori Faraexcelsior ’22
Ipotesi di misura di Francesca Bavosi (Fano, PU)
Francesca Bavosi è nata e vive a Fano (PU). Laureata in Lettere classiche all'Università di Urbino, insegna presso una Scuola Secondaria di I grado della sua città. Ha scoperto la poesia attraverso le filastrocche della buonanotte, per poi passare ai classici italiani, stranieri, greci e latini e approdare alle voci dei poeti contemporanei. Alcuni suoi testi sono stati selezionati in concorsi nazionali e internazionali (5° Premio De Palchi Raiziss, Presidente di giuria Giovanni Raboni; 4° Premio Nazionale Novella Torregiani; VI Premio Città di Conza; Premio Zeno 2021). Custodisce nel cassetto alcune sillogi che spera presto di poter pubblicare.
C’è aria di una ricerca incessante di un nuovo metro, un nuovo passo e una direzione. Le poesie di questa raccolta annunciano le disillusioni, fanno memoria degli errori ma pure dei momenti ben spesi. Molte le soluzioni, anche sorprendenti, senza che si scansi la parte oscura (“Torna così il desiderio / di poter sminuzzare / il dolore del mondo / e prenderne la mia porzione”). Su tutto si adopera la parola, è testamento totale: “Prendetele, queste parole di silenzio, / giorno e notte riportatele nei giardini, / nelle piazze, sui davanzali delle finestre, / nei riti pagani, nelle benedizioni corali.” (Anna Ruotolo)
Poesia che trova la sua ispirazione in una varietà policroma di occasioni mutuate dall’osservazione del reale e della contemporaneità, oltre che in una vena di malinconico flashback su un passato migliore contrapposto alla prosaicità dell’esistenza contemporanea. Percorsa da un leitmotiv di velato rimpianto e critica sociale, la silloge è stilisticamente coesa anche se ogni tanto indulge in formule tipicamente novecentesche che potrebbero proficuamente essere rielaborate in chiave più strettamente contemporanea. (Davide Valecchi)
Un bel ritmo scandisce immagini evocative, sintesi di un’intima e profonda ricerca spirituale. Lettura emozionante e piacevole che stimola riflessioni senza mai imporle. (Ilaria Maria d’Urbano)
L’alveare assopito di Angela Caccia (Cutro, KR)
Ho trovato questi versi sonori, metallici e taglienti, incisivi e fertili. Una lettura che dissoda l’anima. (Ilaria Maria d’Urbano)
2. class.
Come terra ferma di Matteo Bonvecchi (Montecassiano, MC)
Matteo Bonvecchi è docente al Liceo Classico di Macerata e vive a Montecassiano, tra i lieti colli cantati dal Poeta della vicina, sovrastante Recanati. Con Le odorose impronte si classifica primo al concorso Faraexcelsior 2018 e vince nel 2020 il Narrapoetando con In crepa di melograne. Nel 2021 con De praecipitata luce vince il concorso Narrapoetando (ancora inedito, si era classificato 3° al Premio Città di Subiaco, menzione d’onore al Metamorfosi) ed è stato superfinalista al Città di Latina 2020. È giurato in concorsi letterari nazionali.
Una raccolta densa di riferimenti storici e spirituali, in cui l'immagine della torre e della colomba ricorrono continuamente acquistando volta per volta significati sempre nuovi pur nel loro valore archetipico. Il percorso poetico riesce a trasmettere il senso del mistero della vita nelle sue continue nascite e trasformazioni, che abbracciano anche il dolore, la morte e il disfacimento, visti come punti di un continuum in cui passato e presente si fondono. L'incessante fatica umana del costruire cose e del tessere legami connette la quotidianità del lavoro alla tensione profonda della natura nel perpetuare l'esistenza. Un linguaggio compatto e complesso, articolato e insieme visionario. (Antonella Giacon)
Si tratta di una silloge coesa, che si distingue per una versificazione ponderata e un linguaggio alto. Le citazioni in latino che spesso aprono le sezioni, così come quella dantesca, sono adeguate sempre allo stile dei componimenti poetici e hanno la funzione di conferire una particolare potenza all’opera. Colpisce la sapienza con cui si alternano i testi riferiti al tempo presente con quelli ispirati dalle varie epoche passate, dove riferimenti storici si fondono con frammenti che nascono dall’immaginazione. Nel complesso la raccolta risulta essere ricca di spunti interessanti che riescono a dar vita a una struttura mossa e mai scontata. (Annalisa Ciampalini)
Opere votate
La milionesima notte di Carla Malerba (Arezzo)
Carla Malerba è nata in Africa Settentrionale e dal 1970 risiede in Italia. Ha insegnato Lettere negli Istituti Tecnici ad Arezzo, città nella quale vive tuttora. Ha pubblicato Luci e ombre (1999) Creatura d’acqua e di foglie (2001), Di terre straniere (La vita felice, 2010), Vita di una donna (ivi, 2015). Poesie future è la sua ultima raccolta (Puntoacapo, 2020). Nelle sue liriche si affacciano i temi della perdita e del viaggio esistenziale dove spesso la memoria assume una funzione salvifica. Ha ottenuto riconoscimenti per la poesia edita e inedita.
