Segnalazione di LORENZO SPURIO
La particolarità dell’opera – ed è cosa
senz’altro degna di menzione – è che hanno preso parte all’iniziativa non solo
poeti dell’ambito geografico del Catanese, luogo in cui Antonino Bulla visse e
operò instancabilmente sino al 1991, anno del suo decesso, ma anche di poeti
che vivono in altre regioni italiane. Il merito di questo riuscito progetto
letterario è senza dubbio alcuno di Luigi Bulla – uno dei promotori culturali
più convinti, assidui e tenaci di tutta la Trinacria – che è riuscito, con il
suo progetto e con questa opera che ora teniamo in mano, a far conoscere – e
dunque a “tramandare” in un senso buono, pulito e spontaneo, la rilevante
eredità letteraria di suo prozio.
L’idea – come ha avuto modo di spiegare
Luigi Bulla – era quella di poter tenere un reading poetico dedicato all’amato prozio
in presenza, nella gioia dell’incontro, dello scambio di esperienze e nel
piacere della condivisione di versi ma i noti motivi relativi alla pandemia in
atto non l’hanno consentito. In tale contesto di profonde restrizioni sociali
l’iniziativa editoriale – l’aspetto concreto del volume che raccoglie questi
versi dedicati – si fa ancora più significativa; la ricezione del volume al
proprio domicilio – per chi vorrà acquistarlo e approfondire un poeta importante
quale Antonino Bulla che nulla ha di inferiore rispetto ai più richiamati
dialettali del Secolo scorso – sarà privilegio e soddisfazione certa.
U pueta ‘dò Canalicchiu, come viene ricordato Antonino Bulla, con riferimento al quartiere di Canalicchio a Catania dove aveva la sua bottega, con le sue opere diede voce alla cultura popolare: suggestive e di grande effetto le immagini della Montagna, l’amato Etna che sovrasta superbo la piana etnea. Nel 1970 fondò il Centro d’Arte e Poesia, fucina d’idee e collettivo di letteratura, con un piglio sicuramente lungimirante per l’epoca, pervaso da un grande amore sociale e da una predilezione decisa per l’espressione poetica. Ed è proprio da quell’esperienza “gloriosa” del suo antenato che Luigi Bulla – rifondando il Centro d’Arte e Poesia nel 2016 – gli ha ridato impulso, fornendogli una naturale continuazione in un percorso di vita che ci auguriamo lungo.
Vastissima è la produzione in volume di
Antonino Bulla. Tra le opere poetiche pubblicate si ricordano: Canti a lu ventu (Società Storica
Catanese, Catania, 1972), L’idulu di li
musi (Tip. S. Gullotta, Catania, 1974), Spiragghi
di suli (Tip. S. Gullotta, Catania, 1974), Tramunti di focu (Tip. S. Gullotta, Catania, 1974), Lampi e trona (Tip. S. Gullotta,
Catania, 1974), Canti di primavera
(Tip. S. Gullotta, Catania, 1975), Zuccuru
di sciara (Tip. S. Gullotta, Catania, 1977), Rizzi di castagni (Tip. S. Gullotta, Catania, 1978), Pampini e ficu (Tip. S. Gullotta,
Catania, 1978), Giubbi di sorbi (Tip.
S. Gullotta, Catania, 1978), Aranci e
mannarini (Tip. S. Gullotta, Catania, 1979), Campani a festa (Tip. S. Gullotta, Catania, 1979), Spini di rosi (Tip. S. Gullotta,
Catania, 1979), Nuvuoli d’oru (Tip.
S. Gullotta, Catania, 1979), Sicarizzi di
lugliu (Tip. S. Gullotta, Catania, 1980), Timpurali d’ottobre (Tip. S. Gullotta, Catania, 1980), Pampini novi (Tip. S. Gullotta, Catania,
1980), Friddurati di jnnaru (Tip. S.
Gullotta, Catania, 1981), Cauru e
Siccarizzi (Tip. S. Gullotta, Catania, 1981). Benedetto Macaronio, per la
sua vasta cultura, la lungimiranza e le proprietà divinatorie, lo definì il
“Socrate della poesia Siciliana”[1]
nell’omonimo volume critico.
