lunedì 20 maggio 2024

Prima stesura | Nella camera azzurra di Maristella Diotaiuti

 



Immagine di Matteo Massagrande


PRIMA STESURA

Rubrica di inediti a cura di Silvia Rosa

"Nella camera azzurra" di Maristella Diotaiuti


nella camera azzurra

i testimoni recalcitranti. hanno memorie

di acque morte. di terre rosse

la forza del carattere. bianco su nero

un filo di rasoio. scivola via nella notte

acqua di schiuma. una curva

ad angolo retto. offriva pane e sale

secondo l’antica usanza. dopo il tramonto

con i suoi occhi. di pece

una faccia. composta di linee

questa luce. dedita al transitorio

questa vita. pasto nudo. 

tutta terrena 

allora chiudi gli occhi e pensi ora

di che devi ora di che pensi ora

di che?


*

come quando filtra una minuscola scheggia          

o raggio o lama di luce come per esempio

sotto la porta chiusa (di una camera illuminata

e tu sei nella parte oscura)

o come passi pesanti familiari notturni

salgono le scale e si fermano sulla soglia


degli angoli della bocca (come rivolo di schiuma

o di rumore )

(… le forme le torsioni variabili

nella messa a fuoco 

lo spietato primo piano

l’inquadratura predatoria)


aperte come la bocca di un pesce

fuori dal suo elemento… 

dentro una prospettiva estranea

in posizione difettosa

 

le parole un ammasso di lesioni

rottami sagome prone

sulla scena del delitto


*

Ombre. Distanze.

Qualcuno alla porta.

Il cielo cade sulla linea.

Di terra. Con la ferita all’occhio.

Un canto. Memoria.

Di storie quasi vere.

Storie di pochi giorni.

La valigia sotto il letto.

È l’alfabeto delle stelle.

La pecora nera.

E altre favole. Passi a piedi.

Passi a memoria.

Due rampe per l’abisso.

Il bacio della maestra.

La finestra d’angolo.

Le visite. Il viaggio dell’amico.

Avvertimenti. Contro il mal di terra.

Carta bianca. Il segreto.

Il mistero della strada.

Il dopo la festa. L’arco di luminaria.

Carte celesti.

Il premio. L’eredità.

Ho sentito passi. E chiudere la porta.

Una campana di convento.

O immagine. Da cui deriva ogni eco.

E riverbero.  



Maristella Diotaiuti, laureata all'Università Federico II di Napoli in Lettere Moderne, è stata curatrice e promotrice degli eventi culturali del caffè letterario Le Cicale Operose di Livorno. È presidente dell’Associazione culturale Le Cicale Operose APS, per la quale cura cicli, rassegne, presentazioni poetiche e letterarie. Si occupa di letteratura femminile, di poesia e di ricerca di autrici dimenticate. È autrice e curatrice del volume Beatrice Hastings, in full revolt (Diotaiuti, Tortora, Le Cicale Operose, Livorno, 2020), Premio di scrittura femminile “Il Paese delle donne”, Roma, 2022. È autrice della raccolta di poesie . come cosa viva (Terra d’ulivi Edizioni, Lecce, 2021). I suoi testi sono apparsi in riviste letterarie, blog e magazine on-line. Ha ricevuto menzione di merito per poesie singole Premio Bologna in Lettere, 2022 e Premio della giuria Ossi di Seppia per la poesia singola, 2023. È curatrice del volume Woman’s Worst Enemy: Woman, di Beatrice Hastings (Astarte edizioni, Pisa, 2022), Premio Microeditoria Marchio di Qualità, 2023, Brescia. È curatrice del volume Sepolcri Imbiancati, di Beatrice Hastings (Terra d’ulivi Edizioni, 2024).


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