NATO IERI
La mia gratitudine va ad Ahmet Murat e
al libro "One Poet Riding a Bike"
per avermi ispirato a scrivere questo poema ...
Stai dicendo che gli alberi ridevano di te
quando avevi una bicicletta.
La risata degli alberi e le corse in bicicletta
sono buone abitudini come cantare un canto,
c'è un tuo poema riservato a quest’argomento.
Per me, sei nato ieri
e se dipende da te, non so cosa dire,
lascia che sia così, penso che cose del genere :avere una bicicletta,
più risate, più alberi ce ne dovrebbero essere anche di più
Apparentemente per la prima volta, non era il caso
che vedessi un documentario sulla natura, quando ho iniziato
a vedere il mio documentario più lungo, avevo quasi quarant’anni
anche se non guardavo quel documentario
da quindici anni, lo trasmettono ancora, ed è
sulla migrazione degli animali in Africa,
quante lacrime ho versato in quegli anni all'improvviso
La testa dell'Africa salì in alto e la pioggia raggiunse la terra
come se le canzoni entrassero nel mio cuore, non nelle mie orecchie
So che quelle canzoni verdi erano il dono dell'Africa,
Lo sai bene, le canzoni dell'Africa sono gialle,
giallo di fede, giallo dei neri e
in nessun modo le canzoni esplosero come la giovinezza di un albero
La pioggia non cade sull'Africa ma sulla sua anima
e le sue gocce diventano verdi, Senegal, Mauritania
Mali, Kenya, Nigeria, e per di più, nato ieri
guida la sua bici verso le vecchie mappe e sempre un suono,
appoggia l'orecchio sulla mappa dell'Africa come un grande suono
La mia gratitudine va ad Ahmet Murat e
al libro "One Poet Riding a Bike"
per avermi ispirato a scrivere questo poema ...
Stai dicendo che gli alberi ridevano di te
quando avevi una bicicletta.
La risata degli alberi e le corse in bicicletta
sono buone abitudini come cantare un canto,
c'è un tuo poema riservato a quest’argomento.
Per me, sei nato ieri
e se dipende da te, non so cosa dire,
lascia che sia così, penso che cose del genere :avere una bicicletta,
più risate, più alberi ce ne dovrebbero essere anche di più
Apparentemente per la prima volta, non era il caso
che vedessi un documentario sulla natura, quando ho iniziato
a vedere il mio documentario più lungo, avevo quasi quarant’anni
anche se non guardavo quel documentario
da quindici anni, lo trasmettono ancora, ed è
sulla migrazione degli animali in Africa,
quante lacrime ho versato in quegli anni all'improvviso
La testa dell'Africa salì in alto e la pioggia raggiunse la terra
come se le canzoni entrassero nel mio cuore, non nelle mie orecchie
So che quelle canzoni verdi erano il dono dell'Africa,
Lo sai bene, le canzoni dell'Africa sono gialle,
giallo di fede, giallo dei neri e
in nessun modo le canzoni esplosero come la giovinezza di un albero
La pioggia non cade sull'Africa ma sulla sua anima
e le sue gocce diventano verdi, Senegal, Mauritania
Mali, Kenya, Nigeria, e per di più, nato ieri
guida la sua bici verso le vecchie mappe e sempre un suono,
appoggia l'orecchio sulla mappa dell'Africa come un grande suono
sembra che io abbia già pianto per te in precedenza
inoltre i miei occhi non erano pieni come in quel momento
sai che gli umani piangono come una foresta o come una montagna
che tu lo chiami un bosco oscuro o una montagna bruciata
le mie ferite sono peggiorate e io sono tutte le lacrime dentro e fuori
a che serve se verso quelle lacrime adesso, per il Ciad, il Sudan e la Somalia?
Siamo quelli che hanno perso le vecchie lacrime e quelle nuove sui non sopravvissuti,
ehi tu, la gente con le loro canzoni senza parole!
inoltre i miei occhi non erano pieni come in quel momento
sai che gli umani piangono come una foresta o come una montagna
che tu lo chiami un bosco oscuro o una montagna bruciata
le mie ferite sono peggiorate e io sono tutte le lacrime dentro e fuori
a che serve se verso quelle lacrime adesso, per il Ciad, il Sudan e la Somalia?
Siamo quelli che hanno perso le vecchie lacrime e quelle nuove sui non sopravvissuti,
ehi tu, la gente con le loro canzoni senza parole!
Umano, come io lo chiamo, piange così profondamente come un
oceano,
singhiozzando come il monte Ararat, e qualche volta da esso,
le tempeste soffiano e seminano il caos in luoghi e colline
supponendo che tutti piangano come l'Asia, ad esempio,
nei tempi antichi la saggezza gocciolava dalle lacrime dell'Oriente,
il bianco avrebbe aspettato la "Festa del pianto" d'Oriente
nel caso in cui la saggezza possa cadere nei loro occhi fuori da questo piacere
come tale se solo l'Africa piange ora le sue lacrime e il suo sale
se solo si lava e sistrizza, e il nuovo mondo bianco si purifica
... Ma non è il caso per il nato ieri, la poesia o l'Africa
e penso che siano anche i bambini più grandi del mondo
e anche se potremmo averlo dimenticato, sono considerati
per essere il passato del globo, bambini che tu vuoi abbiano il loro latte
ricordartelo attraverso il suo suono; alberi, ciclisti, escursionisti e poeti non dimenticano
perché sia la poesia che l'Africa hanno il loro orgoglio come fa un baobab
volutamente vigoroso, volutamente alto, ostinatamente lento e volutamente nero!
traduzione dall'inglese a cura di Claudia Piccinno
singhiozzando come il monte Ararat, e qualche volta da esso,
le tempeste soffiano e seminano il caos in luoghi e colline
supponendo che tutti piangano come l'Asia, ad esempio,
nei tempi antichi la saggezza gocciolava dalle lacrime dell'Oriente,
il bianco avrebbe aspettato la "Festa del pianto" d'Oriente
nel caso in cui la saggezza possa cadere nei loro occhi fuori da questo piacere
come tale se solo l'Africa piange ora le sue lacrime e il suo sale
se solo si lava e sistrizza, e il nuovo mondo bianco si purifica
... Ma non è il caso per il nato ieri, la poesia o l'Africa
e penso che siano anche i bambini più grandi del mondo
e anche se potremmo averlo dimenticato, sono considerati
per essere il passato del globo, bambini che tu vuoi abbiano il loro latte
ricordartelo attraverso il suo suono; alberi, ciclisti, escursionisti e poeti non dimenticano
perché sia la poesia che l'Africa hanno il loro orgoglio come fa un baobab
volutamente vigoroso, volutamente alto, ostinatamente lento e volutamente nero!
traduzione dall'inglese a cura di Claudia Piccinno
Haydar Ergülen
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