Alberto Mori, l'arte in
continuum, in continuo movimento da un segno all'altro, dalla parola al
video, in continua ricerca. Un punto da cui cominciare e un altro in
cui puntare la direzione.
Amo la fenomenologia del
divenire di ogni cosa ed ogni volta consegnare prospettive incompiute
nei miei lavori che vengono affrontati spesso con fermo rigore
concettuale iniziale per poi via via aprire e lavorare la materia con i
suoi linguaggi.
C'è conflitto tra
sperimentazione e tradizione, tra l'inquieto ricercare nuove materie e
parole e il patrimonio del già fatto? O immancabilmente, ognuno porta
anche nel nuovo un frammento di cultura passata che gli appartiene come
assertivo archetipo culturale. E in tal caso, allora è innaturale il
nuovo?
Bisogna intendersi sul
concetto di “nuovo” che è stato introdotto artificialmente nel ’900 per
giustificare le sorti progressive del suo sviluppo tecnologico e che ha
mostrato il tragico fallimento di due guerre mondiali e la succesiva
consegna del concetto stesso alla replicazione consumista e conseguente
reinvenzione dell’oggetto estetico: Pop Art e Poesia Concreta. La
sperimentazione ha un altro cammino, poichè lavora con i mezzi e gli
strumenti della contemporaneità che riguarda l’accadere in ogni tempo. Si
sperimentava anche nella poesia e nell’arte dell’antica grecia
ellenistica. La materia dei linguaggi estetici è il campo della
sperimentazione ed attraverso la loro interazione possono certamente
affiorare zone semantiche lontanissime e convivere attraverso i segni,
le azioni, le immagini. Si pensi ad es. a certi lavori di Ezra Pound
dove la sinestesia fra il linguaggio verbo visivo cinese e la traduzione
in inglese vengono sperimentati come vere e proprie strutture testuali
oppure a certa poesia ipertestuale americana la quale in un unico testo
attraverso la cliccazione dei versi, modula molteplici percorsi di
senso.
Ora per rispondere in vertiginosa sintesi alla tua domanda:è naturale
l’esistente quando è contemporaneo. La tradizione ed il cosiddetto”
nuovo” convivono in questo gesto quando sono presenti, diversamente
abbiamo una infinita coazione a ripetere e la dissoluzione in tutto ciò
che è il già visto e già detto.
Domanda cronica su Elegiastella. Lo spazio metrico di Alberto Mori.
Nella scrittura il canone è da rispettare, inventare o ignorare? Il verso di Alberto è discorsivo, affabulatorio o metrico?
È una direzione. La
direzione rispetta già il canone dello spostamento poiché muovesempre da
o verso qualcosa ed esso è da intendersi proprio nell’accezione di
andare nello spazio urbano od in una zona semantica, esplorare i suoi
mezzi di notazione, di ottica percettiva, di consapevolezza che nasce
dal fare. La metrica la usano anche gli architetti, i geometri e gli
operai ed un poeta ed un artista vive e lavora in un cantiere dove nasce
la poesia di tutti gli uomini che lavorano insieme ad un progetto.
Da vari anni, sei uno dei
promotori di Poesia a strappo nella tua città. Un buon modo per
diffondere la cultura poetica e creare una comunità attiva intorno alla
poesia. La piazza, la strada, la via, è un luogo possibile per la
poesia, per chi vive nel cuore dell'era telematica?
L’esperienza di Poesia A
Strappo è nata nel 1995 e dal 2003 viene portata in varie piazze e
luoghi d’Italia sensibili alla poesia, rende pubblica la poesia e dunque
crea una relazione spontanea ed immediata con il testo poetico che
incontra il passante. E’ un territorio mobile ed aggrega immediatamente
dove si colloca la sua comunità e certamente anche coloro che sono già
in strada con i loro IPhone la possono subito rendere connettiva con le
app fotografandola. L’avatar errante nella rete ed le azioni dei global
net reading sono già da oltre un decennio buon mezzo per comunicare
poesia, una volta che la presenza dei corpi vive la relazione concreta
della condivisone della poesia mentre accade nei luoghi che è poi uno
dei motivi per i quali Poesia A Strappo è nata.
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