giovedì 9 agosto 2007

Le attese hanno le gambe corte (Narda Fattori)


(altre poesie di Narda Fattori qui e qui)

Le attese hanno le gambe corte
corrono sul posto sul tapis roulant
mentre invidiano i voli delle rondini
che osano l’aprile nel vento
e non trovano più il nido.

Sappiamo in pratica e in teoria
che oltre la curva c’è un rettilineo
poi un’altra curva l’andare seriale
sugli orli degli abissi personali
la rena è ghiaia corrosa dal tempo.

Che s’inciampa talvolta
e a qualcuno resta una paresi
un altro trova una pace bianca
e c’è chi s’inabissa in un orrore
che non ha parole.

Dentro le zoppìe dell’anima
un tendine stirato alla caviglia
una caduta qualche parola incisa
sulla carta aiuta a fare sera.

Ma nella borsa
solo l’incontro è buona spesa.

***

Allora ero bambina e cantavo
spesso piangevo per esercizio piangevo
presentivo l’odore dei miei giorni
il furore l’impazienza il dolore
tessevo matasse di pazienza e di pietà
per i miei piedi scalzi per le mie trecce
che forbici recisero e scomparvero
scomparvero in una cassapanca
se le mangiarono le cimici e altri insetti
affamati d’abominio ben celati.

Parole – stanze schinieri e schedari
miserie incolonnate a segno meno
incontro al margine sulla riga rossa
ecco – un salto- basta un salto
sarà silenzio o un fiat lux inaspettato.

***

Il piccolo sonno bianco
che mi spinge alla rosata
luce dell’alba
e mi si incunea sotto le ciglia
non ha buoni sogni
saggi mentori

È un bambino tremebondo
un pulcino senza chioccia
pio pio pigolante
il sonno vero è dei carrettieri
dei camionisti ben tatuati
a noi restano briciole d’insonnia
e magre incoscienze

il gran masso sotterra
il mio appello alla pazienza

quando il piccolo sonno bianco
si farà un grande sonno nero
senz’alba senza sera.

***

I bambini hanno gambe
per correre dietro al vento
hanno abbracci per dirti
che hanno bisogno di un nido
non hanno parole ma gridi
e fruscii di insetti.

Non hanno case certe tetti
fiabe appese al sonno
trastulli d’erba verde rane
collane di margherite.

I bambini hanno dei mali strani
che i medici chiamano a sigle
e ingoiano pastiglie e sono buoni
rintronati e quieti.

Maledetti noi che non sapemmo
fare di noi disdetta

e seminiamo punte di selci
bombe a grappolo intelligenti
e scandiamo parole d’ordine
neglette di senso. Maledette.

***

Dalla ferita inguaribile
non germina rinnovata pietà
com-passione e catarsi
domani a nuova vita a nuovo
cielo ad altre galassie

il marmo si posa a lapide
su pensieri senza aria
e un petalo si stacca cade
sul fango del terreno rimosso
farfalla quasi a morire
in poche ore di colore.

Dimmi la notte dimmi la quiete
dammi una vallata verde
fra cuspidi di monti.

***

Chiamatemi assassina
povera senz’arte nessuna parte
da recitare nessun palcoscenico
da calcare scarpe da poco
cuoio invecchiato tacco basso
assassina sì di aquiloni
di grani finissimi seminati
sull’asfalto e frecce acuminate
disegnate sul foglio bianco
un amen a fine corsa
per rifiatare.

Chiamatemi assassina
il mio corpo una geografia
di separazioni e tutto un dolore
anima lesa sconnessioni nella mente
consumo tutte le tragedie
in un torpore che mi fa innocua
e intorno ne muoiono a mazzi.

Non sono il boia l’incappucciato
non ho elettrodi né mannaia
ma chiamatemi assassina
perché ho trasformato
in un gran buco il cuore
un sol buco la mente.



“la rena è ghiaia corrosa dal tempo”; ”tessevo matasse di pazienza e di pietà”; “a noi restano briciole d’insonnia”; “il marmo si posa a lapide / su pensieri senza aria”; “perché ho trasformato / in un gran buco il cuore”… ci ricorda con la consueta visiva intensità e uno spleen incisivo Narda della cui ultima raccolta abbiamo pochi giorni fa parlato in Faranews

3 commenti:

Paola Castagna ha detto...

...Chiamatemi assassina
il mio corpo una geografia
di separazioni e tutto un dolore
anima lesa sconnessioni nella mente
consumo tutte le tragedie
in un torpore che mi fa innocua
e intorno ne muoiono a mazzi...
Di Narda Fattori aggiungere parole è impresa, dopo tale capacità di poetica.
Una poetica intrinseca e primordiale, attenta e ordinata.
Nella Parola piena di luce manifesta.
Grazie Narda per queste tue che leggo come un canto.

Laura Vicenzi ha detto...

Ho molto apprezzato la lettura di queste poesie di Narda Fattori. Sono parole in nero incise dall’autrice premendo forte, con una stilografica d’autore, sullo schermo illuminato del blog. La borsa della spesa, in certi giorni, è piena di buoni incontri.

Gabriella Ti ha detto...

Gabriella Ti invita Narda in radio a Bruxelles la tela sonora si illumina già al pensiero di tanta bella energia e di tanto amore
grazie di tutto fin d'ora a presto al telefono