giovedì 6 marzo 2025

Inedito di Flavio Vacchetta: A spasso tra defunti

A SPASSO TRA DEFUNTI

di Flavio Vacchetta




a TE per la tua parola

nuda e cruda



la bara di sera

bagnata di pioggia


il morto che vive con me

et in me

muove i primi passi

dopo la resurrezione


due bare accanto

con presunti cadaveri

uno chiede all’altra… ciao come stai

ci vediamo stanotte nel buio

che siamo vicini e vivi



la deceduta colla gonna mini

distesa in bara di larice

abbraccia fiori

con sentimento


la barca dei nostri morti

rifugiati allontanati dal loro paese

a causa nostri pensieri apparenti


è morto

senza togliersi

la dentiera

ora spicca un avvincente

dose di kukident


silenzio che abdica

a favore di molti morti

e stiamo in pace


è morta facendo l’amore…

buona ottima forma  per

un riposo eterno


quella morta ha sentito

attorno alla sua bara

uccellino che cinguettava

e lo ha inseguito


i morti detestano terribilmente

il silenzio


i morti sulle spalle

sanno di primavera annunciata

morti spariti

nell'abisso dei viventi



a morti freschi di giornata

offresi sconti al funerale


quella morta nella bara di mogano

gridava di avere sete di acqua

le offrono dolcetto doc

ma sei senza bere

ne chiede ancora


è morto sul serio

ma preferisce evitare la discussione


morte in mutande

per distrarsi un pochino


ed essi che vagano

da parte all’altra

dei rispettivi loculi


ebbene tali morti paiono vivi

ma vegeti

eppure tristi e bugiardi



morti che cantano in bara

leggeri come gattini

con richiami di giovinezza

ricamano nuovi indirizzi

di legittima proprietà


di tutte quelle putride ossa

quale causa benefica

possiano sostenere


l’anima di stagione

attende i saldi per risparmiare

cerca candore

con strette di corpo

interpetra suoni e spazi

abissi e montagne

alfabeti per vivi e morti


il morto dice al vivo

a domani

a ben presto

replica l’altro

ormai spacciato


scendo nella tomba dei miei nonni

osservo sparse ossa qua e là

la paura invece di aumentare regredisce

sino a sparire

loro mi vedono tranquillo

mi parlano

ma non li capisco

loro rientrano nella loro tana

cuccioloscamente


morte sei morta impietosamente

recando davanti a tutti una figuraccia

ora rialzati ed impara

a vivere



cadaveri dappertutto

morte chiama morte

bare accatastate

pronte per essere bruciate

uno scoop miliardario

ma il morto

entra ed esci gratis


morti con un colpo in fronte

come colomba

a bordi di pergolato

non cade ma cede


un morto all’altra

prepara valigia

si parte


morti al parco

viziati dal rischio

di stare bene

troppo bene


morto come morto

che sfida


morto chiede al morto

scusa che ora pare sia

ora



se dentro bara

sistemiamo un albero

ed il cadavere lo mandiamo

in sana cremazione

colle ceneri possiamo

generare innesto clorofilliano

di adeguata eccellenza


bevo col mio morto

bicchierino

di fresco vermentino

al sapore di vermi del marmorto

protetta all’aperto

da volatile utile

la morte in silenzio

ci spiega le sue regole


lanciare un morto in aquilone

per poi recidere il filo



morte ad acqua e sapone

per facile digestione


bara di legno di aleppo

trasportata al camposanto

da una intrepida mula


una poesia di lieta morte

alle porte


le ali del morto

alleluia sotterranea

anima in stagionatura

cosa riemerge



essere cenere per profumare

aria di mondo


vorrei tutte le tombe

senza nome tantomeno date

nulla di nulla

solo una croce

di vita eterna


la passeggiata celebre

quella del cimitero


spegnere la morte

di notte


CREATORE muori o fingi di dormire?

Nessun commento: