It's friday è una rubrica poetica a cura di Luca Pizzolitto
“Beati
quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati"
Mt 5 (1-12)
a Giovanni F.
pioveva sangue dalle nubi
il giorno in cui ti legarono le mani
consegnandoti alla terra convinti
fosse quella la custodia più sicura
e un popolo di affamati si mise
a camminare per le strade del paese
impastando le lacrime
alla polvere dei sassi
e una legione di assetati si mise
ad assediare le mura invocando
acqua nuova dalle fonti e dai ruscelli
e un esercito di sconfitti sfondò
le porte di oriente piantando
il suo vessillo sul suolo della rabbia
aspettando la giustizia uscire dalle onde
come
una Venere generata dal sole e dal mare
**
a Jonne
hai aperto le braccia
in una notte d' autunno
con un dolore scavato
diritto in fondo al cuore
ora il passo è veloce
lascia l’orma del Cielo
i tuoi occhi sono anfore di luce
le lacrime le abbiamo raccolte
tutte qui in questo vaso
offerta viva all'Amore
che ti ha plasmata
asciuga tu le nostre
prima di salire
perché la porta dell'assenza
ha il buio sordo del dolore
così il viaggio di un angelo
sia per noi che restiamo
scala di stelle al Paradiso
**
la pazienza del fico
l’ho imparata questa notte
gli occhi tuoi aperti
ho ritrovato sulle foglie
sul tronco sillabavo il tuo nome
seduta di sghembo sulla pietra
e la gamba piegata nel fango
con le penne scure dei gufi
che scrivevano versi sulla lingua
e il fico come un dio intagliato
nel semicerchio della notte
divorato di luce dalla luna
a gridarmi di svestire le mie lacrime
di tuffarmi a mani nude nel tormento
sprofondando in basso nella melma
per cercare avvolto dentro un panno
il
chicco sporco dell’amore
**
hanno sprangato le porte sulla strada
i vetri li ho visti scurirsi nelle finestre
e dietro profili ripararsi dalla paura
eppure in ogni occhio sta un segreto
saldo insieme a un nome da custodire
che passa in mezzo alla strada delle lacrime
sopra l’arco perfetto delle ciglia
e scende al respiro calmo della bocca
fin giù alle maschere e sotto i vestiti
dove l’aria non pare ma si solleva
in alto insieme a un vortice di sabbia
un po' come l’amore quando arriva d’inverno
e tu non sai che più ti fa tremare e più ti fa salire
Laura Corraducci è nata a Pesaro nel 1974 dove risiede, è insegnante di inglese.
Ha scritto e portato in scena il recital poetico Dell’amore, della parola e di altri tormenti.
“Il passo dell’obbedienza” (Moretti e Vitali, 2020) è il suo terzo libro di poesie presentato nel febbraio 2021 all’ICC di Bruxelles per l’associazione italo- belga “Allez les Marche, italiani a Bruxelles”
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