Autore prematuramente scomparso a soli 32 anni, musicista, persona attenta e disponibile nei confronti dei più deboli e dei meno fortunati, «Antonio ci ha lasciato nella carne, ma il suo spirito vive oltre lui, nell'aria, nei ricordi, nell'amore della sua famiglia, nei versi che, già ordinati e scelti di suo pugno, ha donato alle mani che avrebbero aperto il cassetto con i fogli dattiloscritti; le mani di suo padre desiderano renderli pubblici…» (così Narda Fattori nella partecipata Prefazione al libro che li raccoglie, La sede dell'estro, Edizioni G.C. “F. Guarini», Montoro Iferiore, 2009).
I suoi versi sono fotografie di un animo che sa raggiungere l'essenza più profonda delle cose.Camminando: e riascoltare
il mio cammino.
(p. 18)
***
Da piccolo cercavi calore;
oggi ho capito che il fuoco
è dentro di me.
(p. 21)
***
Il piccolo randagio ora più che mai
vaga da solo e non trova via
d'uscita al labirinto.
Emarginato dal branco per il suo
essere, viaggia nella sua pazzia
che lo rende sempre più fragle,
anche se il guerriero incute
timore.
Forse solo l'amore pure potrebbe
rendere docile il piccolo cucciolo
che, anche se stanco di leccarsi
le ferite, non si cala nelle
leggi dell'uomo.
(p. 38)
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