Polaroid: istantanee di poesia è una rubrica a cura di Luca Pizzolitto
Foto in copertina di Luca Pizzolitto
Da Alle isole via terra (Crocetti, 2023, traduzione di Paola Splendore)
Non sono belli i mattoni - ma il tempo / forse li cambierà, dopo gli anni / di fuoco e di fumo. Il tempo sotto la pioggia.
Toccare il centro
"Sono un paesaggio," lui disse
"un paesaggio e una persona che cammina in quel paesaggio.
Ci sono dirupi spaventosi qui,
e pianure appagate dalla loro
bruna monotonia. Ma soprattutto
ci sono crepacci, luoghi
di terrore improvviso, di breve diametro
e infida profondità."
"Lo so," disse lei. "Quando vado
a passeggiare dentro di me, come capita
un bel pomeriggio, senza pensarci,
prima o poi arrivo dove falasco
e mucchi di fiori bianchi, ruta forse,
segnano la palude, e so che lì
ci sono pantani che possono tirarti
giù, farti affondare nel fango gorgogliante."
"Avevamo un vecchio cane," lui disse, "quand'ero ragazzo,
un buon cane, socievole. Ma aveva una ferita
sulla testa, e se appena ti capitava
di toccarla, saltava su con un guaito
e ti azzannava. Diede un morso a un bambino,
e bisognò portarlo dal veterinario e abbatterlo.
"Nessuno sa dove si trova," disse lei,
"e nessuno la tocca neppure per sbaglio.
È dentro il mio paesaggio, e solo io, mentre avanzo
ansiosa nella vita, tra le mie colline,
dormendo sul muschio verde dei miei boschi,
la tocco senza accorgermene,
e mi avvento contro me stessa -"
" - oppure mi ritraggo
appena in tempo."
"Sì, impariamo a farlo.
Non è di paura, ma di dolore che parliamo:
quei luoghi dentro di noi, come la testa ferita del tuo cane,
feriti per sempre, che il tempo
non lenisce, mai."
*
Risistemazione
Vecchi mattoni del camino, rosso opaco,
così carbonizzati a volte da ricordare
le ombreggiature di certi pittori
per un tono più profondo:
li uso per recintare
una nuova aiuola dove ieri,
deboli e incerte,
ho sistemato le piantine annuali. Si spostano
cose, si ridefiniscono
obiettivi.
Non sono belli i mattoni - ma il tempo
forse li cambierà, dopo gli anni
di fuoco e di fumo. Il tempo sotto la pioggia.
Denise Levertov fu una poetessa statunitense (Ilford 1923 - Seattle 1997). Crebbe in un ambiente familiare colto e cosmopolita, che ne favorì l'eclettica educazione alla letteratura e alla danza; visse l'esperienza della guerra come infermiera a Londra. Dopo aver pubblicato il primo volume di versi (The double image, 1946), nel 1948 lasciò l'Inghilterra per stabilirsi negli USA, dove insegnò letteratura in varie università. Il legame profondo con l'imagismo e le tecniche di Pound, l'adesione alla poetica dell'esperienza di W. C. Williams e dei suoi epigoni del Black Mountain, si decantarono nella poesia di L. in un armonioso, singolare equilibrio tra suggestioni mitiche e richiami al concreto (Here and now, 1956, è il titolo della sua prima raccolta americana), tra una tangibile tensione etica (trasparente nelle note di The poet in the world, 1973) e una propensione sacrale per la simmetria.
Nessun commento:
Posta un commento