It's friday! è una rubrica a cura di Annalisa Ciampalini
Poesia
di chi resta
*
A Giulia e Alessia
sorelle, cosa resta nella notte
che vi perde?
qui dove noi si raccoglie disordine a voi
disappartiene
il non ritorno e la conta dei resti sulla massicciata.
non più vostri l’urto né il volo
le rotaie in fuga prospettica di schizzi e primule.
dove non siete non s’ode che il nulla
sferragliare
tace il fischio che strina l’orecchio
caduto sulla linea gialla
**
ricacciare a ritroso i sensi o almeno
ripiegarli con cura come un dono
pronto al reso, già teso a un altro ventre
che plachi, a un tempo che duri
impercepito. non morire al tramonto
le infinite morti del giorno. far la fine
dell’embolo incagliato nella vena di
chi resta, l’innesto necrotico del corpo
vivo. poter odiare al netto dell’odio
calcare il passo e non patirne il peso.
tutto questo e altro ancora o forse
solo un altro istante poi
***
il
superstite è madre carnefice, complice del martirio
che
inchiodò il suicida al mondo suo malgrado.
non
servirono le mani a modellare
come
ieri nei presepi ali di pongo e sponde
di
cartone. eppure non chiedeva che un innesto
vivibile,
o matrice permanente a misura di neonato
pretermine).
da quando s’è sganciato
il
superstite è l’incubatrice
di
un morto
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