di David Aguzzi
16 aprile 2020
Sei stato confinato
nel fiato delle tue verità
dal sonno brutale della tirannia
che ha esalato l’inutile respiro
quando ancora non si era congedato.
Hai cucito sogno dopo sogno
le conseguenze dettate dal cuore
che hanno accompagnato
il tuo primo pensiero
come il tuo ultimo pensiero.
Hai svelato a tutti la musica
perfetta
segreta
ieratica
della parola.
Noi abbiamo respirato
incapaci di controllare
il ritmo indeciso
e l’andamento naturale
recitativo della tua presenza
al limite dei cieli.
In questi giorni di sospensione
ti sei arrampicato fin su in cima
al limite del Paradiso
a respirare l’aria rarefatta.
Ad osservare le onde dei cieli.
A sorseggiare la benevolenza salubre
della presenza di Dio.
Ora respiri l’aria profumata, le armonie
sul filo delle tue parole che restituiscono a noi per sempre il caleidoscopio
della tua trama d’amore.
D.A.
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