fotografia in copertina di Claudia Castanò
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Nel pallottoliere palline / colorate di rosso – giallo dietro la barriera dei nani con un tocco lieve la mano come sassolini / in riva a ruscelli o al mare Lei gioca con l’acqua, senza voltarsi lui le tira le trecce del vento / del resto senza domani
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Ramo di ciliegio
È l’afflato di chi, una casa ma rimane, così dentro Erano -- forse quei fili, come fosse Natale / su per quelle scale addormentandomi poi all’alba
sul tuo cuscino
Tra quegli anni (spersi) un ramo di ciliegio fiorito l’incanto tutt’attorno inciampando / una pioggia di colori affannosamente raccolti dagli occhi E tu che mi chiami a volte nel buio / accecato dai passi il chiacchierio della semina nel vento La pena (appena) nelle falde inquieta
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Fatto di cronaca
Ritornano a quest'ora sanno di tiglio, reciso da poco sparso al di là delle valli percorrendo l'incrocio a tarda sera Una contrada qualunque (la minestra nei piatti) una mansarda in cinque, sui tetti, dietro la stazione I francobolli stentano a raccontare ma sono i passi tradiscono senza volerlo e poi girare all'angolo Bruscamente interrotta è la storia l'altro lato della vicenda / il buio si sposta lasciando il posto ai tronchi delle betulle; circospetta è l'assemblea di rami, foglie La luna si è alzata da poco la traccia di oggi è nelle ossa: bracciate di stelle in questa nota d’autunno
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Didascalia
Senza dettami precisi rimuginati (dalla storia sopraffatta dalla lotta contro il cielo una folata di vento -- tutto bianco /
e non ci sembrerà vero aprire la porta, aspettando il nulla nell’aria quel soffio baluginato al paesaggio appariva da stringere al petto / anche dopo) Della giornata le voci nel silenzio; trasuda l’anima da tanto sentire / sagome in cerca di luce vagano
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