martedì 26 marzo 2024

LA MILIONESIMA NOTTE Raccolta profonda e simbolica di Carla Malerba

recensione di Vincenzo Capodiferro  pubblicata su Insubria Critica

La milionesima notte è una raccolta di poesie di Carla Malerba, pubblicata da Fara editore, Rimini 2023. Scrive Francesca Ribacchi, giurata del concorso Faraexcelsior 2022: «La profondità spirituale delle immagini, potenziata dalle parafrasi e metafore, concorre a raffigurare le storie dell’esistenza interiore, le emotività e le affinità delle passioni, gli attimi di riflessività come traccia indelebile del vissuto che si sublima nella poesia».
È una poesia lineare ed attenta, che reca tracce di vissuto, riportando, come mare tra le crespe delle onde, i sentimenti sotterranei che ribollono nel fondo di un altro mare, quello di un’anima persa, abbandonata.

Quante volte non ci siamo parlati,
eppure, ci udivamo
nelle notti lunghe
in cui i ruoli si erano capovolti.


È il tema dell’incomunicabilità tra gli Esseri: ogni uomo è come monade, senza finestre né porte. Tutto vede da sé. Eppure, questa odierna incomunicabilità si trasfigura in ascolto. Il silenzio è ascolto.

Sul cuore ho tracce
di millenni di tenerezze
madre compagna
sorella sposa
respiro parole…


È il tema della femminilità, che riprende in Vita di una donna (2015), paredro dell’ungarettiano Vita di un uomo. Bella questa immagine della donna madre, sorella e sposa, che ci fa ricordare un antico inno a Maria: «O gran figlia, madre e sposa, del tuo stesso creatore…». E il dantesco “Vergine madre…”.
La poesia di Carla si erge come ciuffi di erba fresca nella distesa del deserto. Sono gocce d’amore e di dolore. Ed ella viene dal deserto, dall’antica Libia.

Carla Malerba è nata a Tripoli, in Libia, ma risiede in Italia dal 1970. Si laurea presso l’università di Siena. Insegna materie letterarie ad Arezzo. Pubblicazioni: Luci ed ombre (1999); Creatura d’acqua e di foglie (2001); Di terre straniere (2010); Vita di una donna (2015); Poesie future (2020).

lunedì 25 marzo 2024

sabato 23 marzo 2024

Anteprima Luigi Cannillo da "Dal Lazzaretto" (La Vita Felice)

 





POESIE DA “DAL LAZZARETTO”

La Vita Felice, Milano, 2024

 

 

Tra istinto e bisogno si spinge

il primo passo oltre il porticato     

tra i campi dove la natura regola

la pausa fra semina e raccolto                

Per strada il sipario si apre lento             

sulle figure della nebbia                                           

dal parabrezza si avvicina pulsando                      

una basilica o la sagoma              

squadrata di una fabbrica                                   

C’è una perla nascosta nell’argine                     

del fosso da interrogare alla nostra

prima volta in questa ovatta

Come si riconosce una città?                                          

Da una marea di voci o dalle merci

sui carri, una galassia di lingue?

Sembra distendersi la nostra geografia

ondeggiare bandiere sulle torri

ma l’occhio non distingue ancora

il piombo che nel fumo si avvicina                

 

 

 

 

 

La città nelle sue vene                                                

la esplori slogandone le ossa

un corpo che si estende

anche restando fermo                                                

Sembra immobile di notte                                       

però tutto continua a pulsare                                

la solleva e dilata il respiro                                       

Al buio crescono le unghie

Il sonno confinerà i sognatori

nel sottosuolo con le loro storie

Noi invece non dormiamo ancora                             

corriamo lanciando le mani nel vento

sulle vetrine spente del corso,

vogliamo vivere tutte le nostre vite

Finché a una curva della notte

appare l'aureola della periferia

- da lì si chiama il mondo

finalmente si entra in una frase


Luigi Cannillo, poeta, saggista, traduttore e organizzatore culturale, è nato e vive a Milano. Tra le sue raccolte di poesia più recenti: Cielo Privato, Joker Ed., 2005, Galleria del Vento, La Vita Felice, 2014, e l’ antologia in inglese e italiano Between windows and Skies – Selected Poems 1985-2020, Gradiva Publications, 2022 e Dal Lazzaretto, La Vita Felice, 2024 Ha curato con Gabriela Fantato La biblioteca delle voci – Interviste a 25 poeti italiani ,Joker Ed., 2006. Ha curato inoltre l'Antologia Il corpo segreto – Corpo ed Eros nella poesia maschile, LietoColle, 2008, e, con Sebastiano Aglieco e Nino Iacovella, Passione Poesia – Letture di poesia contemporanea, Ed. Cfr, 2016. Singole poesie, scelte antologiche e interventi critici sono stati pubblicati su numerose riviste, raccolte di saggi, siti e blog letterari. Ha partecipato a performance e spettacoli teatrali e collabora con musicisti e artisti visivi.

