Polaroid: istantanee di poesia è una rubrica a cura di Luca Pizzolitto
Foto in copertina di Luca Pizzolitto
"Scegliere la via del vero"
(...) Perché anche da qui, dal magistero di Scarabicchi, discende l'idea della parola-deserto (di cui si è detto): parola ridotta alla sua essenza, scarnificata da tutto ciò che inutilmente le si incrosta addosso, liberata dal suo dato cronachistico e affidata all'incandescenza di un ritmo minimo, tendente alla misura breve del settenario, verso cui non di rado anche Vannini si dirige, come attratto da un magnetismo melodico.
(...)
Ma, oltre all'assetto ritmico, saranno certe immagini, certi sintagmi in cui si raddensa il senso, a ricordare il maestro, come "sceglie / la via del vento" (in Restare umani), 'la raccolta / serenità di non avere strada (nel quarto movimento di Allan), "l'anno che se ne va come è venuto" (a chiusura del primo testo di Agosto): tre esempi tra i molti, in cui si avverte quella tensione verso un assoluto espressivo che caratterizzava il dettato di Scarabicchi e che anche in Vannini costituisce ago di bussola fondamentale.
(Fabio Pusterla, dall'introduzione)
In un vagone in cui
ci siamo dimenticati.
Cattolica, poco dopo.
Si staziona ancora
senza più stazione,
i binari finiti
dietro la collina,
e l'odore
che una volta
aveva il mare.
*
Senza sapere
Sorprendente, in uno spazio
che non è ancora sorto
questo salto silenzioso
nel vuoto di tutti i libri.
Come scarto da riempire,
come ferro, come fuoco.
Forse, di lì a poco,
solo un uomo, con volto
di fucile, ritornava
ad Addis Abeba.
Forse solo un uomo
ritornava, senza più sapere
cosa dentro era morto.
*
Dov'è il fiume, morte
e onda - la ritrovo,
una memoria rotta, la raccolta
serenità di non avere strada.
*
Ogni terra è deserto se sei via,
se di te non rinnovo il sorriso e ombra,
il sussulto inatteso del momento
quando abbatti le mani alla rugiada,
un tuo torno di troppo, una canzone,
l'anno che se ne va come è venuto.
*
Metto sempre le scarpe accanto al blu
affinché tu le prenda e ti ci veda -
puoi passare al loro posto, andare
da una casa all'altra come fai di nascosto
quando scorre l'ombra, il leggero volteggiare
del tempo senza più rimorso,
la veste sulla pelle di bosco.
*
Privilegio bianco
Vivo senza più sapere
cosa ho dimenticato.
Ma il mio candore è vivo,
apre porte feroci nella notte.
Un vento infido, una lingua
mai sbocciata. E poi
questo dolore d'altri,
lontananza.
da Angelo Vannini, Fogli di sosta (peQuod, 2023)
Angelo Vannini è nato ad Ancona e vive a Parigi. In Italia ha pubblicato "L'intermissione dei cigni. Cinquantanove giorni alla frontiera della letteratura", con un testo di Francesco Scarabicchi (Arcipelago Itaca, 2017) e "Stoffe da shiga (Affinità elettive, 2022). Altri componimenti poetici o narrativi sono apparsi in riviste e volumi pubblicati in Italia, Francia, Spagna, Serbia e Stati Uniti.
I suoi testi teatrali sono stati rappresentati a Milano, a Parigi e a New York.
Nessun commento:
Posta un commento