venerdì 6 aprile 2007

Su Il Cielo interrato


recensione di Vincenzo D'Alessio (via Sala, 29 - S. Felice, 83025 Montoro Inferiore, AV)

Alessandro De Santis
è stato pubblicato, con altri poeti, da Fara Editore di Rimini, nell'antologia Voci condivise nel 2006. Con questa sua prima raccolta poetica (edita da Joker nello stesso 2006) dalla nomenclatura "sincera" de Il cielo interrato si propone all'attenzione del lettore come una voce da interpretare per il cammino della poesia nel secondo millennio.
La prima parte della raccolta richiama gli haiku che fanno ricorso a quelli comparsi in Voci condivise: frammenti di un cielo che viene in-contro al lettore con tutta la potenza delal parola e del suo definirsi.
La seconda parte, al vero pingpong sull'abisso. La poesia diventa più sincera, più attiva verso il lettore, più in chiaro: «(…) madonna del caos amoroso / frammento dell'assenza / rovescia al suolo / quel che di te Inquietudine nutre…» (p. 27).
Rimane l'abbrivo, questa composizione, della forza maturata nella sua lunga esperienza di poeta (lunga nel senso di ricerca, vista la giovane età) in ascolto della poesia del suo tempo: Inquietudine nutre…
«(…) lasciando a uniformi con la faccia dei nostri figli
di cogliere i fiori di un futuro senza più stagioni…» (p. 29).

Nessuna delle voci giovani, e meno giovani, dei nostri tempi di guerre e violenze estreme deve restare inascoltata. Nessuna critica ha il diritto di schiacciare l'unicità della fatica che muove la mano di chi scrive raggiungendo la superficie di lettore-poeta: «D'accordo, sì d'accordo / Tengo ferme le mani sul bordo / e quando piove mi metto in ascolto» (p. 73).

L'intera raccolta è vita, «senso segreto degli oggetti», ricerca intensa di placare «il corallo sotto il ghiaccio», astenersi dall'emendare il mondo umano e le sue false regole, volare a bassa voce.
Il poeta di questa nuova generazione, che trascina in sé la nostra inquietudine si riconsce nel «Destino di una parola, possente abisso / di consapevolezza…» (p. 66)

(cfr. l'Ungaretti de Il porto sepolto).

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