domenica 26 gennaio 2025

Laura Caccia legge Levels di Alberto in Carte nel Vento, Gennaio 2025


Alberto Mori, da Levels, Fara Editore 2020, nota di Laura Caccia - Passaggi a livelli

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Passaggi a livelli

Quanti piani si intersecano in Levels, opera in cui Alberto Mori esplicita alcuni livelli e altri ne lascia intravedere? Appare un graduarsi dal basso verso l’alto, evidente nei titoli delle tre sezioni: ‘low’, ‘medium’, ‘high’. E, insieme, un convergere dei livelli, nel punto in cui si incontrano i desideri del cielo e della terra, come viene anticipato dalla poesia, posta in esergo, di Kikuo Takano, che nell’immagine dell’albero fa confluire, in una sola, le forze opposte di cima e radice, quale unità dei contrari nell’intero. E, ancora, un mantenere i piani in equilibrio, dall’etimo stesso di livello, come esemplificato in alcune poesie a due colonne separate e allineate, in contrappeso come una bilancia a due bracci oppure come una livella. E, nello stesso tempo, un posizionarsi ad un livello di soglia, che i passaggi testuali lasciano scorgere, per l’accesso, in sequenza e insieme in affinità, al principio, al corpo, all’oltre.

I livelli appaiono mobili, spesso invisibili, come viene dichiarato in premessa: «Livelli mobili scompaiono alterni». Scandendo i transiti, gli attraversamenti, le contaminazioni nei tre specifici stadi in progressione. «Verso radici senza immagini»: lungo le impronte e le tracce dei passaggi e della scrittura nell’estensione orizzontale delle acque, delle strade, dei fogli e dei loro sostrati oscuri, in ‘low’. «Fra gli sguardi del corpo»: attraverso gli affioramenti di natura e civiltà, da cui emergono le luci e «la voce sfarina», nella dimensione corporea, in ‘medium’. «Nel volo avveduto di sole arie»: tra orbite e «nubi oscure all’aria / Invisibili al segno terrestre», nella tensione verticale verso la sospensione e l’assenza di gravità, in‘high’.

Attraverso la compressione essenziale del senso e il distillato della parola, Alberto Mori prosegue la sua ricerca nel concentrare elementi concreti e rarefatti, quali stazioni e silenzi, vagoni container e balzi d’umore, creando microtesti densi e ariosi al tempo stesso: «Valichi bianchi sopra il foglio / La mano mancina scrive aria / Rarefa grafia esitata e ripresa». Dove i movimenti poetici coinvolgono la percezione della realtà esterna come della corporeità, della mente, dell’inconscio. E anche, nei suoi diversi livelli, della parola: scritta, a voce, pensata. Se l’oralità è il punto di forza dell’autore, gli altri livelli, di pensiero e scrittura, sono ugualmente e intensamente presenti. Quale in basso e quale in alto? Come per l’albero di Kikuo Takano, nella poesia si incontrano, fino a coincidere in un’unica forza, i desideri della terra e del cielo, delle profondità e dei voli, delle radici e delle cime della parola.

 

Da: Low

 

Prelude attesa per bikers

Immagine franta dai tempi espositivi

Struscia sfreccio curvo del passaggio

Crome sfocate nella pedalata sottile del ritmo

 

***

Le ruote ormai improntano il foglio

Fra le tracce sulla carta

scrive di non conoscere gelosia per lei

La ama da sempre

Lo scritto resta a perire sulla ciclabile

 

***

Le spalle delicate

Valichi bianchi sopra il foglio

La mano mancina scrive aria

Rarefa grafia esitata e ripresa

 

***

La stazione disgrega inagibile

Qui preme tempo naturale

Incrina strati

Accorda piccoli sterpi nei sassi

dove fra efflorescenze sparse

respirano silenzi d’aria e polvere

 

 

Da: Medium

 

Corpo seduto Capelli disciolti

Dalla nuca equilibrio in riannodo

 

***

Dove sticker non incolla & scrosta

il millimetro mancato sillaba

La voce sfarina sulla pellicola del muro

 

***

Qui puro balzo d’umore vitreo

materia traluce spaiata dai bagli

L’altro lato senza ottica rifrange

 

***

Nell’aria umida profondano margini bui

La piccola strada discende e risale

Le luci affiorano vicine e lontane

 

 

Da: High

 

Gravità dissolta

Tempo dismesso

Perdura vacante

 

***

Il buio dilegua alla prima luce

La terra allenta ombre

Depone arie accese

Concresce cielo

Millimetri di spazio

Corpi migrati dalle sillabe bianche

 

***

Tratto illetto

Nuvola illesa

Piogge papille

Lingua nasconde

Ripassa veglia

Neutro crea

 

Sapore del cielo

 

***

Ondulo diviene solco radiale

L’anello ruota ad accerchio

Orbita

Porta nubi oscure all’aria

Invisibili al segno terrestre


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