mercoledì 31 gennaio 2007

nuove poesie (Leela Marampudi)

Son piccole creature
all'oscuro migranti
chi non può parlare non sarà sordo

Quale tempo l’infanzia
guarda formiche e fiori
questa solitudine senza peso


La lisca

Acqua della storia dondola figli
di uova non covate
Un giro tondo
per far cascare il mondo
Pungo la testa guardando la lisca


Richiamo

Occhi incompiuti corpi
nero dialogo

aspetta
Denso che Sfibra
richiamo

Sorriso muto
dietro
quinte
si alza

lo Sguardo


Atto

Amore e Amare
sentir che dopo il Nome
fiorirà il Verbo


***


Da sola
Parlo sottovoce
Per paura di spegnere
La candela

Filo nel calore
Trattiene il torpore
Brace

Soffio piega
In mia direzione
Lievemente abbondante
Ci sei

Scusa
Alzo il tono
E la fiamma ancora dritta
Ci unisce

***

Lavo
panni sporchi
di sconosciuti
che abito

Rumori di foglie
cadono

Lungo il fiume
taf-taf
in capelli bianchi

Passi falsi
retrocedono
concentricamente
e il vuoto è già colmato
dove l’acqua è setacciata

***

1.

Compravi rose in bocciolo
aperte erano volgari
Un profumo di te verde
perdevi in acqua chiara

Meteore apatiche
soffiate su culle velate

Un sogno fotofobico

Improvvisamente
Bambina macchiata

Primo sguardo
Sincerità di un bianco e nero
Radiografia del cielo
per un lampo nella notte

Colpo di vita
restituisce un colore

Ignara del processo
Ingorda di risultato

Ritratti bambina
dai toni fluorescenti
Per dei fuochi d’artificio
che han ferito gli occhi

Negando importanza
al dissacro generato
rimani nel NON
Palindromo significato


2.

Dorme sul letto
delle mie percezioni
un cane di razza famiglia

mentre

la grotta dei sogni
rimanda ricordi
di una preistorica vita

Dall’albero scende
goccia cadendo s’infrange
Di rimbalzo bambine
figlie goccioline

Dall’albero scende
genealogico pianto
Bagnato germoglia
sotto soli passivi



3.

PETALI

Ricordo giardino
di parole evaporate
Discretamente
fiori sbocciati e richiusi

Un soffitto
disegnato a grande cielo
per lacrime
guardanti il basso

Tu
Cavaliere dalla bella voce
entrasti nella serra
della natura rinchiusa

Parole ritmate
dal silenzio delle foglie

I battiti del cuore di un fiore
si posarono nella tua mano

Un suono esile
radicò il palmo
Iniziarono le danze

Un giardiniere
per una farfalla
custodisce il sentire

Gocce allungandosi
per meglio vedere
caddero nell’acqua della storia
Ed io insieme a loro

Pubblico-Attori-Regista
insieme in un unico bacio


***


Non lacrimare
Pioggia per nasconderti
Dietro agli occhi
Cielo.

Odori di stanza chiusa
Verginità impura.

***

Mi inseguono frasi.
Scappo dalle parole
scegliendole.

***

Equilibrio | Incosciente:
Accordo.

(…
Suoni. Incompresi. Regalo.
Stonatura in mano.)

?
Razionalità | Squilibrante:
Accordo.

(!
Ricatto immane.
Spartito. Distorto. Presente.)


***

Deliri alla Buñuel

Acceso, silenzio. Acceso, silenzio. Acceso, silenzio. Assenzio.
È cavalcare un poliedrico:
fare l’amore con un uomo geometrico.
Un cane Andaluso mi lecca un occhio.
Una ruga e dentro un buco.
Crepa.
Spilli rossi intorno ad un polso.
il collare di un cane che scrive in saliva nera:
oggi ero più viva o più morta?

***

Hai toccato il punto dignità:
cerchio di vetro in una credenza.
Fuoriesce marmellata.
Solidifica il tempo.

Squarcio incollato-incontrollato

Irreversibile?
Interscambiabile.
Amore imbrigliato d’orgoglio:
(amami. Ne ho bisogno!)

Credenza per un cerchio di vetro:
mobile-immobile/scorrono immagini suoni e profumi.
Senza più volto tu
universo bambino.
Il mio volto tu
mi uccidi mangiando marmellata.


