mercoledì 16 gennaio 2019

“Mi attiri nel deserto / e faccio resistenza”

recensione di Vincenzo D’AlessioMi bolle il cuore di Debora Renzi, FaraEditore novembre 2018



“ Spirito segreto / riflesso nel silenzio, / brucia la pula dei nostri pensieri / e prepara l’anima al parto ormai prossimo”. Sono i versi della prima quartina che apre la raccolta Mi bolle il cuore, FaraEditore 2018, di Debora Renzi.
La raccolta guida il lettore all’incontro con un’anima inquieta, palpitante, quasi sconvolta dall’incontro con il suo Dio (teofonia): “Come sei dolce Signore, / assiso tra fiori e tuoni” (pag. 36), quello Cristiano, dalla melodia del Suo silenzio la quale conduce tra sonno e veglia la Nostra in stati d’animo divergenti: “Mi attiri nel deserto / e faccio resistenza” (pag. 43).
Nei versi compaiono più volte le parole “nulla” , “vuoto”, “ignoto”, “voragine”: “Vivere nel vuoto / è come agire senza nome, / amare nel silenzio, gioire tra i singhiozzi” (pag. 46). Di fronte a questa immensità che fronteggia l’umano ricorrono nei versi le parole “verità” e “libertà”: “(…) L’amore interroga l’amante / e lo conduce, / per la via dello spirito, / di libertà in libertà” (pag. 39).
Il dialogo con Dio, che la poeta innalza in questi versi, ha diversi raggiungimenti: in primo luogo la salvezza dell’anima affaticata dalla lotta continua con la debolezza del corpo; in secondo luogo giungere al traguardo del fine vita consapevole di essere stata attenta all’ascolto della parola di Dio: “Gesù Maestro / donami l’indigenza / per seguirti, / concedimi la mancanza / che mi manca, / svuotami tu / con la tua grazia / o resterò obesa di nulla, / smarrita di senso, / dimentica di Dio” (pag. 60).
L’uso del vocativo è frequente, come l’anafora e l’ossimoro, il verso libero è rivestito con poca rima, molte assonanze, diverse allitterazioni. Il telos si sviluppa dalla prima all’ultima composizione in armonia con il desiderio di essere presa tutta nel grembo di Dio padre: “Nel tuo grembo padre / riposano i miei occhi / bagnati e tersi, / e tra le tue mani / s’appoggia la fronte / febbricitante. Arresa” (pag. 82).
La lettura di questa raccolta è bene indirizzata al lettore dalla prefazione di Alessandro Barban e dalla Postfazione di Alessandro Ramberti.
Aggiungiamo a questo evento i versi tratti dal sonetto di un altro poeta per arricchire il kairos determinato dalla lettura della raccolta: “In un istante, in un istante solo / si vuole la reazione a molte offese, / avute e amare. La mente fa un volo / di anni. Questo volo non domanda / nulla poi prega che il suo ruolo / ritorni fumo e aria; allora prende / la posizione di tutti: il bel suolo / e una lingua adattata alla sua vita” (Massimo Sannelli, SPES CONTRA SPEM, ne Lo spirito della poesia, FaraEditore 2008).

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