non è tradimento il dolore
che ci ha tenuto fermi
al caldo di un sole che sosta
tra i petali muti delle campanule
con la pena – la mia –
un’attesa che snerva il tempo.
Chissà cosa mi chiede ancora la vita
forse che io ami più forte il respiro
impugnando le punte del coraggio
che io stringa il presente
e sparpagli luce in abbondanza tra i pensieri:
è nell’incandescenza del silenzio che ci si salva.
*
Nel silenzio erano nascoste strade infinite
nessuno l’aveva mai toccato con gli occhi
di chi rimane per giorni a guardare con la mente
un passaggio di polline a terra.
Erano là fuori sciolti anche i nostri ritorni nel cuore
quelli che non sapevamo durassero
quanto la salita della luna dentro la notte.
Siamo entrati forse per la prima volta
oltre qualcosa che avevamo dimenticato
un sole improvviso ci ha svegliato
e avvicinato
all’inizio del cielo.
*
Chiedere riparo alla notte
per tutto il dolore vissuto
respirare un buio che sa di luce assorta
ne scuotono il rumore le stelle
ed è come se accadesse un sussulto
al cielo di novembre
l’autunno prende fiato nei sogni compiuti
e la luna pare un segreto di sole
rimasto impigliato tra i rami
un destino immutabile
uguale al colore di albe già viste.
Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980. Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato diciassette libri. Negli Stati Uniti è uscita in edizione inglese la raccolta tradotta da Leanne Hoppe “Meditations in the Feminine”, edita da Bordighera Press (2018). Giornalista, autrice di libri di narrativa e testi per il teatro, è redattrice di Periodico italiano Magazine e Laici.it. Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco, portoghese, hindi, cinese e giapponese. E’ tra gli otto co-autori del romanzo di Federico Moccia “La ragazza di Roma Nord” edito da SEM.
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