“Tutto il resto mi sfugge” primo classificato al Concorso Internazionale Universum Basilicata 2024: complimenti!


«Tutto il resto mi sfugge mi ha regalato una nuova soddisfazione: è stato il primo classificato per la sezione Libro edito del Concorso Universum Basilicata.
La premiazione si è svolta a Potenza il 21 marzo, Giornata mondiale della Poesia e anniversario della nascita dell'immensa poetessa Alda Merini.
Un ringraziamento di cuore a Novella Capoluongo, presidentessa del Premio, a tutti i membri dell'organizzazione e della giuria, e sempre al mio editore Alessandro Ramberti di Fara Editore

E un ringraziamento alla poesia, a questa meravigliosa forma di linguaggio e insieme di visione del mondo, e a tutti i poeti che la onorano.» (Jagna Camilla Ugolini Mecca)



venerdì 22 marzo 2024

“I volti dell’amore” a Perugia 4 aprile 2024


 Giovedì 4 aprile 2024 alle ore 17:30

via del Carmine 1 – Perugia

Galdys Basagoitia Dazza

presenta la sua nuova raccolta bilingue





momenti musicali di

ingresso libero

It's friday! poesie inedite di Diego Pulzoni

 





















It's friday! è una rubrica a cura di Annalisa Ciampalini


Pensieri jazz

 

A volte

vorrei che i miei pensieri

risuonassero come una jazz band,

tra le note di caldo cuoio e del rum.

È invece più stridulo il loro passare:

vanno e vengono

entrano ed escono,

lasciando spesso la porta aperta,

senza nemmeno bussare

 

Un giorno li spegnerò,

ne sono certo,

magari

ascoltando un pezzo di Duke Ellington.

 *

 

Intrappolato

sotto terra

La luce che vedo

mi distrae

mi tempera

Il buio

all’assenza di quel bagliore

era finzione

una mera utopia

Non mi resta che scavare

migliaia di metri

con le mie mani

 

sole e stanche e arrese

impegnate già

ad asciugare il viso

Non mi resta che scavare

per godere della luce vera

quella del Sole

che dà vita

che dà speranza

che guarisce

 *

 

Preghiera d’addio

 

Leggerai di te

fra queste righe

leggerai dell’amore che sei stata,

faro nel buio pesto

leggerai del rifugio offerto,

senza condizioni, limpido e puro

come acqua di sorgente

leggerai dei tuoi capelli scuri,

della tua pelle bianca, innocente

leggerai della tua semplicità

mai banale, racchiusa nei gesti

una carezza, un bacio

o la dolcezza di un saluto

leggerai delle tue parole di legno

che come un camino d’inverno

mi hanno riscaldato,

leggerai allora la mappa del mio cuore

dove sempre rimarrai custodita

così che tutti

possano leggere di te.

 *


Tre fotografie

 

Passo dopo passo

la tua figura

si fa sempre più sbiadita

stai tornando

dove la vita ti aspetta.

 

Hai lasciato da parte

il coraggio di voltarti

nonostante il cuore

voglia riprendersi il frammento

lasciato qui, in sospeso.

 

Avrei voluto sfogliare con te

un intero album,

posso invece rifugiarmi

in sole tre fotografie:

una per rimpiangerti

l'altra per salvarti

e l'ultima per amarti.

*

 

Marlene Dietrich


Da questa stanza,

dove Parigi sembra così amica,

la guardo contemplare

il film della sua vita

chiusa in un raggio di sole,

che scaltro, ha eluso il divieto della tenda

Riesco a vedere Lola

come fosse qui, davanti a me

con le sue gambe di ceramica

e la voce calda d’autunno,

la sento cantare

e come allora valica la soglia

del bianco e del nero

colorando di un rosso, goffo,

le guance di milioni di uomini,

caduti ai suoi piedi

Berlino bussa alla porta

come un ariete carico di gelosia

le sue vie, gli alberi ordinati ed i teatri...

hai dovuto tradirli, Marlene,

hai affidato la tua sorte all’America

e voltato le spalle

all’uomo che più di tutti

pretendeva il mondo ai suoi ordini.

