martedì 6 giugno 2023

(Polaroid I) Antonella Anedda

 

Polaroid: istantanee di poesia è una rubrica a cura di Luca Pizzolitto
Foto in copertina di Luca Pizzolitto


"Remare verso l'essenziale di ciò che sembra inesprimibile"


"Come accade in mare quando
ci si chiama da barche diverse,
di notte, con lanterne nell'acqua buia,
con volti e corpi nel buio.
Chi risponde deve tener conto
dell'aria 
e del fragore, del freddo,
del tremore 
dell'onda, del tremore
del fiato: 
per capire il richiamo,
per remare 
verso l'essenziale
di ciò che sembra 
inesprimibile."

(Antonella Anedda, dall'introduzione)

 



(da Fëdor Tjutcev, frammento)

(...)
Chi legge, da solo, ha traversato un solco

prima di noi, veloce, ha raggiunto il gelo dell'attesa.

Per questo ecco una sedia vuota, ecco il cibo sul tavolo

e il bicchiere. Non diversamente dai morti si prepara

lo spazio per gli assenti.

Siedi: il tuo corpo come il mio

radente alla finestra, corpo notturno

per il vento notturno sulla nuca, per i neri abeti

per l'intera casa e il bosco

per ogni spazio che tu percorra come me stanotte.

*

(da Osip Mandel'stam)


Non parlava con me il mio paese.

Ora vuole un canto

lunghissimo, di gola - che si accordi

con fessure di terra e tremi nelle cose.

Non parlava con me il mio paese. Ora di colpo

mi ha infiammato come un fuoco, semplice di bosco,

toccando appena il fuscello della lingua, lasciando che il palato

ardesse a cupola nel corpo.

Mi ha dato tempo e notte.

La voce si è levata prodigiosa

dimessa, nel secolo che cresce sul millennio

né lupo, né scoiattolo, non una bestia in fuga

ma pelle che si somma nel buio ad altre pelli

arata-notte nel tramestio di foglie

voce che scava fino al nome

e dice: anch'io nata a dicembre,

il ventidue, sulla punta dell'anno che si spegne

*


(da Marina Cvetaeva, frammento)

(...)
Per andare via da ciò che è folto, dai molti oggetti

delle cose che incombono sul petto, basta tracciare un solco

più profondo della vita di sempre. Dire: saremo coraggiosi.

Se l'amore davvero è un arco teso stringere più forte

le dita intorno al legno, chinare la testa contro il vuoto.
(...)
Ci si abbandona in fretta, per colpi replicati

per secchi colpi distratti, ogni volta per sempre

stando così vicini.

Per questo provo a trattare la vita con lentezza:

una salita

la corda il vento che soffia sulla nuca

camminare alla cieca, e a un tratto sulla cima

riconoscersi da come si guarda nella valle

amarsi con sapienza in quello che si dice

sia l'amore più sterile

il più stanco

quello che a malapena ci consente

di abbracciare il buio con cautela.
(...)




Il pellegrino non viaggia per scoprire,
ma per esistere, viaggia per vedere
il proprio viaggio riflesso nel corpo
e nel pensiero.
Così è accaduto per queste poesie.
Per caso la luce, il suono di un verso
e da lì l'inizio di un cammino,
la memoria di quel verso come la conchiglia
che il pellegrino medioevale teneva cucita
al mantello per dire: vado a Santiago,
e nella curva della madreperla
c'è il perdersi e l'arrivare,
il profilo delle guglie,
il vapore che le inghiotte.
Dal verso-conchiglia, accostando l'orecchio
ho sentito il mare, l'ampiezza dell'acqua,
nel verso-conchiglia, oltre la perla,
poteva forse vivere, crescere ancora qualcosa.

(A. Anedda, dall'introduzione)


da Antonella Anedda, "nomi distanti" (Aragno, 2020)



Antonella Anedda (Anedda-Angioy) è nata nel 1958 a Roma. Vive tra Roma e la Sardegna. Ha collaborato con riviste e giornali quali Il Manifesto, Linea d’ombra, Nuovi Argomenti. Ha pubblicato il libri di versi: Residenze invernali (Crocetti, 1992, premio Sinisgalli); Notti di pace occidentale (Donzelli, 1999); Il catalogo della gioia (Donzelli, 2003), Tre stazioni (LietoColle, 2005); Dal balcone del corpo (Mondadori, 2007, Premio Napoli); Salva con nome (Mondadori, 2012, Premio Viareggio). In prosa: Cosa sono gli anni (Fazi, 1997); il libro di traduzioni e poesie Nomi distanti (Empiria, 1998, con una nota di Franco Loi); La luce delle cose (Feltrinelli, 2000); La vita dei dettagli (Donzelli, 2009). E’ presente in antologie italiane e straniere.











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