Questionario di Proust
A cura di
Mario Fresa
Le risposte di Giancarlo Baroni
Il tratto
principale del mio carattere.
La compresenza di caratteristiche a volte opposte.
Questo comporta da un lato indecisione e dall’altro il vedere le cose da più
punti di vista.
La fiducia.
La qualità
che preferisco in una donna.
Personalità e tenerezza.
Quel che
apprezzo di più nei miei amici.
La condivisione di un percorso comune.
Il mio
principale difetto.
La mancanza di prontezza e di coraggio.
La mia
occupazione preferita.
Leggere, possibilmente senza esagerare.
Il mio sogno
di felicità.
Essere contento.
Quale
sarebbe, per me, la più grande disgrazia.
Perdere gli affetti e la salute.
Quel che vorrei essere.
Una persona pacificata.
Il paese dove vorrei vivere.
Questo, l’Italia; la mia città: Parma. Oppure
Bologna.
L’animale preferito.
Il
cane, non un cane aggressivo ma affettuoso e alla stesso tempo autonomo.
L’oggetto cui sono più legato.
Più che gli oggetti amo gli ambienti che li
contengono, ambienti che mi fanno sentire a mio agio.
I miei
autori preferiti in prosa.
Fenoglio, Calvino, Kafka.
I miei poeti
preferiti.
La poesia contemporanea italiana è ricca di talenti.
Ne cito due: Pier Luigi Bacchini e Raffaello Baldini.
I miei eroi
nella finzione.
Ulisse
e Don Chisciotte.
Alice
nel paese delle meraviglie; Penelope che possiede la forza della pazienza,
virtù più femminile che maschile.
I miei compositori preferiti.
Sono
parmigiano, quindi non posso non dire Giuseppe Verdi. Aggiungerei Ennio
Morricone.
I miei pittori preferiti.
Rosso Fiorentino, Magritte, Morandi; l’elenco
sarebbe lungo.
I film più amati.
“Il
settimo sigillo”, “Lawrence d’Arabia”, “L’armata Brancaleone”.
I miei eroi
nella vita reale.
Le
tante persone anonime e comuni che donano il proprio tempo e la propria
disponibilità per aiutare in vari modi il prossimo.
Le mie
eroine nella storia.
La
storia ha offerto alle donne poche possibilità di diventare delle eroine; il
loro “eroismo” è più discreto e meno esibito ed egocentrico rispetto a quello
maschile.
La riforma che apprezzo di più.
Quelle che favoriscono libertà, giustizia, rispetto
e dignità delle persone.
I miei nomi preferiti.
Davide e Agata.
Quel che detesto più di tutto.
La violenza, la sopraffazione, i soprusi, lo
sfruttamento, l’intolleranza.
Il dono di natura che vorrei avere.
La serenità, l’allegria.
Se avessi un milione di euro.
Acquisterei
un appartamento non troppo grande ma con un’ampia terrazza; darei dei soldi a
figlia e nipoti e un po’ in beneficenza.
Come vorrei morire.
Senza
soffrire troppo e troppo a lungo, senza perdere la dignità.
Stato attuale del mio animo.
Malinconico ansioso.
Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza.
Gli errori fatti in buonafede e non per tornaconto.
Il mio motto.
“Festina lente”: “Affrettati lentamente”.