martedì 11 dicembre 2018

Carlo Alessandro Landini segnalato da Gian Ruggero Manzoni

cfr. www.facebook.com/gianruggeromanzoni


SEGNALAZIONI EDITORIALI... SEMPRE RINGRAZIANDO GLI AUTORI E GLI EDITORI CHE MI OMAGGIANO COI LORO LIBRI E LE LORO RIVISTE...



- STANZE di Carlo Alessandro Landini, Fara Editore, casa diretta dall’amico Alessandro Ramberti. Questa raccolta poetica ha ricevuto la Menzione d'Onore al Premio Lord Byron Porto Venere Golfo dei Poeti 2018. Carlo Alessandro Landini ha studiato Pianoforte e Composizione a Milano, dove si è diplomato a pieni voti nel 1978, inoltre si è laureato alla Cattolica con una tesi sugli aspetti psicologici e funzionali dell’antropologia religiosa. Ha pubblicato, fra gli altri, i saggi “Fenomenologia dell’estasi” (Franco Angeli), “Lo sguardo assente” (Franco Angeli), “Misura & dismisura” (Musica Practica), e ha collaborato alla redazione del “Dizionario degli Autori” (Bompiani). Già borsista Fulbright presso la University of California, e Research Scholar presso la Columbia University, è Fellow dell’Italian Academy for Advanced Studies di New York. Per l’ISU dell’Università degli Studi di Milano ha curato una serie triennale di incontri di poesia. Questo è il suo quarto libro in versi. Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino: “Quanti altri oggi potrebbero avere l’ardire di ideare e realizzare un’impresa poetica, strutturalmente e stilisticamente, altrettanto vasta e ambiziosa, che ha preso l’abbrivio e s’è mossa nel tempo come una macchina inarrestabile sulla scorta di letture veramente infaticabili e impressionanti per la loro vastità, salvo poi castigarla e dimezzarla addirittura, caso quanto mai raro di parsimonia editoriale in tempi di bulimico presenzialismo di tanti?”, ma così ha fatto Landini che, procedendo appunto per “stanze”, in questo caso dividendo il suo poema in 432 “porzioni”, ci ha sorpreso per l’estrema padronanza della versificazione, per la metrica adottata, quindi per l’uso prezioso dell’assonanza e della rima. Perciò opera complessa, studiata, misurata, oserei anacronisticamente interessante, sebbene l’autore abbia deciso di ridurla nel suo insieme.

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