Leela Marampudi ha appena pubblicato Mal bianco, trovo molto interessanti questi versi tendenzialmente sperimentali: che ne dite?

19 commenti:

silvia molesini ha detto...

Io mi complimento. Questa sperimentazione apre le porte a tutto campo, sa guardarsi davanti e sa guardarsi dietro. Sono testi bellissimi, forse informati dal a noi misconosciuto mondo della poesia indiana.

Anonimo ha detto...

Grazie Silvia,
sono contenta che tu abbia trovato belli e interessanti i testi e anche per il collegamento con l’India. Sono stata adottata, per questo spero che qualcosa, magari un sentire originario, possa esprimersi.
Leela

Luca Ariano ha detto...

Conosco molto poco della poesia indiana. Può darsi che qualche lontano eco ci sia, non conosco la vicenda persona dell'autrice, comunque complimenti per questi versi originali ed intensi. Ti ho letto anche su Faranews, in prosa però.
Un caro saluto

Anonimo ha detto...

Grazie anche a te Luca
Dalla prosa a esperimenti più poetici: cambiare modo di scrivere credo sottostia al tentativo, per me non pensato, di superare dei confini.
Mi vengono in mente i tuoi versi:

“…c’è un bosco tra Lodi e Casalpusterlengo,
di pioppi che chissà da quante stagioni
accarezzano quel soffio di partenze improvvise.”

Lorenzo ha detto...

contrariamente ad alessandro, non mi sembrano versi sperimentali, se non altro perché il segno grafico, qui, ha un suo preciso referente.
... ma aldilà di tutto, non mi sembra sia un problema, per te, non esserlo. i tuoi versi scorrono molto bene nella lettura, passa nella comunicazione una voce ben definita (di nuovo, per la precisione delle cose, e non a scapito di essa), e questa, anche se pratichi sia poesia che prosa,
rimane e da' forza al testo.
Lorenzo

Alessandro Ramberti ha detto...

Osservazione giusta Lorenzo, in effetti avevo usato l'avverbio "tendenzialmente" e i versi di Leela mi piacciono proprio perché si vede che non sono meri esercizi formali. Vediamo cosa ci dice Leela.
Alex

Anonimo ha detto...

La forma per me è un mezzo per cercare di capire.
Ho sempre vissuto in modo “non accademico”. Come un “animaletto” (un po’ inconsapevole). Così, qualcosa ha iniziato ad ingigantirsi dentro me. Pensare, per poi smettere di pensare e di provare qualcosa che mi divorava. Ma il pensiero apparterrà agli animaletti? Se sì, in una misura sufficiente per salvarli? Tentativi di salvezza in parole che non conoscevo ma delle quali apprezzavo la sensazione che mi davano…
Mi è stato più facile con le immagini. Ho iniziato a selezionare quelle, prima di fare un montaggio. Un montaggio per salvare vite. La mia e quelle di chi mi scivolava dentro. La mia predisposizione è usare dissolvenze, non stacchi. È una cosa che ti porta a ritrovarti in una storia che non è tua perché hai trovato il punto giusto di unione fra due mondi. E questa mia predisposizione mi porta a sentirmi un po’ intimidita (spesso), perché credo che il modo migliore per volersi bene sia nell’essere consapevoli per sé e per l’altro e io, alla fine, sono ancora un animaletto un po’ incosciente.
Forse è buffo quello che sto per scrivere. Ma mi sembra di rispondere meglio firmandomi così:

Quantificatore esistenziale

da LE∃LA a LE∃!LA nella speranza che ∀LE∃LA(LE∃!LA)

Alessandro Ramberti ha detto...

Commento veramente interessante Leela, è un aprire un po' il tuo laboratorio creativo che mi pare una rivendicazione dell'esserci, dell'esistere che esistendo acquista (il verbo non è un gran che ma non trovo di meglio)un senso univerale.
Vediamo se i tanti poeti che amano la logica del linguaggio si faranno vivi…
A presto!
Alex

Luca Ariano ha detto...

Prima di tutto ti ringrazio Leela per la citazione dei miei versi. Mi accade di rado che qualcuno citi i miei versi, di solito sono io che trovo sempre tanti spunti nelle poesie altrui. Grazie davvero! Bella questa definizione di laboratorio di Alessandro. Io penso che spesso la costruzione di una poesia sia quasi come la costruzione di un film (o viceversa visto che è nata prima la poesia della cinepresa?); tante piccole immagini, sensazioni, incontri che si stampano nella nostra mente e al momento opportuno (dipende poi dai punti di vista?) vengono fuori come tante sequenza di un lungo(o corto)metraggio..
Un caro saluto

Anonimo ha detto...

