recensione di Renzo Montagnoli pubblicata su ArteInsieme
Della poesia di Carla De Angelis non si può non apprezzare la semplicità, il modo di comunicare il più chiaramente possibile, evitando eventuali fraintendimenti, una poesia che potremmo definire di autentica schiettezza. La poetessa non si cela dietro frasi criptiche, apre il suo animo al pieno sole, insomma è da tanti anni che leggo le sue opere e queste caratteristiche, che ritengo notevolmente positive, non sono mai venute meno. Il suo modo di esprimersi in versi ha affrontato diverse tematiche, ma tutte derivano dall’osservazione del mondo che ci circonda, che dà luogo a inevitabili riflessioni di cui verseggiando ci rende partecipi; oppure si tratta di eventi per niente straordinari, tranne per chi ne è parte, come può essere la morte di una persona cara o anche la nascita della propria prole. E un esempio di questi, anzi due esempi, li possiamo trovare nei versi che seguono, così per il primo mi sembrano chiaramente esplicativi questi: “I semi sparsi al vento sanno dove cadere / germinano al sole e all’ombra / nell’acqua e nello stagno asciutto / non smarriscono il percorso”; per il secondo invece questo Ricordo è di una tenerezza disarmante: “Ricordo i giorni i mesi l’attesa / il primo pianto il sorriso / le parole / i primi passi la corsa / l’alfabeto i libri gli esami / i giorni passati a studiare a giocare a ballare / ieri, oggi e domani, punto a capo. // È il nostro segreto.”
Eppure, ciò che può stupire e che forse non ci si aspetta, sono alcune riflessioni che, pur nella loro semplicità di esposizione, esprimono grandi concetti, come questo, dove dimostra che la vita in comune è comunicazione, è un do ut des inconsapevole, ma che è alla base di ogni civiltà, perché si tratta di flussi di conoscenza di cui siamo soggetti attivi e passivi: “Lungo la strada lascio parole pensieri / azioni che altri possono raccogliere. // Altri lasciano parole pensieri e azioni / che raccolgo come fossero perle.”
Ho più volte riscontrato nelle sue sillogi, apparentemente senza pretese, questa capacità di essere presente nel mondo sotto un alone di umiltà, quasi fosse timorosa di disturbare, ma non c’è nessun disturbo, troviamo invece una voce sincera di un essere sensibile capace di vedere, di ascoltare, di offrire un punto di vista razionale, e pur poetico, come se Carla De Angelis ci venisse a dire: ”Questo mondo è anche il mio, ci sono anch’io, busso alle vostre porte per aprirvi la mia.”
Da ultimo, una chicca, perché non ci sono solo poesie in questo libro, ma ci sono anche dei racconti brevi che l’autrice chiama racconti flash, poche righe, un’istantanea, opinioni personali liberamente espresse, insomma un altro modo per comunicare.
Da leggere, mi sembra ovvio.
Nessun commento:
Posta un commento