mercoledì 23 ottobre 2013

News da Adele Desideri

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vi segnalo alcuni eventi


*Presentazione della raccolta poetica Stelle a Merzò di Adele Desideri (Moretti&Vitali 2013, postfazione di Paolo Lagazzi, quarta di copertina di Tomaso Kemeny, disegno di copertina di Daniela Tomerini).

Biblioteca Sormani, Sala del Grechetto, Ingresso Via Francesco Sforza 7, Milano, Martedì 12 novembre 2013, ore 21.

Introduce Tomaso Kemeny

Interventi di Paolo Lagazzi, Francesco Napoli, Alberto Sinigaglia

Accompagnamento musicale del maestro Emanuele Pegorari

Per informazioni: Moretti & Vitali tel. 035.251300; Ufficio Stampa tel. 02.72094703.
 

*Etica e bellezza, martedì 26 novembre 2013, ore 18, Università della Svizzera Italiana, Aula  A 31 Palazzo Rosso, Via Giuseppe Buffi 13, Lugano

P.E.N. International Centro della Svizzera Italiana e retoromancia

Tavola rotonda a cura di Adele Desideri

Introduzione del coordinatore Gilberto Isella

In collaborazione con USI - Università della Svizzera italiana

Spesso la bellezza si manifesta svincolata da ogni domanda etica.
Bellezza ed eticità sembrano essere, nella nostra società, un binomio impossibile.
Si intende - con la presente tavola rotonda - approfondire le ragioni dell’equilibrio instabile - e sempre da ridefinire - tra la bellezza espressa dall’arte e una sua consonanza a criteri etici condivisibili, e valutarne le strutturali problematicità.
Si vuole, inoltre, prospettare alcuni compiti etici dell’artista, quali la sua pericolosità nel denunciare i mali del mondo; la sua capacità di riscoprire scale di valori, epifanie del sacro, e altro; il suo promuovere la necessità di un’etica di resistenza rispetto a quanto si presenta connotato da volgarità, oppure ispirato da forme di incolto consumismo.
La finalità del convegno è pure quella promuovere, per i giovani, percorsi di riflessione che inducano a considerare bellezza ed eticità quali universi affini e dialoganti.
     
       Intervengono

       Tomaso Kemeny
       Quirino Principe
       Giuseppe Curonici
       Michele Amadò
     
       (per ulteriori informazioni e conferme scrivere a adeledesideri@libero.it)

*Amedeo Anelli, Qui sto e tu? Interrogazioni sulla poesia di Roberto Rebora, Lucca, ZonaFranca, 2012.

Un libro interessante e necessario, agile e completo per una “ricognizione davvero critica del poco che è stato scritto sulla poesia di Roberto Rebora (in www.zfzonafranca.it/catalogo.html
).

Attraverso la vita, i libri, le poesie di Rebora, Anelli introduce - con chiarezza d’intenti e eleganza di forma - alla sua poetica: nel mistero del vuoto e nella sofferenza dell’esperienza individuale e storica, Rebora ha sempre scoperto e difeso una continua, rigorosa istanza etica, senza mai esimersi dalla ferma ricerca di un linguaggio sempre più essenziale, eppure mai privo di autentica armonia.

“Avrai notizia della tua dimora/ di radici affidate alla stagione/ sempre distante dalle ombre umane./ Ma rimani alla porta nell’attesa/ e non cadrà la sorte senza lumi/ quieti nella perenne sera” (Roberto Rebora, Misure, Modena Guanda, 1940, pag. 75, in Qui sto e tu? Interrogazioni sulla poesia di Roberto Rebora, cit. pag. 7)

*Tempi d’Europa, Antologia Poetica Internazionale, a cura di Lino Angiuli e Milica Marinković, prefazione di Amedeo Anelli, Milano, La Vita Felice, 2013.
La prefazione di Amedeo Anelli a questa pregiata raccolta di poesie - provenienti dalle aree più diverse dell’Unione Europea - è, a mio avviso, una sorta di “Manifesto”, nel quale si delinea un reale senso civico, un profondo, vero, sentimento europeo.

Anelli identifica, infatti, nella cultura (in particolare nella poesia) – e non nei tanto noti, quanto spesso devastanti interessi economici dell’Unione Europea – lo spazio per la costruzione di una comunità realmente capace di fare accoglienza, di costruire pace, di progettare tempi migliori e una qualità della vita eticamente accettabile, perché rispettosa dei diritti, anche linguistici, della persona umana.

Gli intrecci, i prestiti, i conflitti, le tradizioni, i travasi, la qualità millenaria di alcune letterature, anche di piccole consistenze numeriche, il dialogismo, i continui passaggi di testimone, i bisogni di una tradizione rispetto ad un’altra, non rendono più possibile il sostare monologicamente in ambito linguistico nazionale, sia ricostruttivamente nella storiografia sia creativamente.
In una correlazione stretta fra geografia e storia, fra temporalità e spazialità, fra corporeità complesse, modi di gestire gli «orizzonti», i tempi e gli spazi, anche creativi, le culture si aprono ad un sentimento complesso dell’intersecarsi temporale delle tradizioni, che riguardano sempre più il senso del presente e la costruzione del futuro.
Di qui i condivisibili auspici di molti e anche dei curatori per la formazione di un’Europa dei popoli, delle culture e delle idee, in cui la diversità rappresenti un valore, un auspicio di senso ulteriore, un’apertura significativa, nella costruzione di un senso di comunità plurima, armonica e dialogante, rispettosa delle diversità, avendo ben presente che ogni prassi istituisce una propria controprassi e che «rendere la luce» può comportare «una cupa metà d’ombra». (…)  

L’antologia, dove peraltro troviamo anche la uguale dignità e vitalità di lingue e dialetti, si muove in un auspicio di rinnovata percezione delle cose e delle comunità, in una visione di «bene comune», che, come l’acqua, ci potrebbe dissetare nella prospettiva di un’umanità più piena, prossima e plurale.” (Dalla prefazione di Amedeo Anelli)

Lieta con voi,
 
Adele Desideri

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