mercoledì 8 febbraio 2017

Tutto sfocia nel “quasi”

Alberto Mori, Quasi Partita, Fara Editore 2016

nota di lettura di Maria Grazia Martina


https://www.faraeditore.it/nefesh/quasipartita.html
Segmenti di tempi, parole, immagini tragittano dal #1 al #9.
Passaggi dallo sguardo alla penna alla tastiera.
Nel ritmo della digitalizzazione, la parola rimbalza, rintraccia, ripercorre, torna a stabilire una posizione di bilancio concettuale che sfuoca nella concentrazione poetica.
Tutto sfocia nel “quasi”.
Il gioco anagramma il tempo della sfida: dalla “palla” alla “carezza liftata”, “riprende”, “prosegue” veloce sulle percentualmente vuote pagine, “campo aperto” visivo dell’attacco poetico e del contrattacco dell’azione.
In Quasi Partita, nasce il vuoto dell’istante, un vuoto tra il farsi e il non farsi.
In quest’attimo di non tempo rimane la possibile ripresa nel tocco prossimo.
Una prossimità evocata, intuita, ma soprattutto progettata dal poeta:
Un disegno preciso.
Ritmo dell’ansioso rincorrimento senza ostacoli (punteggiatura assente), un ritmo di ciò che rimane inespresso che il “quasi” serba in sé.
Come la Poesia.
Alberto Mori qui apre, nella metafora del gioco, un rapporto faccia a faccia col suo
alter, la Parola. Registrata nel tempo della carambola del ludico senso del pensiero, un coup de dés.

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