La profondità spirituale delle immagini simboliche, potenziata dalle parafrasi e metafore, concorre a raffigurare le storie dell’esistenza interiore, le emotività e le affinità delle passioni, gli attimi di riflessività come traccia indelebile del vissuto che si sublima nella poesia. Un’atmosfera al di fuori del tempo crea interazioni umane coinvolgenti che assumono valore universale. (Francesca Ribacchi)
Questo ricordo è un’isola di Marco Colonna (Forlì)
Marco Colonna, nato a Palermo, vive a Forlì Ha pubblicato libri di critica e storia cinematografia. Sue poesie selezionate e segnalate dal concorso Faraexcelsior edizioni 2016 e 2017 e del Premio nazionale la Gorgone d'oro edizioni 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021. Ha ricevuto diversi altri riconoscimenti. Ha pubblicato: Ani+ma (Fara 2016), S̶i̶a̶m̶o̶ Sono (Fara 2017, ristampa 2018 con introduzione di Angelo Bergamini, fondatore di Kirlian Camera) e Ho scritto questo salto (Fara 2019). Voce narrante e supervisione testi nel video artistico: The Vojager (2022), regia Nicolas Galeotti, musica Giorgio Laghi. Pubblica poesie nei suoi canali social Facebook, Instagram e su vari siti e blog. Video-poesie nel canale YouTube Marco Colonna – poesie
Esiste, senza esitazione, un movimento da breviario, una preghiera dei giorni, dove le circostanze svelate si avvicinano al tema della morte e della resistenza e della vita come in un giro naturale e universale. Come deve essere. L’inizio, la fine, il ricordo in un unico centro: l’uomo, grande mistero, contenitore e geografia. “Conservare l'intreccio / nel bicchiere della nostra mente / farlo pieno fino all'orlo […] /Qui non sbocciano più / lì un fiorire di urla microscopiche / gli assenti giganteggiano.” (Anna Ruotolo)
Alberi improbabili di Vincenzo Lauria (Firenze)
Appunti sempre cangianti di una vita collegata all'immagine dell'albero, alla sua presenza fisica, alla sua simbologia, alle sue parti: foglie, rami , tronco, radici, al tempo stesso realtà materiale, ma anche rappresentazione dell'essere. Alberi che da semplice paesaggio divengono corpo intero nel suo percorso vitale e nelle sue trasformazioni, alberi che si intrecciano con il ricordo. Linguaggio limpido, ritmico, musicale, delicato e a volte giocoso. (Antonella Giacon)
Rumore di fondo di Leila Falà (Bologna)
Distanze di Silvana Sonno (Perugia)
Silvana Sonno ha scritto opere di narrativa, poesia e saggistica che affrontano da diversi punti di vista e con diversi stilemi le problematiche di genere. Ricordiamo in particolare - pubblicati dalla casa editrice Era Nuova di Perugia - per la narrativa: Menopausa blues e le raccolte di racconti La signorina Greta e altre storie, Bocca chiusa e portafoglio aperto.Ti racconto e in ultimo Mariannina ; per la saggistica: Le madri della patria. Donne e Risorgimento; Le parole per dirsi. L'altra metà della lingua; Tre donne nella rivoluzione, dedicato a Marina Cvetaeva, Anna Achmàtova, Aleksandra Kollontaj e alla Rivoluzione d'Ottobre; … Invecchiare stanca, un saggio con un'attenzione particolare all' “invecchiamento di genere”; per la poesia: Landai (una forma di poesia breve ispirata ai versi tradizionali che le donne “pasthun” utilizzano ancora oggi in segreto per denunciare le violenze e i soprusi a cui sono sottoposte) e In forma di Haiku; per le edizioni Robin di Torino È l'amore delle donne come l'araba fenice… e ancora per Era Nuova edizioni Anamorphé e Dissonanze.
Segnalazioni
Poesie mai scritti (e mai lette) di Andrea Babini (Forlì)
Ho trovato molto simpatica “Poesie mai scritte e mai lette”. Si intuisce un’intelligenza brillante (Ilaria Maria d’Urbano)
14. Al mondo non esiste luogo di Socrate Toselli (Latina)
Socrate Toselli, 36 anni, vive a Latina, dove svolge la professione di avvocato dopo essersi laureato presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel 2010.
Poesia spirituale asciutta e centrata, spesso luminosa. Un peccato che l’asciuttezza e il rigore di buona parte della silloge siano a volte preda di cadute di tono dove si innestano nei testi certe formulazioni di gusto arcaico, che contribuiscono ad abbassare un po’ il livello davvero alto dei componimenti più riusciti. (Davide Valecchi)
Polittico miope di Andrea Parato (Riccione)
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