mercoledì 28 giugno 2023

(Polaroid III): Luisa Famos

Polaroid: istantanee di poesia è una rubrica a cura di Luca Pizzolitto
Foto in copertina di Luca Pizzolitto


"Portami vento / Sulla tua ala
Gettami fiume / Sulla tua riva."


da Luisa Famos, "Tutto si rinnova" (Casagrande 2012)


(Spesso i critici) rilevano l'eccezionalità delle sue poesie che, libere da tradizioni e contesti e nella loro assoluta originalità, sarebbero nate spontaneamente dalla sensibilità della scrittrice e si atterrebbero, linguisticamente e poeticamente, al concreto quotidiano, alla semplicità arcaica, alla musicalità genuina. In effetti, leggendo le poesie di Famos, l'impressione è quella di una tonalità inconfondibile, di un'unione unica di evidenza e mistero.
(...)
Stando alle parole dell'amico e poeta Andri Peer, la poesia di Famos nasce dalla capacità della scrittrice di ascoltare: "l'opera poetica di Luisa Famos non è estesa, ma concentrata e inconfondibile. Famos sa ascoltare i poeti, la natura e il suo cuore prima di prendere la penna in mano." (1977)








Ho camminato
Nella fittoscura notte
In cerca di me stessa

Forte
Ho gridato
Il mio nome

Son corsa
Con tutti i venti

Mi sono cercata
Nel muto
Oscuro blu dei pini
Nel canto
Del ruscello
Nello spuntare
Del nuovo giorno
Nel tramonto
Del sole

In ogni vostro viso
Mi sono indovinata
Nel vostro ridere
Nelle vostre lacrime
Nella vostra menzogna
Nel vostro essere sinceri
Ai sobri
Agli ubriachi
Ho chiesto
Chi io sia

A Dio ho portato
I fasci della mia paura
E il sangue della mia rabbia
E li ho accesi sull'altare
Ma lui tace

Allora ho preso
Il mio cuore
Nel cavo delle mie mani
Perché non si spezzi

E nel fondo
Delle mie pene
Ero
Sola.

**

Genesi 9, 12-14

Quando il vento
Urla
Più forte del cane
Che fugge
Nel fienile

Quando rotto il cielo
Piove
Più di tutte le lacrime
Del mondo intero

Quando il bosco
Si contorce
E si piega

Quando la luce
Del pomeriggio
Diventa notte

Allora tutto tace
Anch'io...
E aspetto...
Il segno dell'antica alleanza
L'arco lassù nel cielo.

**

Oggi è Venerdì Santo
Puoi Tu perdonarci
Se da duemila anni
Ogni giorno che Dio ci dà
È Venerdì Santo

Con il nostro pensare
Con il nostro agire
Infliggiamo i chiodi di ferro
Nella tua carne

Nessuno asciuga
I sudori
Che colano
Dalla Tua faccia
Nessuno bagna
La tua bocca
Con aceto
Né certo con acqua fresca

Tuo Padre
Vede ovunque
Come i Suoi figli
Ti fan morire
D'una morte
Senza fine...

Venerdì Santo è oggi.

**

Sono nata sotto il sole d'agosto
Intanto che lì a Plai
Raccoglievano la segale
Ammucchiando covone contro covone
Sul terrazzo

Sono nata sotto il segno del leone
Da qualche anno
Quando tagliano la segale
Di fronte alla mia casa
Sento questo mio cuore di leonessa
Battere più piano
L'ora del mio campo mi fa male agli occhi
Scuoto la mia criniera
E con la branca provo maldestra
A nascondere una lacrima.

**

Ogni autunno
Di nuovo
Io nasco

Quando posso allegramente
Nella luce del mio settembre
Dire addio alla mia tristezza
Che parte
Col volo degli uccelli
Striando
Il bianco del cielo

Autunno mia stagione
Riempi i miei occhi
Della tua luce.





Luisa Famos (Ramosch, Bassa Engadina 1930, ivi 1974) è autrice di due libri di poesie in romancio vallander, una variante Svizzera del retoromanzo: "Mumaints" (1960) e "Inscunters" (1974), già tradotti in tedesco, francese, polacco e rumeno ed ora pubblicati da Casagrande in un unico volume in italiano: "Tutto si rinnova".


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