Giuseppe Langella sulle nuove sillogi
Cara Anna Maria,
ho letto, in queste sere, le tue poesie. (…) Immaginavo di trovare poesie di alta meditazione spirituale, di afflato cosmico e di umiltà creaturale, nutrite di alimenti biblici e di suggestioni letterarie provenienti dai tuoi più cari e frequentati autori e autrici, e la lettura ha ampiamente confermato le mie aspettative; ma con un elemento in più, che me le rende ancora più vicine: il ripetuto affiorare di tutta una serie di questioni drammatiche e di sfide epocali, da poesia civile, che si amalgamano perfettamente con l'ispirazione religiosa, perché affrontate in prospettiva evangelica. Penso, ad esempio, alle sezioni “Nostro tempo” e “Scarti/Resti” di Non arresi o alla sezione Di che mi occupo mi chiedi di Nella sferza. Comunque, la cifra più riconoscibile e convincente della tua poesia resta quella della preghiera, nelle sue molteplici declinazioni.
Un ricordo affettuoso in comunione d’anime e col coraggio e l’ardore dei “non arresi”.
Pino

Nessun commento:
Posta un commento