Le creazioni amorose di un apprendista di bottega
di Stefano Baldinu
Edizioni Helicon
Una storia d’amore in prosa
poetica, una scrittura avvolgente e densa di metafore che racconta l’incontro e
l’addio di due solitudini.
Il pennino di Baldinu s’intinge
in calamai differenti, non è un racconto monocorde in versi liberi, ma canto
polifonico che risuona dalla milonga al valzer, passando per il blues, che
spazia dall’ombra alla luce, senza mai trascurare gli specchi, i riflessi e le
rifrangenze.
S’intende di musica, ottica e
nautica il Nostro, ma neanche il meteo ha segreti per lui, lo si evince da
citazioni ricorrenti in cui prende in prestito il lessico specifico della
navigazione, o dalle figure retoriche con cui rimanda ai fenomeni
atmosferici…da combustione di sole al
vento agile e schivo,
fino a una pioggia più intensa che mai.
Inoltre api, gelsomini, ippocastani, gardenie assenti, popolano i versi del
poeta a testimoniare che l’intero habitat della campagna bolognese, non solo
l’acqua piovana, partecipano al dolore di un tempo finito, un “tempo segreto entro cui mi stimavi”.
Una ricerca disperata di
soluzioni possibili per arginare l’innominabile epilogo traspare in alcuni
versi come “ camminando in equilibrio
sulla tua solitudine, affino l’arte d’inciampare nell’iride del mio bene” fino
ad ammettere che “ la pioggia cadrà come
deve cadere…”
Ci sono altre metafore ricorrenti
nelle poesie di Baldinu che alludono all’attesa e al ripensamento, basti
pensare al ripetersi di termini o espressioni come porta, soglia, varchi, silenzi dal fondo della strada, il passo che
indietreggia, il rumore della stanza accanto…
La consapevolezza della fugacità
di quest’amore è evidente nel componimento “In questo tempo d’invernità” che
recita : oggi non restano che due vele ad
incrociare le punte delle chiglie sfogliandomi l’anima.
Eppure l’autore non rinnega nulla di quest’amore: anche così è stata una melodia la nostra vita, scrive in “Ho smesso
di volare”, lirica conclusiva della silloge che, a mio avviso, lascia al
lettore una consolazione: non pesa e non va mai perduto ciò che si fa per amore.
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