recensione di Cecilia Taburchi su Insula europea - 10 Novembre 2024
Se mi conosci… è la decima raccolta poetica di Vincenzo Mastropirro, affermato musicista ruvese, che ha ottenuto il secondo posto ex aequo nel concorso Faraexcelsior 2024. Mastropirro studia flauto traverso e si diploma al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari nel 1983. Il suo talento e la sua passione per la musica gli permetteranno di accedere al panorama nazionale e internazionale ottenendo, negli anni a seguire, molteplici riconoscimenti in Italia e all’estero (tra cui Egitto, Francia, Romania, Austria, India e Inghilterra). A partire dagli anni 90, Vincenzo Mastropirro collabora con poeti di altissimo calibro, tra cui Alda Merini, Vittorino Curci e Anna Maria Farabbi, al fine di musicare i loro versi. Ed è proprio a partire da queste collaborazioni che nascerà nell’autore la volontà di trasformare la sua musica in parole, o meglio in poesia. Nasce così il suo neologismo poemusico, termine che unisce le sue due vocazioni di poeta e musicista. Mastropirro esordisce nel 2007 con Nudosceno. La natura “bilingue” dell’autore è di incredibile rilevanza nella sua poetica: il nobile obiettivo che si pone è di dare una forma scritta a un idioma che, per natura, viene trasmesso nell’oralità. Si concretizza dunque il tentativo di trasformare in poesia la lingua utilizzata nella comunicazione informale.
Come la poesia e come la musica, anche il dialetto ha un suo ritmo, una sua musicalità, una sua melodia intrinseci e indissolubili che fungono da sottofondo nelle raccolte di Mastropirro. Il ruvese quindi ricopre un ruolo centrale, anche in casi come quello di Se mi conosci…, in cui il suo uso è in realtà piuttosto limitato. Si tratta, solo apparentemente, di una contraddizione, che trova però una sua giustificazione pienamente poetica e a un tempo biografica. Se mi conosci… viene pubblicata, infatti, nel settembre 2024, dopo quattro anni di silenzio, passati accanto alla madre fiaccata da una malattia che la condurrà alla morte.: il ruvese è stato per Mastropirro l’unica lingua che la madre parlasse. Qui sorge il dubbio sul motivo per cui Vincenzo Mastropirro, proprio nella raccolta dedicata alla figura materna che comprendeva poco l’italiano, abbia scelto di non comporre la maggior parte delle sue poesie in dialetto. Il poemusico utilizza nei versi un linguaggio distante dalla comprensione razionale della madre ma estremamente vicino alla sua sfera emotiva. Le espressioni, i termini, le figure retoriche utilizzati nei versi emergono con leggerezza e con riguardo rispetto tematiche estremamente crude e dolorose che toccano inevitabilmente il lettore. La preziosità di quest’opera risiede nella capacità del poeta di condividere una parte della propria vita senza concentrarsi esclusivamente su di sé, riuscendo a toccare, in un modo o nell’altro, l’esperienza di ciascuno. I componimenti in Se mi conosci… sono disposti secondo un percorso attento e curato che segue l’elaborazione del lutto da parte dell’autore.
Se mi conosci… è la decima raccolta poetica di Vincenzo Mastropirro, affermato musicista ruvese, che ha ottenuto il secondo posto ex aequo nel concorso Faraexcelsior 2024. Mastropirro studia flauto traverso e si diploma al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari nel 1983. Il suo talento e la sua passione per la musica gli permetteranno di accedere al panorama nazionale e internazionale ottenendo, negli anni a seguire, molteplici riconoscimenti in Italia e all’estero (tra cui Egitto, Francia, Romania, Austria, India e Inghilterra). A partire dagli anni 90, Vincenzo Mastropirro collabora con poeti di altissimo calibro, tra cui Alda Merini, Vittorino Curci e Anna Maria Farabbi, al fine di musicare i loro versi. Ed è proprio a partire da queste collaborazioni che nascerà nell’autore la volontà di trasformare la sua musica in parole, o meglio in poesia. Nasce così il suo neologismo poemusico, termine che unisce le sue due vocazioni di poeta e musicista. Mastropirro esordisce nel 2007 con Nudosceno. La natura “bilingue” dell’autore è di incredibile rilevanza nella sua poetica: il nobile obiettivo che si pone è di dare una forma scritta a un idioma che, per natura, viene trasmesso nell’oralità. Si concretizza dunque il tentativo di trasformare in poesia la lingua utilizzata nella comunicazione informale.
Come la poesia e come la musica, anche il dialetto ha un suo ritmo, una sua musicalità, una sua melodia intrinseci e indissolubili che fungono da sottofondo nelle raccolte di Mastropirro. Il ruvese quindi ricopre un ruolo centrale, anche in casi come quello di Se mi conosci…, in cui il suo uso è in realtà piuttosto limitato. Si tratta, solo apparentemente, di una contraddizione, che trova però una sua giustificazione pienamente poetica e a un tempo biografica. Se mi conosci… viene pubblicata, infatti, nel settembre 2024, dopo quattro anni di silenzio, passati accanto alla madre fiaccata da una malattia che la condurrà alla morte.: il ruvese è stato per Mastropirro l’unica lingua che la madre parlasse. Qui sorge il dubbio sul motivo per cui Vincenzo Mastropirro, proprio nella raccolta dedicata alla figura materna che comprendeva poco l’italiano, abbia scelto di non comporre la maggior parte delle sue poesie in dialetto. Il poemusico utilizza nei versi un linguaggio distante dalla comprensione razionale della madre ma estremamente vicino alla sua sfera emotiva. Le espressioni, i termini, le figure retoriche utilizzati nei versi emergono con leggerezza e con riguardo rispetto tematiche estremamente crude e dolorose che toccano inevitabilmente il lettore. La preziosità di quest’opera risiede nella capacità del poeta di condividere una parte della propria vita senza concentrarsi esclusivamente su di sé, riuscendo a toccare, in un modo o nell’altro, l’esperienza di ciascuno. I componimenti in Se mi conosci… sono disposti secondo un percorso attento e curato che segue l’elaborazione del lutto da parte dell’autore.
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