martedì 29 maggio 2018

Schiuma rossa, sull'urgenza di guardarsi intorno



Invito alla lettura di Claudia Piccinno


Schiuma rossa

Enzo Bacca


Editore: Esperidi

Anno edizione: 2017

In commercio dal: 21/02/2018

Pagine: 88 p.

Una raccolta di componimenti che oserei definire scomoda e irriverente. Sicuramente un libro particolare, insolito, fuori dagli schemi. Avevo già apprezzato la cronipoesia di Enzo Bacca, quella sua aria canzonatoria che ridicolizza salotti, accademie e Arcadie poetiche.

Non è mosso il Nostro da sterile polemica, ma da un intento etico: richiamare i poeti all’urgenza di guardarsi intorno, alla necessità di schierarsi con le marginalità del nostro tempo, sollecitare gli intellettuali a formarsi un’opinione e ad esternarla.

In quarta di copertina  alcune terzine del Canto III dell’Inferno dantesco, col riferimento a Caronte, ci traghettano all’interno del messaggio di questa raccolta, già insito nel titolo.

Schiuma rossa, che a ragione Patrizia Stefanelli nella prefazione definisce esemplificativa di una poetica dell’esodo, richiama nell’immaginario collettivo, ogni genere di mattanza  che testi biblici, letterari, storiografici, hanno nel tempo associato a naufragi, cruente crociate, battaglie all’ultimo sangue.

Un titolo che fermenta di cromie truci e sanguinarie, che rimanda ad agnelli sacrificali e ad agavi amaranto conficcate nel cuore (spiaggiate anch’esse).

Termini di derivazione nautica o inerenti la fauna marina: zattera, approdo, chiglia, alta marea, vedetta, lucerna, falesia, molo, testuggini, balena, gabbiani, ecc.. sono il corollario , il dietro le quinte, di un ordito che vede il mare come despota e patrigno, nell’apparente quiete di uno scenario ornato, ove risuonerà l’attesa dell’inganno.

Ma è lungimirante Enzo Bacca, egli sa bene che “Sulla salina, un bimbo sarà vedetta d’altra marea.”



Un altro aspetto peculiare del suo umanesimo è il suo voler uniformare vittime e carnefici :Siamo morti entrambi su quell’altura/ e non me ne sono accorto.( La lunga notte di John)



I suoi versi, fitti di neologismi, a volte in bilico tra svariati registri semantici, dal colloquiale all’aulico, dal classicheggiante al  gergale, ci parlano di senzanome e invisibili, di genti perdute nella polvere, di antiche dominazioni e musei del nuovo orrore, dei piccoli schiavi delle miniere e batterie al litio e sebbene ci sia ancora tanta nebbia nella piana, il poeta non dispera che qualcuno, magari le nuove generazioni possa scoperchiare la gran cassa della cupidigia e si rivolge a Gandhi auspicando che trionfi il suo esempio come panacea estrema dell’ultima grande disobbedienza: l’Amore.
                  


Enzo Bacca, è nato a Squinzano (Lecce) nel 1964.
Appassionato cultore di Belle Arti, Letteratura e Storia, illustratore, autore di testi teatrali tra i quali: il Signore di Montpellier, dramma storico-religioso in tre atti e Il Maestro, la sua croce, dramma sacro; ha collaborato con l’autore salentino Antonio Luigi Carluccio nella stesura dei saggi storici: l’eredità di Maria Manca (2010); Fra Giuseppe Ghezzi – passi di santità a Squinzano (2016). Per la poesia ha pubblicato i volumi: Pensieri giovanili (1993), Profondo blu (2010), Orizzonti estremi (2013), Oltre la siepe (2014) L’orto di Jamàl (2015), Poèsikron - Lamenti, grida e altri canti - (2016), Romantide proibito (2017); Schiuma rossa (2017); Affreschi dal ‘68 - a cinquant’anni dal sogno (2018). Di prossima uscita: Nel dubbio le affinità; Oltre la riva – Antologia di poesie civili 2013-2018. Autore in versi di poesia civile e denuncia sociale, ha vinto moltissimi premi nei concorsi letterari Nazionali ed Internazionali, per la poesia edita ed inedita, ricevendo numerosi riconoscimenti tra cui la medaglia del Presidente della Repubblica italiana, la medaglia del Senato della Repubblica, la “Publica Laus” al Certamen Apollinare Poeticum dell’Università Pontificia Salesiana in Roma, il Premio Massimo d’Azeglio, Il Premio “Olmo”, il Premio Antigone città di Ceppaloni. Nella sua città d’origine, nell’ambito della manifestazione curata da “Città della musica Squinzano” gli è stata conferita la Vigna d’argento 2017 per meriti letterari. Nello stesso anno, di rilievo i Primi Posti nel Concorso Artistico Letterario Internazionale “Napoli Cultural Classic”, il Premio “Mimesis” XX edizione, il Premio Letterario Internazionale “Poseidonia Paestum”, il Premio Internazionale “Città di Firenze - ut Pictura Poesis”, il Premio “Lupiae 2017”; Il Primo Posto al Concorso Letterario Internazionale “Caserta 2017 – la catena della pace”; Primo classificato al Premio Internazionale “Città del Galateo”. Nel 2018 nel corso della serata finale del Premio Internazionale d’arte “Il Canto delle Muse” gli è stato conferito un Premio alla Carriera. Altro riconoscimento alla Carriera poetica il Premio Ѐrato 2018. Sue liriche sono inserite in oltre cento raccolte e antologie celebrative di poesia contemporanea. Membro di Giuria in alcuni importanti Concorsi Letterari. Collabora col mensile “La fonte” con vignette satiriche e componimenti poetici di natura socio-politica. Vive a Larino in Molise ma spesso e volentieri torna nel suo amato Salento.

Nessun commento: