martedì 4 dicembre 2018

Milica Lilic ci presenta la poesia di LJUBINKO JELIĆ in traduzione italiana della Bjlianovska



EDIFICIO - ALTARE

Sveglio prima dellalbeggiare

sul palmo sanguigno

prese

la prima pietra

e sotto la soglia

per fortuna mise una

moneta doro

e all improvviso vide

che in essa la casa

edificata divenne

monumento e simbolo

crocifero molto più grande

nel sonno che nella veglia














PREGHIERA

Angelo bianco

della parete santa

di Mileševa* 2

scendi tra di noi

e difendici dal male

che ostinatamente fiorisce

nei potenti

sul fondo dellorribile veduta

eri nostra consolazione

sii anche salvezza

alla fine del campo fatale

nel nome di questo e di quel mondo

fuoco celeste accendi

riscalda i morti

anche i vivi.




2 ) Mileševa – è un villaggio nel sud di Serbia conosciuto dagli affreschi del Monastero di Mileševa


LA FAVOLA

Chiunque tu sia, fatti pietra

non è un posto destinato a te

nel nostro giardino

ritorna nella tua oscurità

sul trono funesto

lascia in pace

rami del frutto selvatico

le innesteremo da soli,

esci nella radura

mettiti in campo,

e fatti pietra nel corso del cantare,

nel mio pensiero malefico

non c'è altro,

è l'ultima ora

vattene da dove sei giunto

nel bosco di pietra

dove il gallo non canta

dove il cane non abbaia













SERBIA

Sei una scommessa nella cena del Principe

bandiera nella mano di Boško Jugović *3

ricamo e pianto della sconfortata Jefimija *4

Lettera d'amore nel fondo

di Lazarica e Manasija5

fuoco vibrante ottovocalico

nello specchio cosmico

dolcezza sul volto

della Madonna tri-bracciale

pietra mai strozzata

con nessun battipalo pronto

per il ballo e lo scherzo

con potenti e infedeli

rinchiuso nelluccello

con ali eternamente spiegate

con semi nella mano

benedetta del seminatore

progeneri sempre valletti darmi

dalle vene sante di quercia










4) Personaggio storico della Serbia



5) Posti e monasteri storici della Serbia







INCENDIARIO

Sulla loro lingua

la nostra casa è bruciata

da tempo

per fortuna non sanno

che la nostra altra dimora

si trova nella lacrima

inessiccabile del Signore

con sua progenie della sorte

Hanno bruciato il nido

auto-creato per vedere

quanti eravamo dentro

ma sotto la cenere

non possono contarci

e non se laspettavano

che nellangoscia ci moltiplichiamo

e che il fuoco

è il nostro bersaglio











LETTERA DELLA TRINCEA

Tento di scoprire quante parole

mai pronunciate ci sono ma necessarie

per la tenerezza quanto miracoloso fiato

ad aumentare lamore affinché cresca

nei miei occhi come onda di marea

sospinta da tempesta occulta

mi sforzo di notare quellondeggiare

sul mare nascosto

nella lingua nello spazio indicibile

tra i sostantivi intrisi

con la paura della solitudine antica

la notte apparentemente quieta

come se tutto in questo mondo

si fosse addormentato nella ricerca della speranza

che vivrebbe in qualcosa migliore

e riceverebbe un nuovo nome e volto

sono sdraiato di vedetta nella trincea

accecato dal folgorare

delle stelle lontane credendo

che molto presto nella nostra casa

avremmo quella più brillante

per fiammeggiare nellattimo damore











PAROLA DELL' ASSENZA

Il frutteto fiorisce insieme a me

e senza di me

Quieta ferita

Ma ciò che fiorisce

presto languisce

Della mia assenza

parla a primavera

un ramo

La parola è colma

di rimpianto

e predica

 







METAMORFOSI

Prima una nuvola oscura

dopo un gregge selvatico

assalito sul prato

lungo il monte magico

in fine sullerba

cade la pioggia dorata

ad aumentare il bagliore

dello specchio addormentato

poi di nuovo il buio

e una tempesta rovinosa

e orrore nellocchio

eternamente inessiccabile










CV



LJUBINKO JELIĆ È nato nel 1932 a Šarani presso

Gornji Milanovac, dove finisce la scuola elementare. La sua educazione

prosegue a Belgrado dove si laurea presso lUniversità di economia e dove,

allo stesso tempo, collabora con diversi giornali letterari e riviste. Pubblica

diversi articoli su temi vari.

Per un certo periodo la sua vita si svolge a Monaco (Germania), dove

inizia le attività in un settore completamente diverso dalla sua educazione

– quello delle costruzioni e delle progettazioni per lasciare le proprie

impronte nella strada che aveva dovuto varcare da solo con il motto “La

tristezza è la mia gioia”.

Nella lunga strada di sopravvivenza nelle diverse congiunture di

emozioni è indicato come un personaggio che sa cantare del destino

umano, senza rivolta, con molte emozioni positive, come invocatore della

pace che sia in grado trasformare tutto in una storia poetica.

Nella ricerca della propria realtà Ljubinko Jelić attinge alla verità

della tragedia contemporanea, quando indica il suo destino terrestre, non

che di riconoscimento della realtà, alla sua antica procreazione, alla

sensualità dei fatti fisici, nellambiente esistenziale, nella soddisfazione dei

bisogni quotidiani, nella ricerca delle proprie radici e nella sua personalità

contenuta nella carta didentità. Linquietudine, i desideri, le pretese, le

intenzioni e la fatica sono la forza di ogni atto creativo. Lunico senso della

presenza delluomo sulla terra è la creazione. Costruttori e artisti forse non

sanno più di tutti gli altri, ma senza nessun dubbio hanno un bisogno più

grande degli altri - che la bellezza divenga concepibile.

Per chi che non lo sapesse, il lavoro di Jelić in realtà è quello di essere

un costruttore che, come dice lui stesso, aveva dedicato oltre metà della sia

vita “al cemento”, soggiornando come un poeta fuori degli spazi poetici,

fondato sullesperienza poetica e della vita su “due acque”, che raramente

possono riunirsi.

Il suo senso di realizzazione è nella creazione. Un altro motto di Jelić

è: Vale la pena vivere per il potere e per lamore”, e legato a questo è il fatto

che lo ha ispirato nelle costruzione, nella poesia, nel potere e nellamore

che restano sempre la sua Eternità, ma anche la nostra riconosciuta realtà.

Autore di più di una decina di raccolte poetiche tradotte in tedesco,

russo, inglese, italiano, macedone, turco, spagnolo,  arabo, tedesco, francese...

Ultimamente è uscita anche la sua silloge in lingua inglese “Epistoles

of love”. Si preparano le versioni in lingua turca, tedesca, italiano e

macedone.

Nel mese di novembre del 2017 al festival poetico di Aprilia, che si

svolgeva sotto il titolo “La nuova Musa”, ha ricevuto il premio

internazionale Menzione d’onore per i suoi versi.



Traduzione,Biljana Z.Biljanovska

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