recensione di Mara Zanotti su
Il Nuovo Torrazzo 30.03.19
«Appunti del quotidiano, eccezionale e piatto come nessun altra dimensione può permettersi di esserlo, rivelano subito una sopraffina disposizione all’ascolto e all’osservazione, un rimescolio tra sensi e pensiero» questa considerazione scritta da Lucia Grassiccia nella postfazione del libro di Alberto Mori Minimi Vitali (FaraEditore 8 euro), è chiave di decodificazione del testo e il lettore vi si riconosce facilmente. Così come nel titolo, così come nei versi: se Mori – sempre attento osservatore anche di una realtà “altra”, minore, appunto minima – riesce a strappare poesia dai piccoli gesti, dal suono, dai movimenti ma non alla maniera di Philippe Delerm, prosatore del quotidiano, ma sempre avvalendosi di una lingua e di passaggi mentali prima che sentimentali, è proprio per questa capacità di “rimescolio”. La vita che scorre accanto invita all’osservazione, ma non tutti ne sono capaci. Cogliere, attraverso allitterazioni e ritmica linguistica, gli attimi che colano tra le mani e sfuggono è proprio dei poeti. Mori lo fa attraverso il suo consueto filtro linguistico. Piacevole è la lettura.
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