A dirci chi era Antonino Bulla[2] e
il ruolo che rivestì nella promozione della cultura è il poeta e critico
Antonino Magrì (Presidente dell’Associazione Marranzatomo) che Luigi Bulla ha
inserito nella sezione “ospiti” dove è presente un suo esaustivo intervento di
presentazione sull’esimio poeta di Adrano. In questa stessa sezione è possibile
apprezzare altri contributi particolarmente pregevoli, quelli di Benedetta
Rapicavoli (nipote del poeta), Santo Privitera (Presidente dell’Associazione
Culturale “V. Paternò Tedeschi”), dell’avvocato Renato Pennisi e il saggio del
ricercatore culturale Luccio Privitera in aggiunta alla prefazione redatta
dallo stesso Luigi Bulla.
Nel volume sono antologizzate opere dei
poeti (in ordine alfabetico): Sebastiana Aliberti di Saponara Marittima (ME),
Giovanna Azzarone di Silandro (BZ), Giusi Baglieri di Catania, Francesco
Baldassarre di Santo Spirito (BA), Giuseppe Bellanca di San Cataldo (CL),
Sergio Belvisi di Fagnano Olona (VA) recentemente scomparso, Maria Grazia
Bergantino di Benevento, Grazia Bologna di Capaci (PA), Maria Giovanna Bonaiuti
di Fermo, Angela Bono di Catania, Renata Calabretta di Giarre (CT), Sara Celano
di Catania, Paola Cozzubbo di Macchia di Giarre (CT), Elio Danzè di Palermo,
Emilio De Roma di Pietradefusi (AV), Grazia Dottore di Messina, Giorgio
Gandolfi di Messina, Salvatore Gazzara di Messina, Francesco Gemito di Casoria
(NA), Lucia Giacomino di Messina, Lino Giarrusso di Augusta (SR), Rosaria La
Fauci di Valdina (ME), Adriana La Terra di Catania, Camillo Lanzafame di
Palermo, Maria Lanzafame di Messina, Francesca Longobardo di Cavriago (RE),
Rossella Lubrano di Melazzo (AL), Giovanni Macrì di Barcellona Pozzo di Gotto
(ME), Giovanni Malambrì di Messina, Rosario Melita di Olbia, Giuseppe Nicola
Morleo di Muggiò (MB), Santina Paradiso di Mazzarrone (CT), Luigi Antonio Pilo
di Messina, Melania Sciabò Vinci di Catania, Giovanna Spitaleri di Varallo
Sesia (VC), Lorenzo Spurio di Jesi (AN), Tina Squaddara di Canneto di Lipari
(ME) e Agata Anna Valenti di Catania. Vengono riportati nel volume anche alcuni
componimenti poetici di Alfredo Lanzafame (Catania, 1922 – Messina, 1991) per
celebrarne il ricordo.
L’importante pubblicazione commemorativa
fa il seguito al volume Antonino Bulla:
una vita per l’arte e la poesia a cura di Luigi Bulla per le Edizioni
Letterarie Il Tricheco del 2019, che venne diffuso in seno all’evento di premiazione
del concorso letterario intitolato al celebre autore di Canti a lu ventu, giunto alla terza edizione.
Per maggiori info sul volume si
consiglia di mettersi in contatto con le Edizioni Letterarie Il Trichecho che
hanno pubblicato l’opera. Un articolo che segnala l’uscita di questo libro è
presente qui.
Lorenzo Spurio
[1] Benedetto
Macaronio, Antonino Bulla: Socrate
della poesia dialettale siciliana, Tip. S. Gullotta, Catania, 1981.
[2] In un recente volume è stata
pubblicata una ricca nota bio-bibliografica su Antonino Bulla stilata da
Antonino Magrì col titolo “Segantino, poeta e conoscitore di arti divinatorie:
cenni biografici su Antonino Bulla”, gentilmente concessa da Luigi Bulla, di
cui riporto i riferimenti bibliografici: AA.VV., Sicilia. Viaggio in versi. Antologia dei reading poetici organizzati
dall’Ass. Euterpe in Sicilia (2013-2018), a cura di Lorenzo Spurio, Ass.ne
Culturale Euterpe, Jesi, 2019, pp. 147-150. Nel volume è riportata anche
un’esigua scelta di liriche di Antonino Bulla: i testi intitolati “Puisia”,
“Cimi a lu ventu” e “Lu ritrattu di mè matri” (pp. 151-152).
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