dire
cielo
in
fondo al cielo
una
canzone si connette
alla
pelle
poi
di colpo inventa
un
prato in girotondo
che
non capisci ancora
come
ha fatto il celeste
a
crescere così in fretta
***
cielo
fedele
al
cielo luminoso di grida nomi stelle
non
fuggire
ti
troverò anche nei luoghi banali
tanta
la nostalgia del chiarore
s’annida
nelle pupille
sulle
guance sulle gambe
nel
ventre s’attacca
in
cerca di pace sdraiata
toccami
di nascosto
come
adesso
io
e te in volteggio d’amore
tinto
da un’onda
difendi
negli occhi il colore
***
chi
cerca giorni benedetti
sulle
labbra e nelle orecchie
il
gusto fresco di quando si è vivi
allunga
al cielo mani sorelle
non
dimentiche del nome
di
padre e madre visti partire
al
cielo porge un latte tiepido
inzuppato
di carezze a respiro lento
nella
tazza sbeccata del mattino
davanti
la porta in movimento
a
conferma che tra terra e cielo
non
c’è maniglia che chiude
***
che
non ti salti in mente
di
non guardare il cielo ogni sera
sentirlo
nido di salti e capriole
prima
d’ogni favola sotto le lenzuola
annusarlo
un letto grande
che
ti accarezza senza mani
e
due cuscini_giocattoli da lanciare
in
alto come ostaggi
di
tenerezza d’aggiustare
il
cielo scorre intorno ore
con
nome di madreperla
una
lingua dimenticata chiama
parole
nuove di cui non ricordi
il
senso_ muove la tela bianca
davanti
la finestra fino al mattino
Adalgisa Zanotto
(inediti)
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