
Accade la luce, raccolta poetica di esordio di Tamara Vitan, pubblicata nel 2022 da Firenze Libri, nella collana Fuori Stagione, risulta una raccolta di inediti che sprigionano una versificazione per molteplici aspetti a dire poco stupendi, tratto originario terso e sereno pur in dolorosi tratteggi che sanciscono la finitudine dell’uomo e la scommessa della fede in respiro lungo e palpitante.
Quasi un prosieguo o un regolamento di conti lasciati volutamente in sospeso perché l’uomo costantemente muta, perché sullo sfondo di se stessi si intravede un tempo poliedrico, perché la filosofia di Tamara non è il sogno di mondi alternativi o impossibili, ma di alternative e nuove soluzioni ad un mondo che già c’è e dentro il quale maledettamente bello è vivere testimoniandone la gioia non meno dell’incontro con la partenza, che resta consapevolmente presente e dura da digerire.
I pensieri dell’autrice sono incandescenti fiammelle imperiture, schizzi di luce vivida nell’andamento ritmico sospeso, ma non vacillante, infranto, mai spezzato.
L’autrice raggiunge vertici lirici con queste tre liriche molto brevi ma assolutamente efficaci:
C’è un dolore funebre
dietro al profumo
di ogni fiore raccolto
Statica.
La polvere si posa
sulle mie ossa
Ci sono pareti
che strette mi stanno
e graffio lo sguardo
sbattendoci dentro
La poesia è epifania su questa terra del divino. È alimento dello spirito, salute del corpo.
Caro lettore che leggerai queste pagine, che ami la poesia, e ami in essa il nobile svago che c’è nell’ozio tu sai già per esperienza che il dio che ispira il poeta parla spesso un linguaggio oscuro ma questo non è un difetto.
È il marchio di fabbrica della vera poesia, quella che si tiene lontana dai concorsi letterari, quella che pone il suo sigillo di garanzia nell’autenticità e umiltà dei versi.
Lasciati dunque cullare dalla magia del verso, dall’onda delle immagini.
E non affaticare la tua mente per cercare di capire.
La lettura di una poesia è un piacere, non una fatica. Perciò accetta la prima interpretazione che ti viene in mente, senza interrogarti se sia giusta o sbagliata.
È quella giusta.
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