Teresa Armenti, Aliti di Amore. Quindici appuntamenti con Gesù (2008-2022)
recensione di AR
“Invocate lo Spirito Santo, / (…) / diffondendo intorno una scia luminosa, / per camminare insieme, / con lo sguardo rivolto verso l’Alto / e le braccia distese verso l’altro.”
Con questo invito di Maria si conclude l’appuntamento poetico del Natale 2021 di questa silloge in cui Teresa Armenti, spesso in preghiera davanti al presepio, dialoga col Bambino Gesù, con la Madonna (“Le chiese sono piene di statue, / ma sono vuote di giovani”, versione italiana della pregnante poesia nel dialetto di Castelsareceno per il Natale 2008, Ama avuzà l’occhi ra ’n derra, Dobbiamo alzare gli occhi da terra), con L’angelo del lieto annunzio (Natale 2016) che la esorta con queste parole che sono per tutti, se siamo disposti all’ascolto: “Fai pulizia nel tuo cuore inaridito / con la spazzola della fede. / Sciogli le incrostazioni / dell’orgoglio, / dell’egoismo / e delle tue rigidità.”
Il Natale 2020 vede La nostra fragilità messa a nudo dal Covid 19 e ci fa riflettere sui Sì di Gesù “sceso sulla Terra / per volontà del Padre”, di Maria “con il suo «Eccomi, / Sono la Serva del Signore»”, di Giuseppe “l’uomo del Silenzio / disponibile al Volere dell’Altissimo”, constatando come il nostro Sì tardi a venire. Già nel Natale 2014 eravamo sollecitati a Recuperare la grammatica degli affetti: “come siamo abili / a trovare alibi per evitare l’incontro con chi soffre!” e nel Natale 2013, L’arrivo di papa Francesco, la poetessa ci abbracciava con questo augurio: “Rattoppiamo, / con i fili colorati / della seplicità, / dell’onestà / e dell’umiltà, / la nostra umanità sfilacciata / e andiamo incontro all’altro / con il cuore / colmo di gioia / e il sorriso / aperto alla speranza.”
Un raccolta di poesie-preghiere che recupera il senso profondo del Natale, lo contestualizza anno dopo anno in questi quindici canti che ci spingono all’ascolto misericordioso della realtà, a sognare (“Manca il sogno che fa vivere il futuro”, Natale 2010, Uscire dall’apatia), ad operare in prima persona perché “’U bambinello avi bisogno ’i noi”, Il Bambinello ha bisogno di noi (Natale 2009) e ciascuno può dare il suo magari piccolo ma sempre unico ed essenziale contributo perché, come diceva Teresa nel suo primo messaggio (1987): Natale è: / accettare la propria vita, / darsi sempre agli altri…
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