Speriamo di ∃!
Grazie Alex :)

Anonimo ha detto...

Ciao Luca!
è vero: la vita ci offre tante situazioni piene di immagini, suoni, profumi… spingendosi anche oltre.
Per me, ciò che colgo va a sovrapporsi a qualcosa di latente che è già lì ad aspettarlo. per femminilità (penso), se non ci fosse già pronta una culla non sarei in grado di cogliere…

Leela

Luca Ariano ha detto...

Hai ragione Leela. Hai giustamente messo accento sulla femminilità!La poesia,secondo me, è poesia sempre, e non mi sono mai piaciuti gli schemi del tipo generazionali, epocali, ecc. però vero anche che uomini e donne siamo biologicamente diversi, ergo sentiamo diversamente certe "cose" e la poesia ne è lo specchio. Non riesco bene a spiegarlo, ma a pelle sento la differenza tra la poesia di un uomo o di una donna...Spero di non aver troppo semplifictato?
Un caro saluto

Anonimo ha detto...

Secondo tempo Luca:) (rispetto al penultimo commento)
ho pensato (ci vuole un po’ prima che carburi) al discorso della costruzione della poesia come lungo/corto metraggio… un’ipotesi:sento una differenza che credo stia… per fare la sceneggiatura mi pare di partire da immagini che danno sensazioni e concetti, per la poesia invece, per me, sono le sensazioni che creano immagini e concetti. .. se cambio “idea” sull’argomento te lo faccio sapere;)
Grazie a te
Leela

Anonimo ha detto...

4.

Occhi schermati
il nero è accecante

Prestando fede nell’affetto non ricevuto.

Un pensiero chiuso
invitante errore

MOMENTO

Secondo per formiche mute
briciola di pane in corpo:
frammento per un brivido moto

MOVIMENTO

Punirsi:
primo decreto dietro mani tremanti.

AUMENTO

Attaccamento falso ricevuto sbraita tempesta.

Scusa!



Scusatradisco

Paola Castagna ha detto...

Caro Animaletto Leela , volutamente scritto maiuscolo, per la grandezza che possiedi.
Il tuo essere piccolo e grazioso rende omaggio alla forza che possiedi.
Capacità dei Grandi saper adoperare la semplicità di essere.
Essere con te, mano nella mano mentre la parola prende tempo nel rimando di leggerti.
Considerarsi fortunati di conoscerti.
Si è parlato che in tuo viaggio, da capitano senza paura, stavi approdando sulle rive della poesia.
Approdata con una poetica Importante quanto il corpo che porto appresso.
Che dire noi stolti di tale talento?
Lei la Piccola, il piccolo Animaletto possiedo tutto ciò che la natura può generare.
La Parola Bella è importante nelle gesta che ci narra.
Brava Piccola, un abbraccio.
Paola Castagna.

Anonimo ha detto...

Mi sono commossa leggendo ciò che mi hai scritto…
Io sono Fortunata ad averti incontrata.. credo proprio che sia l’aver conosciuto persone come te, Alex, Luca, Chiara, Massimo… insomma: l’aria fariana mi aiuta nel mio viaggio, nei miei passi ;)
Interagire trovandosi mano nella mano spontaneamente dopo uno sguardo insicuro…
Mi vengono in mente dei versi di Tagore (spero di ricordarmeli nel modo corretto):
“Le mani si stringono alle mani
e gli occhi indugiano sugli occhi:
così comincia la storia
dei nostri cuori.”
Un abbraccio
Animaletto Leela:)

Alessandro Ramberti ha detto...

:) che questa rete che va oltre i bit possa stringersi in nodi nuovi e inattesi (ognuno è importante e unico e ponto a future relazioni).
Buona continuazione!
alex

4p0lid3 ha detto...

Interessante ricerca basata sulla giustapposizione di flussi di pensiero paralleli. Interpreta in modo congruente il vivere di oggi, fondato su di una percezione a più livelli.

ciao

Apolide

Anonimo ha detto...

Grazie Apolide per il tuo commento attento.
Le associazioni di pensieri su più livelli credo svelino il piacere del giocare.
Giochi costruttivi, ovvio…

Leela