Tutta Hollywood

bramava un attimo di quello sguardo

ma tra la tregua dei riflettori

il tuo cuore e la mente, distratti

correvano verso di lei, Maria

dolce e bambina bionda,

figlia di madre dal nome ingombrante

tanto da lasciarti crescere

nella luce dell’ombra.

Adesso che la Luna

sembra suonare le ultime note

di questa colonna sonora,

appoggi piano la testa al cuscino

sei arrivata fin qui

dopo l’essenza del corpo e della mimica

hai dato tanto

ora vi prego...

non chiedetele perché va.

 


 Diego Pulzoni nasce a Pesaro il 9 agosto 2004. Frequenta il primo anno del corso di Lingue e Culture Moderne presso la facoltà di Urbino dopo essersi diplomato all’Istituto tecnico Bramante Genga di Pesaro. Ha vinto il primo premio del concorso “Poesia onesta 2023” curato dall’Associazione Versante nella sezione studenti di secondo grado. Si è classificato terzo al concorso nazionale “La cura dell’essere” organizzato dall’Associazione Piazza dei Mestieri di Torino.  La sua prima raccolta è in fase di creazione.

 

 


(Polaroid XXI): Sergio Bertolino


Polaroid: istantanee di poesia è una rubrica a cura di Luca Pizzolitto
Foto in copertina di Luca Pizzolitto


Con la pioggia / sentiamo nostra / la misura di ciò che non guarisce

Da Resistenza e sparizione (Avagliano, 2023)


(...) Resistenza e sparizione sembra approfondire proprio il tema della sete, portando all'estremo un'idea di poesia che si muove tra ribellione e disciplina, ma esercitando la propria resistenza dentro un paesaggio e una lingua coerenti e definiti. E il paesaggio che qui si profila è quello delle origini, che già avevamo esperito nella raccolta precedente, ma non con la stessa selvatica virulenza di ora, la stessa "fame di radici" e di arcano che agisce in queste pagine, dove il ricorso - per un'intera sezione - al dialetto reggino svela tutta la carica delle scelte, e la forza dell'inabissamento.

(Giancarlo Pontiggia)




Non osa avvicinarsi
a tanta notte
un fiore,

qualcosa di omesso dai cieli:

mi riporta solo ciò
che è già scomparso,
ridotto alla sua cellula felice.

*

Vero è libero, ci credo,
ma tremenda la riva che sospetto
fissi nel punto l'ombra breve,
preistoria di una bocca e del linguaggio
finché vivo
spalancata la distanza, né prima
né dopo,
io sento che dovrò sacrificarmi gli occhi
perché uno sguardo mi salvi
e dica nulla mi succede;
conosco il bimbo nella foto,
la fiducia che ho riposto
- le obbedisco.

*

Con quale nome ti presenti
all'oro ruggente ai vertici
del giorno? Fa di nebbia anche la torre
se è tua la privazione che trattiene,
l'ovale senza un grido, sorridente,
il blu di Rilke ravvivato nella sete.
Scoprire all'improvviso
gli occhi il pane che ti aspetti, perché arrivino
le dalie a consolarti un'ansia nuova,
bella di brezze e di pontili,
è il più fondo degli affetti,
la più lunga delle corse.

*

Ecco,
perché l'ombra
di un pensiero la afferri e non finisca
questa notte, questa voglia, gelando
il primo grido,

farei di lei la foglia che frinisce,
nessun mistero oltre la pelle.

*

Piace alle mie mani,
nella mezza luce croccante,
dov'è il bell'inverno che predice
di serti più floridi e rossi...

Piace perché
sa destinarle ad altro
(oh la palafitta le verticali
dell'onda
"non tremare").

Ma nottetempo, per fingersi fuoco
c'è fiato abbastanza.

Dragone o basilisco, con la pioggia
sentiamo nostra
la misura di ciò che non guarisce.






Sergio Bertolino (Reggio Calabria, 1984) insegna Lettere a Torino e condirige la rivista di poesia "Avamposto". Resistenza e sparizione è la sua terza raccolta di versi.