giovedì 14 gennaio 2021

Un volare leggeri che lascia il segno

POESIE MINUSCOLE di Colomba Di Pasquale, Fara Editore 2020

recensione di Gian Ruggero Manzoni

 



Colomba Di Pasquale vive e lavora a Recanati. Tra le sue opere in versi: “Viaggio tra le parole”; “Una vita altrove”; “Il resto a voce”; “Dulcamara” (con prefazione di Vivian Lamarque); “Il mio Delta e dintorni” (prefazione di Vivian Lamarque); e “Circostanze certe”.
Ecco uno dei suoi componimenti. “se ci guardassimo bene dentro / finiremmo col perderci / e una volta persi / ci potremmo finalmente ritrovare // e quando l’attesa sarà finita / vorrei essere per te il ritorno // ti togli un sasso dal cuore / e ti liberi un po’ // Vieni verso di me. / Sarò via di fuga per te”. Di questa sua ultima raccolta così dice Anna Ruotolo: “Considero questo lavoro un punto di atterraggio da precedenti indizi e sentieri, rotte di cielo non ancora attraversate, con quell’ultima poesia in chiusa d’opera che rivela il grado di concrezione e fatica, di pulizia e decoro, ma anche di svuotamento profondo del mondo interiore, come ripensato dentro il lavoro dei versi”. Occorre riconoscere che il titolo della raccolta è veramente azzeccato, perché si tratta di poesie notevolmente corte, quasi delle impressioni impresse sul foglio nel timore che fuggano dal magazzino della mente. Un altro poeta probabilmente ne avrebbe approfittato per considerarle degli spunti su cui costruire un discorso più ampio e invece Colomba Di Pasquale non è improbabile che le abbia acconciate per farle diventare, in via definitiva, dei componimenti. E in questo modo Vivian Lamarque continua: “I versi di Colomba Di Pasquale le somigliano, forti e vulnerabili, fermi e in cammino, prigionieri e in via di liberazione”. La lettura di questo insieme è agevole, ma insolita, un contatto con la poesia che si esaurisce in un battito d’ali, più che altro un volare leggeri che tuttavia lascia il segno perché impone continue riflessioni, comparazioni che ci toccano direttamente e che quei pochi e scarni versi fanno affiorare. Importanti, a questo punto, le parole di Sara Cacciarini: “Queste sono carezze per l’anima del lettore che, leggendo le sue parole, si ritrova in sospirati vissuti e speranzosi futuri in cui l’amore è cardine di molte poesie dell’autrice. Un amore silenzioso e attento, forse non sempre ricambiato e per questo dotato di una leggera pura adolescenza”. Sono poesie, quelle della Di Pasquale che, sebbene nella loro brevità, allargano l’animo, quasi istantanee, brevissime e facilmente comprensibili, che a volte finiscono con l’essere dei consigli di vita sinceri e spassionati.
 

ANCORA GRAZIE A COLORO CHE MI SPEDISCONO I LORO LIBRI, I LORO CATALOGHI E LE LORO RIVISTE …

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