mercoledì 12 marzo 2008

Su Cronache disadorne di Narda Fattori

Joker edizioni, 2007

recensione di Vincenzo D'Alessio (G.C.F. Guarini)
via Sala 29 - frazione S. Felice
83025 Montoro Inferiore (AV)

“La scrittura appartiene al mondo / non è proprietà privata”: due versi che aprono la seconda parte della raccolta Cronache disadorne» della poetessa Narda Fattori e sono, in questo arco temporale tra i poeti Sereni e Magrelli, il testamento spirituale di una “donna” che bene può vestire gli abiti del benedettino intento alle “cronache” dello spirito, trascritte con meravigliosa calligrafia, che è specchio di un’anima pura, attenta all’essenza dell’Esistere.
Voi lettori di poesia, sempre di meno perché i tempi che viviamo vogliono questo, scorrendo il solco dei versi di questa raccolta, scoprirete quanto è difficile partorire una poesia vera, dialogica, umana. Una poesia che vuole avvicinare l’uomo all’eternità attraverso i simboli dell’infinito; i falò purificatori e caldi; l’occidente dove si alza il rosso della speranza per sconfiggere la notte/morte; i colori dei fiori; l’azzurro della serenità.
Potrei dirvi che compaiono le figure retoriche, dall’ossimoro alla metonimia, dalla paratassi all’assonanza. Ma cosa avrei detto? Avrei solo rivelato la mia scoperta di lettore attento ai lessemi, all’onomastica della Poesia.
Questa raccolta va oltre. Aspira ne suo canto “disadorno” a rendere percepibile l’inquietudine che il poeta reca con sé e che vorrebbe accendere negli occhi di chi ascolta. Gli occhi del poeta sono la luce del mondo.
Il dialogo tra le cose che appartengono al poeta, al suo mondo, che diviene il mondo degli altri. Altri che saccheggiano, distruggono, violentano. Altri che leggono e mettono in pratica le “res omissae”, si espongono, liberano l’aquilone nel filo di parole che lo innalzano al cielo, lo uniscono al mare che “dolce rende i nostri mali”, parafrasando Leopardi.
Come solo le donne sanno capire il parto, così in ogni uomo la parte femminile percepisce la nascita della vera poesia. Il dolore/gioia che accompagna questo evento rinnovatore della Vita.
Prendo in prestito le parole di Mauro Ferrari contenute nella postfazione alla presente raccolta: “la poesia di Narda Fattori rappresenta un esito lirico di assoluto valore e purezza.”

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