giovedì 22 ottobre 2015

Emozionanti guizzi di luce dall'inconscio: su Muove il dove di Caterina Camporesi

Raffaelli Editore 2015

recensione di Maria Di Girolamo 




La poesia di Caterina Camporesi sembra volere realizzare  una comunicazione costante  con l’inconscio, dice e non dice, trasfigura il reale, suggerisce solo guizzi di luce che trovano espressione in pennellate pittoriche volte a suscitare emozioni attraverso immagini oniriche, che si ottengono con la plasticità della parole,non razionale ma simbolica, capace di trasfigurarsi in canto con l’uso costante della metafora, più propriamente delle sinestesia e dell’ossimoro, in assenza totale della punteggiatura.

Anche i colori forti giocano un ruolo importante unitamente ai suoni, ora aspri ora dolci, con l’intento di assecondare i diversi moti dell’animo.
La brevità della sua poesia, poi, pur rendendola essenziale non le toglie vigore, anzi a mio parere ne esalta la forza,  proponendosi come uno squarcio di luce in quella atmosfera di  mistero che aleggia su tutta la raccolta, grazie anche ai silenzi della pagina bianca che permettono al lettore di continuare a fantasticare e a riflettere su quanto evocato dai pochi versi epigrafici di Caterina


I temi a lei cari sono: il mistero della vita,

apre al mistero
la porta del cielo

sprigiona scintille
sulla terra

l’amore e l’incontro con l’altro,


ed ancora,

se lo sguardo di lui azzurra il volto di lei 


se parole si animano 

nel qui e ora

allora

brividi serpeggiano
da corpo a corpo

perisce
l’amore che nasce
se nel tempo non cresce


L’importanza della poesia per la rinascita dell’uomo,


verità naufraghe
lambiscono rime
dimora al divenire


Il senso dell’attesa sempre positiva,

non perde smalto il canto
lungo strade deserte
se incrocia ciò che manca


La malinconia della sera,

tra calli flutti ricordi
si scioglie la pena

che intera torna la sera



La fuga nell’ “altrove”, in un mondo positivo di bellezza in cui Caterina tende a rifugiarsi senza però mai perdere di vista il presente, la realtà del nostro tempo nella quale si ostina a trovare il suo ideale,

s’incupisce lo sguardo
scaduto nel reale

muove il dove nell’altrove



Ed ancora,

dialogo non monologo
nell’andirivieni di parole

che solcano l’accadere



Tutti questi spunti ed altri presenti nella raccolta rendono la sua poetica interessante, attuale ma soprattutto affascinante per l’uso magico che Caterina fa della parola, che rende il suo dettato poetico molto coinvolgente sul piano della comunicazione emotiva.

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