sabato 17 febbraio 2024

(Polaroid XVIII): Francesco Filia

 

Polaroid: istantanee di poesia è una rubrica a cura di Luca Pizzolitto
Foto in copertina di Luca Pizzolitto


L'attimo dove / l'orizzonte s'incrina



Da Francesco Filia, L'ora stabilita (Fara Editore, 2019)


Nel tendersi
del giorno
fino al suo spasimo
non c'è che un battito
di ciglia e il muto
sgomento che non conosce
il suo inizio.

*

Un bambino ancora corre
nel buio, nella trappola
di stanze e spigoli
dove l'attesa è
l'orizzonte, l'estate
di tramonti e balconi, l'attimo
senza tempo.

*

Nel bianco dell'ultimo luglio,
contando sillaba
dopo sillaba
l'esatta misura che separa
ogni vita
dal suo urlo,
affondo
la penna nella luce
di questo
spezzarsi.

*

Non è nostro
il calmo
furore
della terra
l'immenso di
lampi e silenzio
la mano
che afferra
la ringhiera e trema,
non è nostro nemmeno
questo finire.

*

Ogni cosa è allo sbaraglio
nell'aperto
di incroci e onde sul lungomare
nella lontananza
di finestre e voci,
in un tacere
che non chiede
il conforto di un inizio.

*

Chi può dire
qual è
il punto di non ritorno
l'attimo dove
l'orizzonte s'incrina
dove ogni cosa
si frantuma
nell'aria di vetro
di quest'inverno.





Francesco Filia vive a Napoli, dov'è nato nel 1973. Insegna filosofia e storia in un liceo cittadino. Si interessa prevalentemente di filosofia, poesia e critica letteraria. Sue poesie e note critiche sono presenti in numerose riviste e antologie. Ha pubblicato i poemi Il margine di una città (Il Laboratorio, 2008); La neve (Fara, 2012); La zona rossa (Il Laboratorio, 2015); la plaquette L’inizio rimasto (Il laboratorio, 2017), le raccolte Parole per la resa (CartaCanta, 2017) e L’ora stabilita (Fara, 2019) e il libro di saggi critici Corpo a corpo (Fara, 2020).

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