Giovanni Fierro intervista Alessandro Ramberti
su FARE VOCI, febbraio 2019
Qual è il ruolo della poesia ora, nel nostro presente e nella nostra società?
L’autore: Alessandro Ramberti è nato nel 1960 a Santarcangelo di Romagna ma è vissuto anche a Shanghai e a Los Angeles. È un microeditore. Ha pubblicato qualche racconto e alcune sillogi (In cerca, Pietrisco, Sotto il sole (sopra il cielo), Orme intangibili e Al largo in proprio, Inoltramenti con l’Arca Felice di Salerno per la quale ha anche tradotto quattro poesie di Du Fu. Ama organizzare quelle che lui chiama kermesse, parola fiamminga che designa la festa/sagra: incontri fra autori disposti all’ascolto e alla umile e lieta condivisione di tratti brevi ma significativi del proprio percorso (la prossima a tema La via si terrà a Fonte Avellana dal 5 al 7 luglio 2019).
su FARE VOCI, febbraio 2019
Qual è il ruolo della poesia ora, nel nostro presente e nella nostra società?
È bello vedere come ci siano ancora giovane menti che leggono e ‘praticano’ la poesia. Non di rado ci sia accosta al mondo poetica non solo per studio e interesse professionale, ma anche attraverso il teatro, la musica, gli slam poetry, incontri al pub o al museo o in altri luoghi che favoriscono una fruizione sinestetica… La poesia dovrebbe avere sempre la funzione di scuotere, di inquietare, di emozionare, di leggere la realtà da una prospettiva laterale e spiazzante, di usare le parole con cura ed efficacia (con amore, direi).
Certo alcuni possono usarla per analizzarsi a fondo, come espressione terapeutica del proprio magma relazionale, esistenziale e affettivo, ma i versi che restano sono quelli che trasfigurano la dimensione dell’io e arrivano in profondità a chi sa ascoltarli.
Quale la sua forza, e cosa invece deve ancora ‘trovare’ per parlare anche alle nuove generazioni?
Quale la sua forza, e cosa invece deve ancora ‘trovare’ per parlare anche alle nuove generazioni?
La sua forza è quella di poter creare suggestioni, visioni, suoni, musica in maniera densa e al contempo leggera, precisa e polisemica, vibrante e tersa: deve sempre esserci questa tensione fra apollineo e dionisiaco perché la poesia risulti artisticamente riuscita. Questo richiede un lavoro di scrittura spesso lungo, o una lunga formazione “preventiva”, un percorso di scavo, conoscenza e purificazione che implica anche un umile confronto con maestri di pensiero e voci poetiche che vanno letti, “ascoltati”, assimilati (e dunque fatti un po’ nostri). So che molti giovani fanno questo apprendistato; chi si sente invece già “imparato” ha spesso il fiato corto.
Scegli un libro del passato, e uno del nostro presente…. E per quale motivo…
Scegli un libro del passato, e uno del nostro presente…. E per quale motivo…
Risulterò banale, ma il Canzoniere del Petrarca ha ancora tanto da dire, offre anche una finissima analisi psicologica dei sentimenti, delle pulsioni, delle sublimazioni che mi sembra molto moderna. Fra i poeti contemporanei trovo di una incredibile intensità e profondità i versi di Caterina Camporesi recentemente riuniti in un bellissimo volume http://farapoesia.blogspot.com/2019/01/pensieri-incredibilmente-lucidi-e.html con traduzione serbo-croata a fronte.
Caterina, che ha anche una ricchissima esperienza di psicoterapeuta, ha trovato uno stile che sa esporre empaticamente la fatica (anche bella ed emozionante) di vivere e indagare laicamente l’anima e lo spirito con un taglio abbagliante e densissimo.
Cosa ha di così particolare la poesia, per essere ancora viva e necessaria?
Caterina, che ha anche una ricchissima esperienza di psicoterapeuta, ha trovato uno stile che sa esporre empaticamente la fatica (anche bella ed emozionante) di vivere e indagare laicamente l’anima e lo spirito con un taglio abbagliante e densissimo.
Cosa ha di così particolare la poesia, per essere ancora viva e necessaria?
Amore per la lingua, per la parola, per la capacità infinta di creare immagini, di dare suono al pensiero, di comunicare a più livelli, di depistarci per farci ritrovare…
Come vedi la società poetica contemporanea?
Come vedi la società poetica contemporanea?
I social l’hanno sicuramente svecchiata, sono forse più possibili che in passato scambi e confronti, i circoli chiusi possono esserci ancora ma ci sono altri modi per farsi ascoltare, se si ha qualcosa da dire e l’onestà di mettersi sempre in ascolto.
E la sua editoria?
E la sua editoria?
Mi pare che il lavoro maggiore di scouting lo facciano (ma in fondo era un po’ così anche in passato) alcuni piccoli editori appassionati del loro lavoro e attenti a non pubblicare ogni cosa che viene proposta. Io da molti anni utilizzo i miei concorsi (e so che lo fanno altri colleghi) per selezionare, attraverso giurati che stimo e dai gusti variegati, gli autori che pubblico.
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