lunedì 4 febbraio 2013

Esecuzioni: almeno duplice lettura.

sulla nuova raccolta di Alberto Mori

nota di lettura di Maria Grazia Martina

La prima, quella visiva che parte dalla geometria e dalla cromia della copertina che evoca il silenzio della parola e l'ascolto. Lo spartito visualizzato dalla parola pentagrammata nel calcolo, cifrata nell'enigma.

La seconda è drammaticamente più vicina: Esecuzioni evoca l'assenza di un tempo musicale, risuona nel tempo dell'oblio di cose di per sé obsolete, ma non oggettive.

Memoria e assenza, ascolto e silenzio sono le coppie di opposti racchiuse in questo scrigno di pensiero, che suona come un carillon al giro di chiave, apre, pagina dopo pagina, una selezione di “brani” a ritmo di sguardo e a semantica di gesto scrittorio. Un procedere per visioni e contrappunti.

Come nei resti di un antico teatro greco rimane anche in questo testo una skené d'attesa, vibrante dello spirito del tempo presente.

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