«Nella sua nuova singolare raccolta, genialmente intitolata Svenimenti
a distanza, Fresa impone al lettore un linguaggio per sottrazioni di senso,
dove i lampi dei ricordi sono privi di consequenzialità, dove i tempi
dell'azione si sovrappongono in uno spazio altro, fuori di logica. [...] Fresa
fonde prosa e poesia, vita reale e finzione, urgenza della parola e
compiacimento lessicale, creando cortocircuiti attorno ai quali si animano
schizzi pittorici cui ognuno può scegliere di dare senso.»
Alessandra Pacelli, Il Mattino