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nota di lettura di Caterina Camporesi
Con l’accattivante titolo, L’esperienza della pioggia invita il lettore a lasciare aperti i sensi alla sua musicalità. Il suo fluire, suadente avvolge i corpi e, grazie al ritmo, entra nell’anima. I testi, suddivisi in due sezioni, si susseguono in un continuum, disdegnando quasi del tutto la punteggiatura. Essi suggeriscono fatica e disagio appartenenti sia all’uomo che al contesto. La percezione dell’emarginazione è accentuata dal proliferare costante dell’incomunicabilità. Più convincenti i testi brevi: quelli più lunghi, per il troppo dire, a mio parere, spesso sommergono versi significativi.
blog di Stefano Lorefice
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