mercoledì 31 gennaio 2007

da Sàrxophone (Chiara Daino)


Degna

dopo è tutto è dentro
è passato oltre da chi
hai ritenuto disperata
alla fine rende grazie:
più alto è il grado

furia – hai fregiato

chiara vedevo la mente
vera: pesavo
CON PERMESSO indovino:
colta in falso!

è data e sfata

il giusto punto di nausea: qui!
e sempre a lato, tu nel mio eri
nel percorso del trotto: ritratti

in fiamme le tue brenne
contusa dalle tue brame
frodata tradita: ieri di te

risentita all’iride? annulla!
tutto il male rivolto rende
bene quanto io per la vita

rifilo le vene

rendo grazie:

un tono sopra hai forzato
più feroce esperita la mia
scalata hai esteso
più ratto l’inciso
scorza la pelle più
agile – mi hai reso

Degna
di lotta

Pugnali alle spalle mai predetti
e solo così potevi segnare bene
prima che la gara in odore vidi

in giro ho sentito che hai corso
di vittima: il tuo gioco di ruolo
e non impostare a parola come
condanna: non io a dirsi quella
tua la cava
tua la pala

dopo è tutte è pompe è magne
volevi avermi fine non fu dato
e senza tutte le tue torture ora
non sarei lo stile che non cede
ora è chi rende grazie chi pone
[domande]

è prescritta: si ricetta?
mutare ingiusto crudo
il buono pasto di vero?
saggi lo scopo dei doli
per trucco di terra veli
pur vivi – e li rinneghi


e alla fine peserai e
non un punto fermo
darai: io sono COLEI

l’una che batte e sì
non mi fermo sono
la satura
prestata – all’Oblio

ricordo e dato
che ricordo io
ricordo

***

Si posa

Venia
le urla – lo stato: insieme &
ti ho armato di caduti sogni
bilichi recisi. Per le volte di
lacrime e lumini, non stretti
poetati via: è tolto, non dato.
(e dito: non quarto, se terzo)
Revoca.

Atroce io di razza
tutto torna verso e
noterai: di pena di
penna – diparto, e
peso

la pazzia riproduco:
caso? primo non sei
uomo, torto insano a
causa mia : –) ogni
quando spiego le ali
in atto di presa: solo
distruggo – e, via
suggo


Promessa: non sono sposa, non
messa: sotto – tono vuoto, terra!


Venia
casa – io non quadravo:
mero letto – e ti lascito!
Alta in volo e per altro
«altro aiuto» (quello che
Tu...

pretesti)

sospesa
stele – al collo il collo
e corda: devo tagliare
o mi frani il dosso aut
out! volevo dirti come
mi sento: in tempo per
non imbiancare, e non
cambiare – tanto (lo sai)

rimango


Atroce me stessa duro sangue
promessa: non sono sposa, non
messa sotto – tono vuoto, terra!



Terribile il gioco linguistico (al massacro?) di Chiara Daino recentemente uscita con il crudo La Merca: Chiara ci provoca in maniera adamantina e il suo "dire" può corroderci, ma a partire da una necessità che è anche in noi (se vi prestiamo ascolto), una voce e-voc-at(t)iva assoluta e performativa: "atroce io di razza (…) atroce me stessa duro sangue".

6 commenti:

Chiara Daino ha detto...

Conoscere se stessi? Se conoscessi me stesso, fuggirei lontano.
[Johann Wolfgang Göethe]

Grazie Alex,
crea(t)tivo come bramo!

Chiara Daino

Alessandro Ramberti ha detto...

Merci à toi, e in bocca al lupo equinoziale!
Alex

Anonimo ha detto...

Colorata e combattiva! (e bella :)
Prendere una disperata voce torturata e farla provare a chi non ha il coraggio di vedere se non se stesso… ma poi sarà se stesso?
Ps. sto leggendo La Merca
Leela

Chiara Daino ha detto...

"Empatia fulminante",Leela...
Che sia sempre pura -l'acqua per la rinata
(e)Rosa!

Ti abbraccio,
Chiara

P.s. Nessuno può essere - finche non si conosce, nello spazio largo di una solitudine. Di QUELLA solitudine...

Anonimo ha detto...

Giusto: è importante conoscersi …
ciò che colgo nei tuoi scritti su di me ha anche un effetto terapeutico: provare, nonostante uno strappo che mi spaventa un po’ (sai che sono timorosa… forse per me ora è necessario), ad esserci…
grazie e abbraccio!
Leela

Anonimo ha detto...

La Rosa di Jericho!