Postfazione di Alberto Mori
Foto in copertina di Anna Maria Ercilli
Fara Editore
Poesia
Pagg. 56
ISBN 978-88-9293-094-0
Prezzo Euro 10,00
recensione di Renzo Montagnoli pubblicata su Arteinsieme il 14/01/2022
“Non trovo nessun meridiano / per unire i passaggi, /…” “Ricordiamoci il rumore / dei passi / nelle strade silenziose /…” “Lente scorrono sul vetro / rispecchiano il mondo /…”.
Se leggiamo le poesie di questa raccolta in religioso silenzio ci è possibile sentire un battito, quello di un cuore caldo che freme nell’osservare, nel guardare intorno per poi fissare su carta sensazioni ed emozioni, è un cuore che trema e gioisce, che lento scandisce ricordi trascorsi, che fa risentire passi lontani; è un cuore quello dell’autore che accompagna la nostra emozione, che ci incanta con le sue sublimi parole (Si allontana, le spalle / ricurve come da / un peso / invisibile il fardello ma pesante, / sono mancate le parole / quelle facili per le nostre labbra, / nessuno s’è girato a raccogliere / uno sguardo, / l’ultimo incompiuto ponte / sospeso / ignoravamo come e dove / finivano le nostre sorti.). Di Come sospesi ho riportato integralmente i versi, perché è raro trovare una delicatezza e una sensibilità con cui esprimere i sentimenti, sussurrati in punta di penna.
Però questa poesia non è la sola a presentare queste caratteristiche senz’altro innate nell’autore, visto che è un piacere ritrovare questa dolcezza anche quando si scrive di cose che fan male, perché in fondo constatare non vuol dire concordare (Le parole - Le parole non portano / rancore sono disarmate, / ma sanno ferire / le parole incontrano finestre chiuse, / aprono porte nei cortili / sfregiano muri di argilla / non entrano nell’arido tempo / non lasciano arrivare il sonno,/ rodono il dubbio nel rumore / indefinito, stridono / nella lingua della notte / travisano il senso / a te pensano.).
Chi come me scrive anche poesie potrebbe sembrare facilitato nello stilare la recensione di una silloge, ma non è del tutto esatto, perché prima di tutto mi deve spossessare della mia personalità poetica per entrare in quella dell’autore e ciò a volte è difficile, ma in questo caso non lo è, perché mi sono trovato di fronte a una persona che è sempre presente, in ogni verso, anche quando si chiude il libro. I sentimenti e il modo di esprimerli senza imporli, anzi proponendoli, mi hanno appagato, mi hanno indotto a una serie di riflessioni sul senso della vita, sui miei rapporti con gli altri che mi hanno condotto a quella serenità che si può provare solo quando si legge qualcosa che ti tocca nel profondo, che ti fa aprire il cuore per poi rinchiudervi dentro quell’emozione da ripescare nei momenti grigi.
Quando un’opera mi provoca questa sensazione non ho da chiedere altro, mi ha dato tutto ciò che cercavo e quindi inevitabile è il giudizio positivo della stessa, un giudizio che spero concordi con quello di altri che intendessero leggerla, ricordando che, a differenza di una prosa, la composizione poetica deve essere ponderata parola per parola, onde entrare in sintonia con l’autore.
Anna Maria Ercilli, vive a Trento con memorie liguri. Ha lavorato nel Servizio Sanitario. Ha pubblicato sette sillogi di poesia, scrive racconti e articoli culturali per le riviste «Il Furore dei libri» e «R&S», è inserita in alcune antologie (Controparole, Hospite, L’evoluzione delle forme poetiche, Vivere l’abbandono) e riviste («La Mosca di Milano», «Il Monte Analogo» e altre). Presente anche nel dizionario delle parole perdute Nelle pagine del tempo (EmmeTi 2011) e nei volumi Le stagioni per posta e Una lettera importante (entrambi con LUA di Anghiari), Quella volta su un treno (Equinozi 2020), iPoet Lunario in Versi (LietoColle). Fotografa per passione. Presidente della Società Dante Alighieri di Trento nell’anno sociale 2014-2015.
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